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Collezionismo e Bitcoin: connubbio interessante

Per coloro i quali ancora non sapessero cosa siano i Bitcoin, vi invito a leggere il precedente articolo introduttivo sull’argomento. I Bitcoin non sono un nuovo sistema di pagamento. I Bitcoin sono una nuova valuta, al pari d euro e dollaro, ma una valuta totalmente virtuale basata e sostenuta da una rete di server e client P2P tra di loro interconnessi. Vi invito a consultare il sito ufficiale www.bitcoin.org anche in lingua Italiana, di facile comprensione e molto ben strutturato. Oggi vorrei dedicare qualche minuto fornendovi tutti gli strumenti necessari per poter cominciare in concreto ad utilizzare questa valuta come sistema di pagamento/scambio.

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Innanzitutto è importante sapere che criptomonete come i Bitcoin, i Litecoin, gli Stellar non fanno riferimento ad alcuna istituzione bancaria, bensì esclusivamente ad una rete articolata di server e computer privati che, tutti interconnessi fra loro, costituiscono l’infrastruttura base di questa economia per così dire parallela. Ciò significa anonimato, privacy e al contempo sicurezza, trasferimenti in tempo reale, commissioni zero … e via discorrendo. Vi invito a consultare il portale di riferimento www.bitcoin.org dove potrete trovare tutte le informazioni del caso e le risposte a molte delle vostre domande.

Torniamo a noi, comuni mortali, desiderosi, quasi più per curiosità che per reale necessità, di esplorare e sperimentare la criptovaluta sulla nostra pelle 🙂

Per poter in genere operare con i Bitcoin avremo bisogno di un portafoglio virtuale, detto in gergo “Wallet”, dove poter conservare i bitcoin, da utilizzare per i n ostri acquisti e dove poter versare in caso di incassi. Tale servizio è completamente gratuito ed esiste sotto diverse forme. Possiamo infatti installare un programma Wallet sul nostro PC, possiamo scaricare un App Wallet sul nostro smartphone/tablet oppure ancora fare riferimento a siti web che offrono, sempre a titolo completamente gratuito, questo tipo di servizio. Dopo varie sperimentazioni ritengo un servizio otimo e completo quanto offerto dal sito www.blockchain.info Uno degli aspetti interessanti di questo portale è dato dal fatto che, oltre a permetterci di creare un portafoglio virtuale, ci offre anche la possibilità di installare un’utilissima App sul nostro smartphone e di sincronizzarla/connetterla poi con il portafoglio Web: sicurezza, fruibilità, semplicità d’uso, multifunzionalità.

Creato il nostro Wallet su Blockchain.info ora abbiamo bisogno di reperire/acquistare Bitcoin. Come un normale cambia-valute, ecco che ci viene in aiuto il portale Postebit.it che in modo facile, veloce e sicuro ci permette di acquistare Bitcoin attraverso la carta prepagata Postepay o un conto Bancoposta. Generalmente chi offre questo tipo di servizio ritira e cede Bitcoin a prezzi leggermente differenti, guadagnando sulla differenza di cambio (commissioni) tra vendita e acquisto. Se volete conoscere in un dato istante il valore in dollari/euro di un Bitcoin (abbrev. BTC) potete fare riferimento a markets.blockchain.info oppure a CoinMarketCap.com

Esiste un altro sistema per poter acquistare Bitcoin: i portali di trading online. Come i mercati di oro e argento, o piattaforme di borsa, allo stesso modo i Bitcoin hanno influenzato a tal punto i mercati globali da rendere necessaria la comparsa dei primi portali attraverso i quali operare con euro, dollari e bitcoin allo stesso modo di come sia acquistano dei titoli in borsa. E’ richiesta in questo caso la registrazione, ma soprattutto l’autenticazione attraverso scansioni di documenti e trasmissione dei propri dati al sito. Quindi è possibile connettere le proprie coordinate bancarie, trasferire una certa somma verso il portale che avremo scelto e infine “giocare in borsa” ossia fissare un tetto massimo al quale saremo disposti ad acquistare un certo quantitativo di BTC (Bitcoin) dipendentemente dalla nostra disponibilità e attendere che un offerente ceda tutto o parte del suo stock in BTC al prezzo da noi concordato. Sicuramente un sistema un po’ più macchinoso e con una certa componente di rischio, anche se alla fine è quello che ci garantisce (dipendentemente dall’andamento del mercato) i migliori profitti, ossia di portarci a casa un certo numero di Bitcoin al miglio prezzo di mercato. Tra i più noti ricordiamo bitstamp.net coinbit.it anxpro.com

