L’avvento dei francobolli autoadesivi

All’inizio fu il francobollo dentellato, che tanto e in ogni luogo fece parlare di sé: la sua vignetta ogni volta differente coronata da file di dentelli omogenei ai quattro lati, la gomma, la colla a tergo che, una volta inumidita, permetteva di attaccarlo direttamente alla busta, il valore facciale espresso nella valuta locale, la stampa talvolta in serie da quattro, sei, dieci o più francobolli, ne determinarono il successo su scala planetaria e diedero vita ad un movimento collezionistico che difficilmente ancora oggi trova eguali. Ma ecco che oggi inizia a fare la sua comparsa il francobollo autoadesivo. Prima timidamente (in verità già da alcuni anni), poi sempre più prepotentemente, in Italia iniziamo ad assistere alla presentazione di quasi tutte le nuove emissioni in formato autoadesivo. Apprezzabile l’uso, ma alquanto discutibile l’aspetto meramente collezionistico. Questo neo-oggetto da collezione è destinato a sostituire prepotentemente il suo predecessore. Particolarmente ricercato dalle tabaccherie e da tutti coloro che hanno necessità di affrancare moltissima corrispondenza, indubbia è infatti la sua comodità e praticità in tal senso. Diversamente la pensano i collezionisti. Infatti, già il semplice atto dello staccare il singolo valore dal foglio allo scopo di inserirlo all’interno dei propri classificatori risulta essere un’operazione non propriamente semplice. Il rischio di staccare inavvertitamente il francobollo dalla sua sede è decisamente frequente. Inoltre, anche una volta ottenuto il singolo esemplare, archiviarlo all’interno di un classificatore o meglio in fogli d’album appositi a taschine mono lembo non è cosa pratica, dato il suo maggiore spessore e, fatto preoccupante, la difficoltà di conservazione nel tempo. Pare infatti che gli autoadesivi, se non propriamente conservati (e ad oggi non ne conosco ancora il modo corretto) possano con il tempo letteralmente “scivolare” dalla propria sede, slittando letteralmente sul proprio “tappetino di colla”. Pare inoltre che siano particolarmente soggetti agli effetti deleteri del caldo! Dalle ultime emissioni Italiane è evidente che è tutta intenzione da parte di Poste Italiane di abbandonare definitivamente entro breve la produzione di francobolli per così dire “standard” lasciando largo campo, se non spazio totale, agli autoadesivi. Dobbiamo mettere in conto questa possibilità, oggi più concreta che mai. Immagino che Abafil, Marini, MasterPhil si stiano già attrezzando in tal senso, anche se – lo ammetto – temo che una tale scelta commerciale non credo che riscuoterà l’entusiasmo dei filatelisti. Già da anni il collezionismo dei francobolli della Repubblica Italiana, oltre che di San Marino e del Vaticano, era pesantemente in crisi. Certo la crisi commerciale ha dato il suo contributo in tal senso, causando un forte rallentamente delle vendite di materiale filatelico a scopo collezionistico. E fu così che moltissime filatelie dichiararono bancarotta e chiusero i battenti. Poi fu la volta dei francobolli con codice a barre: una vera e propria ventata di entusiasmo e di ottimismo che ha scosso bruscamente sia il mercato filatelico italiano, sia gli stessi collezionisti assopiti, adagiati in un pacifico limbo del “bel fare niente” e spronandoli ad infilarsi giacca e scarpe, tornando alla ricerca di quell’unico elemento tanto ambito, tanto raro e speciale. Oggi, viste anche le ultimissime edizioni di metà novembre, possiamo dare quasi per certa la nuova era dell’autoadesivo che, se da un lato “chiuderà” la collezione filatelica italiana per così dire più tradizionale, dall’altro lato segnerà l’inizio di un nuovo modo di collezionare i francobolli. So già che questa scelta di Poste Italiane difficilmente otterrà il consenso da parte dei filatelisti, ma so anche che resta indubbiamente un passaggio importante, e come tale non va sottovalutato, né tantomeno preso sotto gamba. Stiamo assistendo in prima persona ad un cambiamento radicale e, a mio avviso, data l’importanza e la valenza, va analizzato a fondo, studiato, capito, discusso, con lo scopo, in particolare, di riuscire ad anticipare i tempi e saper cogliere prima di altri quello che potrebbe accadere alla filatelia in Italia a fronte di un sì importante cambiamento.

