In questi venti anni di collezionismo di cromolitografie Liebig ho avuto il piacere ed il privilegio di conoscere persone davvero esperte, persone la cui passione vera li ha portati in molti anni di ricerche, acquisti, scambi e studi a realizzare collezioni davvero importanti ed affascinanti, oltre che di pregio. Solamente pochi anni fa ricordo che andavo così orgoglioso delle mie 150 serie di figurine Liebig Italiane: qualcuna con piccoli difetti, altre addirittura di più di conquant’anni fa! Per me era un vero successo e motivo di grande entusiasmo, oltre che di orgoglio. Ricordo che sognavo di completare tutto il periodo delle italiane dalla Seconda Guerra Mondiale in avanti. Certo si parlava di circa 240 serie italiane in tutto, ma per me era un obiettivo da raggiungere. Avevo già acquistato da tempo il Catalogo Sanguinetti e solo timidamente retrocedevo con la fantasia fino ai primi del ‘900 sognando di poter ammirare a casa, prima o poi, una di quelle serie ai miei occhi tanto antiche! Appassionato quale ero di natura e di scienza, mi colpivano particolarmente le serie a tema, come la 1476 “Coleotteri Terrestri” con splendide riproduzioni di scarabei e necrofori, oppure la 1457 “Industria del formaggio” con tutte le fasi di lavorazione descritte minuziosamente; per non parlare della 1492 e della 1493 dedicate ai funghi velenosi e commestibili. E pensare che di sole serie italiane ce ne erano oltre milletrecento! Sicuramente numerazioni basse, come ad esempio la 959 del 1909 dedicata alle ferrovie, oppure ancora la 760 del 1904 dedicata alla produzione del burro e via discorrendo sarebbero rimaste una realtà solamente nei miei sogni … Pensate che esistevano serie di figurine Liebig addirittura antecedenti il 1900! Incredibile pensare di poter sfogliare figurine stampate con tecniche cromolitografiche oltre 120 anni fa! Eppure, il tempo scorre in fretta e spesso la passione e la voglia di fare sono un motore così potente che, senza neppure accorgercene, eccoci qua a sfogliare una splendida collezione di figurine Liebig sia Italiane che straniere in grado di spaziare dal lontano 1873 fino ad arrivare al 1974. Oltre un secolo di figurine, quasi cent’anni di storia e di scoperte… mi vengono i brividi alla sola idea!
Ma veniamo a noi. L’affascinante mondo delle figurine Liebig è definibile, a mio avviso, una collezione antica e moderna: antica perchè, come ben sapete, ha avuto inizio nel lontanissimo 1872 in Francia (e a voler essere pignoli, anche molto prima); moderna in quanto sfogliando un album di figurine Liebig, la varietà dei temi trattati e la vastità degli argomenti in esse contenuti la rendono tutt’oggi una collezione affascinante, divertente e capace di entusiasmare grandi e piccini. Talvolta ricevo telefonate da persone desiderose di iniziare da zero a collezionare serie di figurine Liebig, ma si trovano dinanzi un mondo talmente vasto da rimanerne talvolta disorientati. A mio avviso, proprio grazie alla complessità di questa raccolta, i modi per iniziare da principio una collezione potrebbero essere equiparati ad una collezione di francobolli. Catalogo e numerazione Sanguinetti alla mano, si potrebbe iniziare ad acquistare qua e là serie poco costose, cercando poi, poco alla volta, di chiudere le mancanze e via discorrendo. Oppure, prediligendo una tematica, ad esempio la storia oppure la natura, si potrebbe iniziare la raccolta di tutte le serie inerenti certi argomenti. Resta il fatto che, imboccando all’inizio una strada o l’altra, arriveremo prima o poi al medesimo punto, ossia al desiderio di completare, almeno parzialmente, la nostra collezione, aggiungendo le serie mancanti.