Adesso che avete acquistato i vostri primi Bitcoin, sappiate che in tutto il mondo esistono già diversi esercizi commerciali che si sono attrezzati per poter accettare pagamenti in questa valuta. In qualche regione d’Europa stanno addirittura comparendo i primi sportelli Bancomat, con tecnologie di prelievo e versamento ben più all’avanguardia rispetto ai classici sportelli Italiani distributori di euro 😉 Ma lo scopo di questo mio articolo è ben altro.

Se ancora non vi siete stancati di leggere tutta questa pappardella di bit, di software e di tecnologie … proprio ora viene il bello. Vi sarete già domandati perchè ho scelto di pubblicare questo articolo su figurineliebig.it portale dedicato al Collezionismo in generale. Ebbene, è evidente oramai a tutti che, così come l’economia in generale, ancor più il mercato collezionistico sia in crisi. La crisi c’è e persisterà ancora per svariati motivi. Eppure poco alla volta mi sto rendendo conto che, probabilmente più in Italia che altrove, il perdurare di questa situazione di stasi è sintomatica anche e soprattutto di un nostro modo di radicarci al passato, di voler trovare soluzioni a problemi attuali impiegando strumenti oramai obsoleti. Il mondo non sta più cambiando: il mondo è già cambiato da un pezzo. Siamo noi che spesso ci ostiniamo ad ancorarci a vecchi sistemi, modalità superate, meccanismi che sanno di vecchio … Vogliamo per lo meno provare a fare la differenza? Allora diamoci una mossa e innoviamo, ma nel vero senso della parola. Oggi il mercato è della Rete. La gente sempre di più utilizza piattaforme di commercio elettronico come eBay e sistemi di pagamento quali Skrill e PayPal. La gente vuole poter passeggiare e nel contempo sfogliare le inserzioni eBay sul proprio telefonino attraverso l’ottima App di eBay e comprare intanto che è per strada. Le persone, talvolta ignare di sistemi nuovi, sono però curiose e desiderose anch’esse di sperimentare (se pur in sicurezza). E’ tutto quanto un gioco; una macchina che al momento ha il motore alquanto grippato, ma che pian piano si sta rimettendo in moto, anche se non come ce lo aspettiamo noi. Talvolta ci vuole coraggio e anche una certa componente di rischio per potersi buttare e scoprire poi, con grande piacere, quante persone ci danno il proprio consenso e aderiscono di buon grado alla novità.