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35 commenti su “L’avvento dei francobolli autoadesivi”

  1. il dio denaro è quello che comanda, la massa maggiore di francobolli l’assorbono le tabaccherie che quindi possono dettare legge….

  2. Io sto seriamente pensando di smettere di comprare gli autoadesivi, arrivo a finire il 2011, poi prenderò solo i foglietti (se ne faranno ancora).

  3. Non penso che le Poste cambino i propri programmi solo in funzione delle tabaccherie, altrimenti già da anni avremmo avuto solo una decina di emissioni..
    Io penso che il massiccio utilizzo della carta autoadesiva sia dovuto al ridimensionamento delle tirature.
    Ecco perchè nell’annata, 2011, ricca di emissioni, le provvigioni di carta “Kraft” sono state usate per la maggior parte delle ultime emissioni.
    Riprendendo il riferimento al dio denaro -più che corretto- è obiettivo ritenere che la carta in questione ha un costo di gran lunga superiore rispetto la carta normale. A Roma sanno che anche la filatelia porta soldi in cassa, ecco perchè, secondo me, ci sarà una inversione di rotta verso un “equilibrio di carta” tipo quello del 2009 e 2010 per non perdere “clienti”, senza dimenticare che i tabaccai sono obbligati all’acquisto di carta bollata… Noi no!!  

  4. Che dire..
    PosteItaliane ha i magazzini pieni di francobolli filatelici, anche da 0,60, perché invenduti.
    E tra vendere un ordinario ed un filatelico, preferisce vendere un filatelico.
    Tutti i clienti che hanno bisogno di molti francobolli per le proprie spedizioni, come albergatori, studi commerciali, amministratori condominiali, banche etc che si servono anche dai Tabacchi, preferiscono senza dubbio l’autoadesivo, più pratico e veloce.
    Quindi dai due fattori: Poste vuol vendere il filatelico, il cliente massivo vuole l’autoadesivo, ne esce fuori il filatelico autoadesivo che i clienti massivi non disdegnano, anzi lo apprezzano, sia perché vario sia perché comodo.
    Sempilice.. dei collezionisti che comperano solo decine di francobolli forse non gli interessa.. chissà.

    Per collezionarli si potrebbero attaccare su dei fogli di carta appositamente inventati… almeno non si staccheranno (William creali tu e brevettali visto che stai aprendo la nuova attività almeno li venderai te!)

  5. Credo che ci saranno più francobolli usati in circolazione.
    Per conservare i francobolli adesivi nuovi l’ideale sono le tessere filateliche.
    Hanno un costo attuale di 0,40 € oltre il facciale del francobollo ma poi basta un semplice classificatore con 4 anelli e delle buste da  figurine ( ce ne stanno 10 in ogni foglio) per conservarli .
    Alla fine secondo me si risparmia e non si devono usare tutti gli accorgimenti di umidità e temperatura controllata.
    Ho quelle emesse nel 1999 e sono perfette.
     
     

  6. Io non mi allarmerei per il fatto del possibile deterioramento degli adesivi nello scorrere del tempo. Conservo ancora alcuni scudetti adesivi dell’album dei calciatori Panini degli anni ’70 e non hanno alcun segno paventato da alcuni negli interventi di cui sopra. Certo che il modo di conservarli è sempre determinante, ma questo vale anche per quelli tradizionali che erano e sono tuttora molto più esposti al rischio di deterioramento. Inoltre le colle utilizzate per i francobolli autoadesivi sono, presumo, di una qualità tale da ridurre sensibilmente il rischi di alterazioni significative.
    Per di più è da notare che tutti i paesi del mondo stanno adottando sempre più i francobolli adesivi e questo farà si che la ricerca sulle carte e sulle colle avanzerà di buon grado. Poi, è ovvio, ci sono aspetti positivi e negativi sugli adesivi e ciò è comuni ad ogni cosa in questo mondo.