Per quanto mi riguarda, e proponendo allo stesso tempo quella che (in parte) è stata la mia esperienza, ecco cosa mi sento di suggerire a chi ha il desiderio oggi di iniziare a collezionare Liebig. Si tratta, a mio avviso, di affrontare più fasi: tutte egualmente entusiasmanti, anche se per certi aspetti differenti fra loro.
FASE 1: l’inizio
Per cominciare dobbiamo documentarci un minimo sulla storia e sullo sviluppo delle figurine Liebig. Non si tratta di leggere e studiare testi impegnativi. Sarà sufficiente una scorsa veloce a Wikipedia oppure al precedente articolo da me scritto su questo portale (che poi sono la medesima cosa :-)) L’acquisto di un catalogo a mio avviso è pressoché indispensabile. Il Sanguinetti, grazie alla numerazione riconosciuta in tutta Europa, resta in assoluto un must in questo settore. Anche l’Unificato è ben realizzato e presenta elementi aggiuntivi importanti; peccato però che la numerazione non coincida con il Sanguinetti (e per questo resta un po’ snobbato). Unitamnte al catalogo Sanguinetti va acquistato anche l’ultimo Listino Prezzi Sanguinetti, proprio per incominciare a farci un’idea dei prezzi di catalogo di ciascuna serie. Tenete a mente che tali prezzi sono puramente indicativi. Una serie di figurine può costare 1 solo euro, come può chiudersi a un’asta a oltre mille euro e non è detto che si tratti di una serie antica! Ma non voglio confondervi: di questo parleremo più avanti. Il miglior modo per conservare le figurine Liebig non è affatto negli album originali d’epoca: si tratta di oggetti decisamente affascinanti e ottimamente realizzati, ma che purtroppo hanno il brutto vizio di impressionare a lungo andare gli angolini di ciascuna figurina. La soluzione migliore è offerta dalle note cartelle a ganci unitamente ai fogli mobili trasparenti, con orientamento orizzontale o verticale, dipendentemente dalla serie che vi andremo ad inserire. Ricapitolando: ci siamo informati e documentati, abbiamo acquistato il catalogo ed il listino prezzi Sanguinetti, siamo venuti in possesso di una o più cartelle con i rispettivi fogli trasparenti … A questo punto non manca altro che concludere il nostro primo acquisto di figurine Liebig! Un consiglio? Partite dal fondo e concentratevi solo sulle Italiane per il momento. Sì, iniziate ad acquistare serie Liebig ITA a partire dalla n°1871 del 1974 via via retrocedendo, vuoi per annate, vuoi per gruppi. Tenete presente che le ultime serie sono anche le più comuni e di conseguenza le meno care! Questo significa che con poca spesa fin da subito potrete entrare in possesso di cento o anche duecento serie di figurine Liebig tutte italiane e montare, in men che non si dica, una bella collezione costituita già da 3, 4 o 5 cartelle da 40 serie ciascuna. Una bella soddisfazione per chi inizia da zero. In questo modo, salvo alcune eccezioni, potrete risalire fin circa agli anni ’30 con diverse centinaia di serie italiane. Ad un certo punto, però vi renderete voi stessi conto di due aspetti che, inevitabilmente, inizieranno a farsi sentire e, anche, a pesare un po’. Innanzitutto la proporzione tra soldi spesi e numero di serie acquistate, man mano che ci si allontana dalla fine, tenderà sempre più a sbilanciarsi verso la prima voce: in pratica, con la stessa cifra spesa otterrete sempre meno serie di fugurine, in quanto più costose. Il secondo aspetto riguarda la reperibilità: sebbene non siamo ancora entrati in una zona off-limit per i profani del collezionismo di Liebig, vi renderete conto che certe serie non sono poi così facili da trovare rispetto ad altre. Non pensate però che questo possa essere motivo di frustrazione. Tutt’altro! La ricerca e, talvolta, il ritrovamento di una serie mancante, o il completamento di una serie antica, sapranno regalarvi massime soddisfazioni. Certo, soddisfazioni che solo un vero collezionista sa apprezzare. Direi che la nostra gavetta ce la siamo fatta e siamo pronti per entrare nella seconda fase.