Solamente pochi giorni fa un signore un po’ avanti negli anni, ma di spirito molto giovanile, mi ha telefonato chiedendomi se potesse ordinare alcune serie Liebig di un certo valore pagandole in contrassegno. Dopo avergli spiegato che, per scelta aziendale, non gestiamo pagamenti in quella modalità, allora mi propose di spedirmi le banconote in busta chiusa, anche a suo totale rischio. Lui non conosceva computer ed eBay e preferiva fare alla vecchia maniera. Gli ho spiegato che tale sistema era tutt’altro che sicuro sia perchè avrebbe potuto perdere il denaro durante il percorso, sia perchè non avrebbe potuto dimostrare in alcun modo di aver consegnato una certa somma a un dato venditore. Dopo quattro chiacchiere, l’ho convinto a provare a farmi una ricarica Postepay recandosi di persona presso un qualunque ufficio postale e dicendo all’impiegato esattamente le cose che gli avevo spiegato (numero di carta, intestatario, importo). Gli ho fatto capire che era un’operazione semplice e che alla fine avrebbe avuto in mano una ricevuta che attestava l’avvenuto pagamento. Inoltre, fatto l’accredito, io lo avrei potuto verificare dopo pochi secondi, spedendo al volo le figurine da lui tanto desiderate. Alle unidici di mattina si reca in posta dove non incontra alcuna difficoltà. Fa il suo versamento e non appena rientra a casa mi avvisa di aver già pagato. Assieme verifichiamo online l’accredito e io gli confermo di aver già ricevuto i suoi soldi: lui per questo è contentissimo ed entusiasta di aver scoperto una cosa così facile e al contempo così funzionale. Volendo esagerare (come mi piace fare ogni tanto) dato che sono solo le 11:30 gli dico che la sua spedizione è già pronta, che partirà entro pochi minuti e che la riceverà …il giorno dopo (R1 Veloce … fatta apposta). Non vi dico l’entusiasmo e la gioia quando dopo meno di 24 ore si è visto recapitare dal portalettere esattamente le serie che meno di 24 ore prima mi aveva chiesto! Oggi siamo già al terzo ordine, ma il “sig. Rossi” mi ha chiesto se potessi dedicargli qualche minuto perchè ha scoperto che ci sono sistemi ancora più efficienti che gli permetterebbero di pagare addirittura da casa, senza fare la fila in posta (leggi PayPal, o ricarica Postepay online). Talvolta le novità spaventano un po’ ma non appena si provano e si scopre che oltre ad essere funzionali ed utili, sono ancora più semplici da usare del previsto non potremo più farne a meno e vorremo saperne sempre di più. Anche se le candeline sulla torta sono più di 80!

La mia attività, se pur modesta, è sicuramente all’avanguardia: piattaforma di e-Commerce eBay, sistemi di pagamento istantaneo, comunicazione a mezzo email, Skype, What’s App e ovviamente tutto un movimento di clienti e di merce non indifferente … tutti i giorni! Oggi sto valutando l’opzione di cominciare ad accettare pagamenti in questa valuta, all’inizio solamente per alcune tipologie di prodoti, oppure per la cessione di lotti cospicui di materiale. Allo stesso modo qualche persona interessata a cedere collezioni importanti, volendo mantenere il totale anonimato nella transazione, mi ha chiesto per prima la possibilità di essere pagata in criptovaluta. Da questa richiesta in particolare è partito tutto quanto il meccanismo mentale che ancora una volta mi sta impegnando su tutti i fronti. Si tratta di sistemi e tecnologie parecchio all’avanguardia; parliamo di una valuta pressochè sconosciuta ai più e soggetta a fortissime oscillazioni, pertanto ad altissimo rischio. Ma come in molte cose … chi non risica, non rosica …

Siamo di fronte a un programma parecchio avanti, soprattutto in un paese radicato e per certi versi retrogado quale è l’Italia in cui per moltissimi già l’uso di un bancomat è futuristico 🙂 Però, volendo restare al passo, o meglio sempre un passo avanti … secondo me è positivo anche sperimenare e anche solo provare a modernizzarsi, magari con sistemi e strumenti davvero nuovi che sappiano anche stupire e meravigliare. In fondo – diciamocelo – è tutto un gioco … e se non trovo qualche giocatolo nuovo … dove sta tutto il divertimento?

Il mondo del collezionismo mi piace e mi diverte un sacco. Lavorare in questo ambito garantisce forti prosmettive e margini di guadagno altissimi. Allo stesso tempo però il mercato del collezionismo in generale è in forte crisi. Io sono convinto che il modo migliore per far fronte a questo ostacolo sia non solo cambiare, ma rivoluzionare completamente il modo di fare commercio. Si tratti di francobolli, di figurine, di monete … la gente ha bisogno di divertirsi e per molti divertimento significa cercare, trovare, comprare, collezionare … Diamo loro tutti gli strumenti per farlo. Ma che siano strumenti nuovi e anch’essi modernissimi, innovativi, facilissimi da usare … e assolutamente divertenti!

Come sempre … restiamo sintonizzati!