  7. Un aspetto negativo, per ora, degli adesivi è la grande difficoltà o impossibilità di staccare i francobolli usati. Gli adesivi di Francia, per esempio, sono perfettamente separabili dalla busta senza traccie di colla, quelli provenienti dai libretti, mentre gli altri si staccano con l’acqua calda, ma la colla rimane completamente attaccata al francobollo e non c’è verso di separarla. Pare però che in Francia esista una sostanza,in vendita, apposta per i francobolli adesivi da staccare.

  8. non è vero nicodemo, per staccarli basta passare un pennellino inumidito di trielina sul retro della carta ove è attaccato e immediatamente si stacca ancora con la colla , poi ci metti una spolverata di borotalco sulla colla ed il gioco è fatto.

    1. Grazie Simone, proverò a seguire la tua ricetta, ma se non funziona aspettati una visita di due scagnozzi che faranno a te quello che mi hai detto di fare ai francobolli senza successo.
      Naturalmente sto celiando. Proverò, se non sono imbranato. Grazie ancora.
      Buona Giornata! 

  9. ciao ragazzi essendo stato a roma fil ho trovato qualcosa di interessante cosa ne dite di questa novita prioritario 1,40 vi allego foto saluti a tutti

  10. Ho potuto verificare che molti tabaccai tendono a staccare i fb adesivi dal loro bordo e quindi anche dal codice a barre. Questo per motivi di spazio nelle loro cartelle ed anche perchè è poi più pratico staccarli uno ad uno senza avere il bordo più difficoltoso perchè non dentellato.  Potrebbe essere interessante il fatto che così facendo , la tiratura effettiva del barre sarebbe ridotta . Più drasticamente se l’utilizzo  e l’acquisto degli autoadesivi sarà massiccio da parte dei tabaccai.  Che ne dite ?

  11. hai ragione, tutti lo fanno se non vendono i fogli interi oppure piegano a metà il foglio per metterli via in cartella o nei cassetti

  12. Il bello è che l’ ho visto fare anche in alcuni uffici postali che tengono i francobolli allo sportello !!!!!!

  13. Credo che Giuseppe da Catania,
    voglia fare un pesce d’aprile molto in anticipo;
    infatti il Natale 2011 è disponibilissimo.
    Saluti a tutti 

  14. e dove beppe il natale qua’ e’ esaurito prima di uscire proprio come il foglietto del milan

  15. anche a Brescia ancora disponibile in fogli con barre, pure a massa carrara ove mi sento con sportellisti, milano ancora disponibili, verona idem……Basta Allarmismi inutili, può essere che da qualche parte non ne abbiano o che lo sportellista li abbia dati ai tabaccai oppure non voglia darli sempre allo stesso….

  16.  Qua a Genova alle poste centrali mancano i foglietti Fatti d’Arme ,la giornata della filatelia, i due risparmio postale e i due Natale, sia laico che religioso…. non credo che siano tutti esauriti. E’ soltanto che sono gli ultimi emessi dell’annata e alla fine dell’anno manca un mese buono. Le poste vanno adagio nelle consegne, anche perchè sono in teoria uscite 4 emissioni contemporaneamente.  Mi sembra che dare notizie così serva all’acqua del proprio mulino e basta, e si aumenta la confusione.  Guardate il Milan…. chi lo ha acquistato al doppio o più del facciale, adesso si morde le dita.  La filatelia va affrontata cum grano salis, sennò tutte le emissioni ritardatarie o mal distribuite, diventano pastura per i pesci….che abboccano.