FASE 2: il completamento
Siamo già in posssesso di una bella collezione di serie di figurine Italiane, ad esempio dalla n°1412 “Abitazioni Preistoriche Fortificate” del 1940 fino alla n°1871 “Uniformologia Antica II” del 1974. Possediamo circa 250 serie Italiane: sono praticamente tutte, ad eccezione di quelle più care e delle straniere che, per il momento, abbiamo scelto di trascurare. In questa seconda fase potremmo scegliere di completare tutte le numerazioni rimanenti, aggiungendo, sempre con poca spesa, tutte le straniere ove l’edizione Italiana non esiste. Io stesso, all’inizio, pensavo di potermi dedicare esclusivamente alle Italiane, non conoscendo il francese ed il tedesco. Eppure io stesso mi sono reso conto che, ad esempio, era troppa la curiosità di poter sfogliare anche le serie dalla n°1544 alla n°1551, presenti solamente in edizione Belga e Fiamminga. Oppure, appassionato come sono di natura, era troppa la curiosità anche solo di sfogliare le serie numero 1620 1621 e 1622 dedicate rispettivamente agli Orsi, ai Pappagalli e alle Dune. Inoltre, consultare le pagine di una delle mie cartelle e dover saltare dalla 1700 alla 1706 senza sapere cosa ci potesse essere in mezzo aveva iniziato a darmi la strana impressione di aver realizzato una collezione per certi aspetti “monca”. Senza voler arrivare agli eccessi maniacali di alcuni collezionisti di Liebig (ne conosco qualcuno :-)) che hanno scelto di collezionare tutte le serie in tutte le edizioni possibili (una vita forse non sarà sufficiente … ma si fa quel che si può) una valida opzione sarebbe quella di portare avanti, per gradi, le Italiane, andando a completare, ove l’edizione Italiana è inesistente, con una Francese, una Belga, una Tedesca, una Fiamminga, un’Olandese oppure una Svizzera (solitamente la più economica) in modo da creare continuità alla succesione numerica e quindi cronologica delle serie. Come la prima fase, anche questa seconda tranche prevede sicuramente spese decisamente contenute. Infatti quasi tutte le serie Belghe e Fiamminghe utili al completamento delle annate più recenti hanno costi davvero bassi, forse anche meno rispetto alle Italiane dello stesso periodo. Quindi, ancora una volta, con poca spesa avremo la possibilità di arricchire la nostra raccolta con numerose serie nuove.
FASE 3: lo sviluppo
Oramai possiamo definirci dei giovani esperti di figurine Liebig. Siamo in possesso di molte serie Italiane e straniere. Iniziamo addirittura a riconoscerne alcune. In alcuni casi sappiamo associare una certa numerazione ad una data immagine. Le prime due fasi possono considerarsi pressochè completate e se per caso qualche numero manca ancora all’appello, non sarà un problema trovarlo ed inserirlo al proprio posto all’interno di una delle nostre cartelle. Da questo momento in poi il nostro obiettivo sarà cercare di sviluppare quanto più possibile la nostra collezione. Gli ostacoli che incontreremo saranno principalmente due: il denaro e il tempo. Man mano che ci avviciniamo ai primi del ‘900 i costi di ciascuna serie iniziano a salire in modo significativo. Non stiamo parlando di centinaia di euro per una sola serie (non ancora – a parte qualche eccezione) ma se prima con 100 euro (ad esempio) eravamo abituati a portarci a casa 50 o più serie di figurine, a questo punto può essere che con la stessa cifra se ne possano acquistare 10 o 20 soltanto. D’altro canto – mia opinione personale – nonostante tutte le figurine Liebig siano curate nei dettagli ed ottimamente realizzate, il fascino di una serie del 1970 è ben altra cosa rispetto a certe figurine prodotte negli anni ’30 o prima! Le stesse didascalie a tergo, man mano che andiamo indietro nel tempo, assumono toni e modi di esprimersi tipici dell’epoca in cui sono state realizzate! L’aspetto denaro è importante. Una persona con grandi disponibilità economiche sarà sicuramente più agevolata in questa fase. Eppure ci tengo a sottolineare un aspetto importante: se da un lato è vero