Le figurine Liebig Italiane del Dopoguerra

Tutti coloro che cominciano da zero a collezionare figurine Liebig partono dalle più recenti, spostandosi via via verso periodi più remoti. Questo sia per un motivo di costi, sia per un senso di ordine logico. Coloro i quali si appassioneranno davvero, scoprendo sempre più serie antiche e lontane, poco alla volta si scorderanno delle prime serie che sono entrate a far parte della loro collezione, concentrando tutte le proprie energie (come è giusto che sia) su periodi più remoti che richiedono maggiore impegno e attenzione. Oggi però vorrei portarvi a riflettere proprio su queste ultime serie della raccolta per diversi motivi, alcuni dei quali sono certamente da non sottovalutare.

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Parliamo delle ultime duecentotrentatre serie di figurine Liebig in edizione Italiana che vanno a chiudere la monumentale collezione e precisamente dalla n°1457 “L’Industria del Formaggio” emessa nel 1947 (la prima dopo la Seconda Guerra Mondiale) alla n°1866 “Il Regno Animale” del 1974. Non includo appositamente nell’elenco le ultimissime 5 serie “Brooke Bond Liebig” di cui si legga all’articolo precedente.

Queste 233 serie, nonostante siano facilmente reperibili, non devono assolutamente essere sottovalutate o peggio sottostimate. Per certi aspetti, infatti, sono e restano serie che, oltre ad essere interessanti e di piacevole lettura/osservazione, conservano una certa importanza.

  1. Si tratta delle ultime 233 serie Liebig ITA che interessano l’ultimo trentennio della collezione, dall’immediato dopoguerra alla metà degli anni ’70
  2. Tutte queste 233 serie sono in Edizione Italiana Unica: ciò significa che tutti i collezionisti di cromo Liebig d’Europa, volendo completare la propria raccolta, necessiteranno obbligatoriamente delle nostre serie in edizione Italiana se vorranno evitare “buchi” o mancanze negli album 😉
  3. Pur essendo relativamente recenti, sono state emesse in un periodo che oscilla tra i 40 e i 67 anni fa ed hanno un valore complessivo che si aggira attorno ai mille euro di catalogo.

Le serie Italiane di cui sopra sono state stampate dalla Compagnia Italiana Liebig di Milano, la quale già dalla serie n°1286 “Architettura Pre-Colombiana” del 1934 si occupò della produzione e distribuzione delle serie in edizione Ita all’interno del Paese, attraverso i rivenditori di prodotti a marchio Liebig i quali, a seconda degli acquisti, avevano facoltà di omaggiare al cliente una o più serie di figurine, date in comodato d’uso gratuito ai commercianti di beni alimentari a seconda del fatturato. Le stesse serie, pertanto, si possono trovare a volte corredate di fascetta originale “Liebig” (un plusvalore) sulla quale troveremo stampato un numero di serie che però differisce dalla numerazione ufficiale Sanguinetti. Tale numerazione, infatti, denominata C.I.L. è stata adottata in esclusiva dalla Compagnia dal momento in cui ha iniziato a prendersi carico della stampa/distribuzione delle serie Liebig in Italia. Pertanto, volendovi fare un esempio, la serie CIL n°1 corrisponderà alla serie Sanguinetti n°1286. Oppure ancora, trovando ad esempio una serie Liebig con fascetta riportante il numero 303 sapremo che si tratta della Sanguinetti n°1827. Allo scopo, metterò a disposizione un’utile tabella di conversione “CIL – Sanguinetti” in formato PDF.