  17. Salve a tutti, volevo dire due parole in merito alle nuove emissioni delle poste italiane per il 2012; inanzitutto tutte l’emissioni dei foglietti e minifogli, resteranno invariate; la cosa cambia per i commemorativi ( da €. 0,60 a salire) in quanto le poste purtroppo hanno avuto molti solleciti da parte dei distributori (tabaccai ed pure qualche sportello postale) in quanto per l’affrancatura veloce e molto comodo l’autoadesivo, oltre a questa richiesta le Poste Italiane vogliono seguire per essere all’avanguardia con i tempi, le altre Società postali del resto d’europa,che hanno quasi tutte l’emissioni autoadesive già da diversi anni, però non si sono dimenticati dei filatelici, infatti effettuano due emissioni diverse con stesso tema, ma una parte autoadesiva, ed una parte classica (per i filatelici). Infatti già a malinquore dal mese di settembre quando la notizia è stata ufficializzata dalle poste che il resto delle emissioni di fine 2011 sarebbero state tutte autoadesive, ed anche la notizia che per il 2012 sarebbe lo stesso, a messo molto malcontento a molti collezionisti di abbandonare la raccolta repubblicana. Infatti un gruppo di Filatelici alcune settimane fa hanno inviato una lettera di protesta in merito, ed se possibile la possibilità di avere le doppie emissioni come altri paesi d’europa ( tipo il 50% autoadesivo ed il 50% francobollo classico) oltre ai collezionisti si stanno muovendo pure un gruppo di commercianti, quindi si pensa che forse qualcosa di buono fuori uscirà? stiamo a vedere e speriamo bene!!! vi saluto a tutti è stato un piacere…ciao ciao

    1. Se ho ben capito di ogni emissione ci potrebbe essere la versione adesiva e quella tradizionale, risultato? Molti li compreranno entrambi e Poste Italiane farà salti di gioia!

    2. Secondo il mio modesto parere in Italia sarà il solito incasinamento postale e filatelico. Noi Italiani, discendenti di dotti, filosofi, scienziati e artisti a tutto campo, abbiamo perso o stiamo perdendo i caratteri ereditari dei nostri predecessori. Siamo campioni mondiali di inefficacia e spesso di inettitudine. I “patrioti” ad oltranza, a queste parole si incavoleranno come matti, diranno che questi sono discorsi di chi non è mai contento di niente. Falso! Io amo l’Italia e apprezzo tanto la sua storia e gli Italiani che si sono distinti per il loro valore e anche tutti quelli che hanno tentato ma non ci sono riusciti per l’imponderabilità della vita.
      Riguardo ai francobolli autoadesivi temo che ci sarà confusione con il malcontento dei filatelici.
      In Francia dal 2008 stampano francobolli sia adesivi che tradizionali. Quindi dello stesso valore possono avere le due versioni, solo che gli adesivi devono acquistarli dai commercianti dato che a solo loro vengono venduti dalle poste. Ne discende che non si possono ottenere al facciale, ma quasi sempre come minimo il doppio. Da noi ciò darebbe non poco fastidio se non un giustificato rigetto. In Danimarca, tutte le emissioni del 2011 sono in formato autoadesivo e sono di altissima qualità. dai foglietti ai singoli, nonché i libretti e quant’altro. Inoltre i danesi non usano la fustellatura, e questo va incontro ai rivenditori essendo i francobolli molto più pratici all’uso.
      Spero che le nostre poste non copino i francesi, piuttosto i danesi che, in quanto a servizi pubblici, hanno parecchio da insegnarci.

  18. Pavia, Milano, Novara, Vercelli disponibilissimi.
    Da noi ai tabaccai danno anche i fogli monchi, ovvero quelli senza i barre.

  19. Finalmente qualcosa anche per gli Uffici periferici. Ecco due FDC natale religioso e un foglio con riga blu.
     

  20. bello, visto che non parliamo mai di soldi in questo sito, ciao marco, lo vendi questo foglio con riga blù?

  21. Grazie Simone dell’interessamento………ma al momento non vendo. Sono ancora in fase di “accumulo”. E’ la prima volta che mi capita una varietà (tra l’altro suggeritami dalla responsabile filatelia della Posta) e quindi mi piace al momento sapere che forse “è una rarità”.
     

  22. Personalmente dal 2012 cesserò di acquistarli, non mi piacciono per niente, speriamo che ogni tanto emettano qualche foglietto “tradizionale”, non vorrei essere pessimista , ma l’autoadesivo sarà il definitivo colpo di grazia al collezionismo.

  23. su questo non saprei se darti torto o ragione….HAI PERFETTAMENTE RAGIONE, son brutti, difficili da tenere e….senza dentelli…

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