che retrocedendo nel tempo in media il prezzo unitario di ciascuna serie aumenta, è altresì vero che non tutte le serie hanno lo stesso costo! Sviluppo significa espansione della nostra collezione. Significa iniziare a mettere mano a serie anche di cent’anni fa e oltre. Proprio per il fatto che in media il prezzo unitario è aumentato, non è più una buona scelta, a mio avviso, continuare ad acquistare per moduli, o per annate. Sentiamoci liberi di spaziare con la fantasia e con la curiosità. Il catalogo ed il listino prezzi ci saranno di grande utilità in questa fase. Sappiate infatti che se la serie 1422 “Lo Sci II” del 1942 costa 40 euro, allo stesso tempo la serie 1014 “L’Uso delle Campane” del 1911 è quotata solamente nove euro. E ancora la serie 932 “La Produzione del Fuoco” costa solamente cinque euro! Sappiate che esistono addirittura serie splendide di fine 800 che si possono acquistare anche a meno di dieci euro l’una! Tutto questo a che scopo? L’obiettivo è dare un senso ed anche maggiore importanza alla nostra collezione. Sviluppo significa impreziosire, arricchire con elementi non necessariamente rari e costosi, ma sicuramente antichi, di una certa fattura, capaci di meravigliarci, di stupirci e allo stesso tempo di non impoverirci eccessivamente! Significa anche rendere la propria raccolta il più personale possibile, aggiungendo ad essa proprio quelle serie che riescono a suscitare in noi maggiore interesse. Non scoraggiatevi se la vostra collezione in questa terza fase avrà salti, buchi e mancanze: è assolutamente normale, date le condizioni che ci vengono imposte. Vedrete che, nonostante vi manchi ancora la 1360A “900 metri sotto il mare” oppure le numero 1088, 1089 e 1098 (dati i costi spropositati, nonostante il periodo di appartenenza) tutto questo non vi turberà più di tanto, in quanto la vostra raccolta avrà già le sembianze di una importante collezione di cromolitografie Liebig che non in molti hanno la possibilità e la fortuna di sfogliare, garantendovi la presenza anche di serie antiche, che sanno di antico e di storia a 360 gradi.
FASE 4: il tamponamento
Nelle ultime righe del precedente paragrafo mi sono permesso di segnalarvi alcune serie dai prezzi decisamente spropositati, se confrontati con il costo di altre serie appartenenti al medesimo periodo. Siamo negli anni 1914/1920 e durante la Prima Guerra Mondiale alcuni fatti capitati hanno reso pressoché introvabili alcune serie del periodo proprio in edizione Italiana. E’ il caso della 1088 “Costumi della Svevia” (€ 1.150), della 1089 “Costumi e Vedute dell’Austria”(€ 1.350), della 1098 “In Palestina” (€ 1.000), della 1105 “In Tunisia” (rara – R1), della 1114 “Il Compositore Gluck” (€ 680). Ho volutamente lasciato indietro due serie sempre del medesimo periodo in quanto degne di nota. Mi riferisco sicuramente alla 1094 “Grandi Navigatori” in assoluto la più rara ed introvabile in lingua Italiana. Nonostante l’apparenza, non esiste in edizione Italiana, bensì trattasi di edizione Svizzera (con scritte in Italiano). L’edizione Francese della medesima serie ha un indice di rarità R1, quindi più basso rispetto all’edizione Svizzera, ma pur sempre difficilissima da reperire. L’ultima degna di nota la 1123 “Il Mondo Antediluviano”. L’ultima quotazione Sanguinetti la porta quasi alla soglia dei 300 euro ma, caso singolare, è l’unica serie relativamente recente che spesso si vende a più del valore di catalogo, in quanto sulla soglia del primo indice di rarità R1. Tutto questo per arrivare ad un concetto fondamentale, quanto ovvio. Così come nella fase 2 siamo andati ad acquistare serie in edizione straniera allo scopo di completare la collezione e riempire i vuoti lasciati dalla reale mancanza dell’edizione Italiana, allo stesso tempo è più che lecito scegliere di acquistare, ad esempio, la n°1089 “Costumi e Vedute dell’Austria” in edizione Belga o Tedesca, quotate circa 100 euro, piuttosto che affrontare una spesa di 1350 euro pur di possedere