Tornando a noi, vi rubo solamente qualche istante ancora, perchè i fatti degli ultimi mesi fanno sicuramente riflettere. Come sapete, la mia attività è rivolta in buona percentuale al commercio delle serie Liebig. E così è perchè funziona, perchè ci si diverte, perchè c’è un gran movimento 😉 Io stesso negli ultimi tempi mi sono concentrato soprattutto su serie antecedenti la Seconda Guerra Mondiale, o meglio ancora serie Liebig antiche di fine ‘800 e di difficile reperibilità. E’ un mercato in totale controtendenza rispetto al difficile mondo della filatelia che, soprattutto negli ultimi anni, sta facendo sospirare non pochi commercianti. Io tratto anche filatelia Area Italiana e obiettivamente la situazione a livello commerciale è tutt’altro che rosea. Completamente diverso invece il mondo Liebig, dove ogni giorno si registrano vendite su vendite, richieste continue, ordini piccoli, medi e grandi da gestire … e via discorrendo. L’aspetto interessante e curioso degli ultimi mesi però è dato da un crescente interesse da parte di collezionisti e commercianti esteri rivolto proprio e soprattutto verso queste 233 serie in edizione esclusivamente Italiana. Dealer Inglesi ed Europei in genere inviano richieste di acquisto per 3, 5 o anche dieci serie per tipo a evidente scopo di rivendita, perchè, tra le altre cose, pare proprio che all’estero quelle serie che da noi si cedono a un euro o poco più cadauna trovino modo di essere piazzate a cifre ben più alte! Devo proprio approfondire questo aspetto, dato che ci sono certi dealer che chiudono vendite anche a prezzi multipli del valore di catalogo Sanguinetti 2014! Ancora non mi capacito di questo, ma è un dato oggettivo verificabile. Credo che lavorino molto sulla descrizione di ciascuna figurina, raggiungendo, interessando e invogliando a comprare in questo modo anche i collezionisti più remoti che, volenti o nolenti, grazie proprio a tale descrizione si ritrovano a visitare esattamente quella data inserzione … alché non possono fare a meno di comprare, prima ancora id rendersi conto che, probabilmente, la stessa serie è venduta dal sottoscritto a un quarto di tale valore 🙂 Poco male.

Per concludere, ultima chicca della giornata sempre relativamente alla serie Liebig Italiane recenti: sappiate che negli ultimi mesi si sono registrati i primissimi ordini di cromolitografie Liebig dalla Cina e da qualche altro paese dell’Est. Ordini di basso valore … poche serie relativamente comuni, nulla di più. Eppure, l’aspetto più che importante è che anche la Cina parrebbe cominciare a muoversi e rivolgere poco alla volta la propria attenzione verso questo mondo a lei nuovo. Poche centinaia di euro fatturati … nulla di più … ma da commerciante calcolatore quale sono io … la prima cosa che mi è balzata alla mente è stata che se davvero la Cina dovesse scoprire questo pianeta Liebig … se davvero la Cina iniziasse ad interessarsi seriamente alla questione Liebig … se davvero la Cina cominciasse a comprare seriamente come solo lei sa fare … beh … signori miei … allora sì che si farebbe il botto!

I primi Barre: adesso si balla!

Buongiorno e ben ritrovati, amici collezionisti. Come più volte ho scritto su questo portale, mi sono sempre raccomandato di non svendere i francobolli con codice a barre appartenenti alle prime tre annate, oltre a qualche altro valore chiave dell’anno 2011 e 2012. Dopo una rapida occhiata al portale e-Filatelia di Poste Italiane noto con piacere che moltissimi Barre appartenenti agli anni 2008, 2009 e 2010 non sono più disponibili per l’acquisto. Ma mi soffermo in particolare sui primi nove valori del 2008 che, forse più di altri, sono rimasti presenti in fogli interi sul sito delle Poste.

Barre_2008_e-Filatelia

Il Corriere dei Piccoli rappresenta il primo valore storico ad essere stato dichiarato esaurito già nel lontano ottobre del 2010. Ma oggi anche i francobolli Giornata della Filatelia e Natale Religioso, i due dell’Unesco ed il Terremoto di Messina sono chiusi. Il periodo di crisi porta ad un generale rallentamento delle vendite, nonostante si registrino comunque sia affari interessanti soprattutto su elementi appartenenti a questo periodo. La collezione prosegue imperterrita e pare che, nonostante gli attriti iniziali, anche gli autoadesivi siano stati, se pur a fatica, accettati dai collezionisti di Barre che regolarmente completano la propria collezione con la coppia SX (sinistra) e DX (destra) degli stessi (in alcuni casi UP & DN = superiore e inferiore).