l’edizione Italiana della medesima serie. Questa operazione si definisce “tamponamento” in quanto stiamo letteralmente “tamponando” la mancanza di una serie presente in edizione Italiana ma che al momento non possiamo permetterci di acquistare (oppure semplicemente perchè ancora non ci è capitata l’occasione giusta per averla!). Solitamente si applica questa strategia con tutte le serie di fine ‘800 in quanto per la maggior parte caratterizzate da prezzi di listino decisamente sostenuti in un’edizione piutosto che in un’altra. In questo modo, sempre per gradi e secondo le disponibilità economiche di ciascuno, inizieremo a riempire e completare certi periodi antichi con serie in edizioni differenti, a seconda dell’occasione, del momento, o di altri fattori, riservandoci in futuro l’opzione, ove possibile, di sostituire certe serie con la stessa, ma proprio nella nostra lingua madre. Lo stesso dicasi per l’acquisto di serie di un certo valore, magari non in perfetto stato. La quotazione di catalogo è da intendersi per figurine in ottimo stato di conservazione, anche se questo concetto è strettamente legato al periodo di appartenenza. Infatti, una figurina di fine ‘800 definibile “in ottimo stato” si presenterà comunque in modo differente rispetto ad una figurina sempre “in ottimo stato” ma appartenente agli anni ’50. Così, è possibile che sceglieremo di acquistare la rara serie 1360A con qualche piccolo difetto o imperfezione, ma ad un prezzo decisamente competitivo, pur di averla in edizione Italiana, piuttosto che inserire nella nostra racolta la medesima in lingua straniera. Ci vorranno mesi o forse anni, ma ogni ocasione sarà buona per aggiungere un tassello alla collezione, oppure per migliorarla e ottimizzarla secondo le nostre esigenze e i nostri desideri.
FASE 5: l’ottimizzazione
Un amico collezionista un tempo mi disse: “Caro William, ricordati che è meglio avere una figurina brutta, piuttosto che non averla”. Parole sante! Ad un certo punto arriverete a voler acquistare serie antiche, serie anche di valore importante. Ebbene, sappiate che il prezzo di listino per la maggior parte delle serie antiche appartenenti al XIX secolo è puramente indicativo. Non esistono informazioni relative alla tiratura di una data serie ed alcune di esse sono davvero difficili da trovare ed ancor più difficilissime in ottimo stato di conservazione, con angolini perfetti, retri bianchi, bordi lisci, vignetta brillante … Non è insolito seguire un’asta di una certa serie di fine ‘800 e scoprire che termina con un valore anche superiore alla quotazione stessa di catalogo. Probabilmente molti filatelisti a questo punto potrebbero sgranare gli occhi, abituati come sono a prezzi di catalogo decisamente pompati e sempre assai lontani dal reale prezzo di mercato. Non fraintendetemi: anche per le Liebig capitano spesso ottime occasioni di acquisto, ma a mio avviso sono decisamente meno frequenti e, soprattutto, più improbabili se la serie interessata risale a più di cent’anni fa e si trova in ottimo stato. Allo stesso modo, serie quotate una certa cifra, ma in stato di conservazione discreto, oppure con lievi difetti, saranno probabilmente acquistabili a prezzi ben più bassi del catalogo. In questo modo, anche se con qualche piccolo compromesso, nella precedente fase probabilmente saremo venuti in possesso di una bella serie antica, abbastanza rara e di valore elevato, quindi difficile da reperire, anche se magari con angolini leggermente arrotondati, o una pieghettina leggera. Soprattutto per le serie antiche e rare non è insolito trovare in vendita le singole figurine, piuttosto che l’intera serie, quotate ciascuna proporzionalmente. Avendo magari acquistato una bella serie n°1123 rara in buono stato, ma ad un ottimo prezzo a causa di una piega vistosa nella figurina 5, in questo modo, andando ad acquistare la sola figurina da sostituire, di nuovo con poca spesa avremo una bella serie 1123 con tutte e sei le figurine in buono stato!