Da segnalare la chiusura (molto probabile) dell’annata 2013 che come ben sappiamo è stata caratterizzata da un’ondata di francobolli. Annata relativamente tranquilla, ad eccezione del caso “Fenice di Venezia” non fustellato la cui bassissima tiratura di sole 1500/2000 coppie (SX + DX) lo porterà a diventare sempre di più col tempo un valore molto importante. Tanto è vero che da un paio di settimane è iniziata la distribuzione massiva di tale valore anche negli uffici periferici e come volevasi dimostrare si tratta di tutti e soli fogli regolarmente fustellati!

Mi permetto di segnalare la bella striscia costituita da 5 francobolli “Uccelli delle Alpi” emessa il 4 dicembre 2013. Oggetto da collezionare, per l’appunto, in striscia e se non ricordo male unico elemento appartenente alla nostra collezione con la caratteristica di cinque francobolli differenti in striscia orizzontale con Codice a Barre posizionato al centro della stessa rispettivamente nella parte superiore e inferiore.

Concludo velocemente augurando a tutti quanti voi e alle vostre famiglie un sereno Natale ed un 2014 ricco di grandi entusiasmi, emozioni e cose belle oltre che divertenti. Ancora il 2013 non è concluso, ma già ho in serbo grandi progetti per l’anno a venire. La crisi è sempre più forte, ma noi ce ne freghiamo alla grande e continuiamo a lavorare imperterriti con entusiasmo e voglia di fare: lo spirito giusto avrà sicuramente la meglio e prima o poi il trend Italiano dovrà necessariamente ambiare direzione. Viva l’ottimismo!

Quest’anno è sempre … Carnevale !!!

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Buona sera, amici collezionisti. Dopo le ultime risse in posta, con clienti urlanti e protestanti, ecco che Poste Italiane ci regala la prima emissione con facciale da 70 centesimi. Stiamo parlando del bel francobollo appartenente alla serie “Il Folclore” questa volta dedicato al Carnevale Termitano. Al pari dell’emissione “Carnevale di Fano” dello scorso 12 gennaio, anche questa nuova uscita va rigorosamente conservata in terzina per i medesimi motivi di cui al precedente articolo. Questa volta però un meccanismo singolare desta la mia curiosità: ossia il fatto che si tratti proprio della prima emissione da € 0,70. Di per sé nulla di strano o di allarmistico. Eppure, come ben sapete, da gennaio Poste Italiane ha aumentato quasi tutte le tariffe postali e la spedizione base in Prioritaria è passata da € 0,60 ad € 0,70 L’aspetto divertente di tutta questa faccenda è dato dal fatto che di francobolli da 10 centesimi non se ne vedevano da mesi (anche a ordinarli) e al contempo la distribuzione di francobolli da € 0,70 (richiestissimi ovunque) è partita solamente il 4 febbraio scorso proprio con questa bella emissione. Ancora una volta la tiratura è alta (50.000 Barre per tipo), ma a differenza delle altre emissioni, ad esempio, lo sportello filatelico di Cremona Centro ne aveva disponibili solamente pochi esemplari. Quasi tutti i fogli sono stati prontamente acquistati da tabaccai e da uffici pubblici e privati, anche in volumi abbastanza importanti, spinti come non mai dalla fame degli gli zero e settanta, in molti con spedizioni arretrate di una o due settimane, noncuranti del fatto che si trattasse di una emissione non autoadesiva. Con questo messaggio non è mia intenzione fare scalpore, o attivare chissà quale corsa all’oro (non sia mai … temo i commenti pungenti di Marco sulla mia pellaccia come non mai … ) eppure è un dato di fatto che fin da subito la richiesta di fogli interi a scopo di affrancatura è stata altissima e molti fogli sono stati immediatamente rotti e “trasferiti” su decine di migliaia di buste pronte per la spedizione prioritaria. Esiste la TP Label, lo sappiamo bene, ma è anche vero che in molti preferiscono affrancare direttamente le centinaia di buste, per poi semplicemente consegnarle allo sportello evitando infiniti tempi di attesa dovuti all’affrancatura di ciascuna busta con la famigerata etichetta! E poi ci sono i tabaccai che, acquistando francobolli, ottengono uno sconto immediato del 5% sul facciale. Come sempre, restiamo ad osservare.

Internet vs mercatini e mostre mercato

Pantheon_2013Buona sera, amici collezionisti. Mi scuso per i disagi e le difficoltà nel postare commenti in coda al precedente articolo. Purtroppo un baco di sistema mi sta dando del filo da torcere. Al momento pare che abbia lui la meglio … ma chi la dura la vince 😉 Sabato scorso sono stato a lungo alla mostra mercato di filatelia, numismatica e storia postale di Piacenza. Ambiente relativamente piccolo, pochi espositori, ma un più che buono afflusso di visitatori, soprattutto curiosi di scartabellare fra i lotti a poco prezzo delle bancarelle. Ci tengo a condividere con voi una mia impressione abbastanza forte, peraltro la medesima che ho avuto in quel di Modena qualche settimana fa.

Siamo nel 2013 e in molti – vuoi per dovere, vuoi per piacere o semplice curiosità – ci siamo a mano a mano trasformati in collezionisti internauti. eBay e Delcampe offrono in ogni momento decine di migliaia di inserzioni con articoli comuni, articoli discreti ed anche pezzi buoni, se non addirittura unici e rari. Decine di migliaia di articoli che ogni settimana si rinnovano completamente e garantiscono al collezionista anche più esigente una possibilità di scelta infinitamente vasta. Io su internet ci lavoro, ma spesso (soprattutto d’inverno … vedi nebbia … freddo … neve … pioggia … 🙁 ) mi svago semplicemente scorrendo velocemente oggetti di mio interesse e facendo un po’ di sano shopping compulsivo 🙂 Certo è che questo mio hobby ha costi decisamente contenuti e non è raro riuscire ad aggiudicarsi all’asta (l’adrenalina di partecipare ad un’asta è impagabile!), o acquistare in negozio, pezzi davvero belli e interessanti (talvolta unici nel loro genere!). Aimè alle fiere, così come ai mercatini, per non parlare delle grandi case d’asta come Ghiglione, Casati, Auction Phila … temo non sia più così. Nello specifico, a Modena e a Bologna (prime due manifestazioni visitate quest’anno) ho trovato, per farvi un esempio, cartoline della II Guerra Mondiale e franchigie discrete ed interessanti. Pezzi non rari che si trovano facilmente in rete dai 3 ai 5 o 6 euro massimo. Ero già lanciato all’acquisto, pur sapendo che avrei dovuto sborsare qualcosa in più. Peccato che il commerciante volesse non meno di 40 euro al pezzo! Dico io … quaranta euro? Ma siamo impazziti? E’ solo uno dei tanti esempi, ma lo stesso caso lo si potrebbe riportare alle figurine Liebig vendute in alcune circostanze addirittura al doppio di catalogo, oppure le singole figurine appartenenti alla medesima serie vendute unitamente al prezzo dell’intera serie !!! Vi confesso che le occasioni di acquisto (per interesse da parte mia) non sono affatto mancate, ma al contempo tutte abbandonate a causa di prezzi non cari, ma addirittura esageratamente alti e a mio avviso senza ragione alcuna. Un pezzo di storia postale unico immagino che possa essere soggetto ai prezzi più disparati ed il suo valore sarà alla fine stabilito semplicemente dalla domanda. Ma per il resto, pompare in modo così esagerto i prezzi su pezzi relativamente comuni ed acquistabili con facilità ed abbondanza in rete, credo che non giovi a nessuno e non sia poi così salutare al mercato stesso. Per questo ed altri motivi oramai frequento mostre e convegli quasi esclusivamente per incontrare gente, scambiare quattro chiacchiere, fissare accordi e appuntamenti … ma di sicuro so che posso andare tranquillamente con portafogli semi-vuoto che tanto i pochi spiccioli serviranno solo per eventuali caffè e brioches. Temo che il tempo delle belle occasioni trovate talvolta per caso a un mercatino o di parte in una bancarella siano belli che finiti.