FASE 6: la ricerca
Abiamo fra le mani una delle collezioni di figurine Liebig probabilmente più importanti della nostra città. Amici e collezionisti anche facoltosi non possono che ammirarla e, forse, anche un poco invidiarcela. Ma d’altro canto collezionare Liebig non è solamente una questione di soldi. Collezionare Liebig è impegno, studio, passione, costanza e ricerca continua. Non pensate neppure per un istante di riuscire ad ultimare la vostra collezione di serie Liebig! E’ letteralmente una storia infinita, e non solo per il fatto che certe serie, con indici di rarità di quarto livello (R4) probabilmente neppure le vedremo mai dal vivo. Il collezionismo delle Liebig è vivo per il semplice fatto che, nonostante i suoi 140 anni è in buona parte ancora tutto da scoprire. Pensate che ancora oggi è possibile trovare serie in edizioni fino all’anno scorso ignorate. Oppure, se volessimo prendere in esame le varietà, ci si spalancherebbe una nuova finestra verso un mondo davvero ancora tutto da scoprire e da studiare. Come per i francobolli, così anche per le figurine Liebig esistono errori documentati, differenze, varietà per l’appunto. Ed in taluni casi queste stesse varietà determinano un aumento vertiginoso del prezzo di una serie. E non mi sto riferendo a serie rare ed introvabili. Pensate, per farvi un esempio, alla recente serie n°1728 “Celebri Benefattrici Italiane”: è quotata due soli euro dal listino Sanguinetti 2008. Eppure relativamente proprio a questa serie esiste una varietà documentata tale per cui le vignette delle figurine 4 e 6 risultano invertite. La versione interessata da questa particolarità è quotata ben 60 euro, ossia trenta volte tanto!
Con quest’ultima fase si conclude questo percorso scritto con l’intento di aiutare e indirizzare un potenziale giovane collezionista di Liebig desideroso di affrontare nel migliore dei modi una nuova raccolta. Non credo che esista una fase 7. O forse qualche attento lettore e collezionista scrupoloso troverà lui stesso nuove fasi di sviluppo per la sua personale collezione. In verità credo sia più probabile che le ultime tre fasi caratterizzeranno tutta quanta la nostra esperienza di collezionisti di figurine Liebig. E d’altro canto saranno proprio il desiderio di ottimizzazione e la contina ricerca di elementi nuovi a regalarci ogni volta piacevoli soddisfazioni e momenti appaganti. Ogni collezione è a se stante ed il più delle volte ricalca l’animo del collezionista che la comincia e la sviluppa man mano. Ogni collezione Liebig è differente: certo l’ordine numerico e sequenziale proposto dai cataloghi, alcuni suggerimenti del sottoscritto, i consigli di amici ed esperti porteranno quasi sicuramente tutti verso direzioni simili, ma le strade che ciascuno di noi percorrerà saranno sempre diverse. Non è tanto il risultato finale, quanto proprio questa strada che ci ritroveremo a percorrere, forse assieme, ad entusiasmarci e a farci vivere ciascuno in modo unico la propria personale collezione