E così seguito a navigare imperterrito nel mare magnum di eBay e Delcame, tralasciando anche siti secondari: questi due infatti ogni giorno mi garantiscono una scelta tanto vasta sia in termini di articoli, sia di prezzo, che da soli sanno appagare al 100% quelle che possono essere le mie necessità ed anche i miei sfizi. Inoltre, diversamente da alcuni anni fa, oggi anche moltissimi utenti privati hanno finalmente imparato “a fare fotografie come si deve”. Così anche se non abbiamo la possibilità di toccare con mano una certa busta, spesso le foto sono talmente nitide, luminose e chiare che rendono perfettamente l’idea di ciò che riceveremo a casa. L’importante è acquistare sempre da persone di fiducia – non necessariamente venditori professionali – che con il loro curriculum da bravi venditori (feedback) possano garantire nero su bianco una certa affidabilità. Se poi proprio vogliamo aggiungere anche sistemi di pagamento sicuri che ci tutelino al 100% da potenziali fregature (vedi Paypal) a questo punto siamo in una botte di ferro! E’ da un po’ che vorrei scrivere un trafiletto – guida per il neofita dell’e-Commerce … tempo permettendo, vedrò di dedicarmici.

E fu così che questa sera mi lanciai in aste di prefilateliche dei primi dell’800 ignorante come una zappa in questo settore, ma, come già sapete, curioso e interessato, oltre che affascinato, nell’andare a scoprire il contenuto di una lettera scritta (attenzione!) addirittura due secoli fa !!! Una ventina di prefilateliche dello Stato Pontificio, del Lombardo Veneto e del Ducato di Parma che mi auguro di ricevere quanto prima. Nel mentre, dovrei ricevere un secondo lotto costituito da un centinaio di altre prefilateliche, ancora però da controllare.

Questa sera vado a ruota e mi auguro di non stancarvi o confondervi eccessivamente. Sempre a proposito di queste prefilateliche o di altre belle lettere in mio possesso, mi sono reso conto che talvolta è più semplice leggerle attraverso l’ausilio di un monitor o dell’iPad piuttosto che direttamente. Questo perchè, probabilmente, la luce ed il forte contrasto rendono la calligrafia meno confusa, meno impastata e più facile da decifrare e interpretare. Mi viene in mente l’amico Marco con il suo “minuscolo” iMac da 27 pollici … chissà che goduria visualizzare una bella scansione su quel mostro di schermo che si ritrova! Magari, unitamente a un buon caffè, una visitina di cortesia ci potrebbe anche stare 🙂

Ciao a tutti e a presto. Fatemi eventualmente sapere via email all’indirizzo ilgiga@gmail.com se incontrate ancora difficoltà nel pubblicare commenti anche a questo articolo. A breve dovrebbe essere reso disponibile l’ultimo aggiornamento di WordPress che (si spera) risolverà definitivamente il problema.

Crisi reale e crisi fittizia

 Buon giorno, cari amici collezionisti. Sono davvero felice di essere nuovamente qui con voi a scrivere e a confrontarmi. Purtroppo è stato un periodo alquanto difficoltoso. Il nuovo lavoro mi riempie di entusiasmo, regala risultati a dir poco inaspettati, ma al contempo si prende (ancora una volta) tutto il tempo. Aggiungiamo qualche acciacco ed ecco che William si eclissa per qualche settimana, reduce però da un importante articolo sulle cromolitografie Liebig. Ho letto con interesse i vostri commenti a proposito del calo di interesse nei confronti dei Barre in Italia: non posso che confermare quanto da voi evidenziato, anche se, in tutta franchezza, lo stesso si può dire anche relativamente alla vendita di altri francobolli, figurine ed intere collezioni. Stiamo andando verso la stagione calda e allo stesso modo delle festività Natalizie è risaputo che la gente in questo periodo (voglio ben sperare!) abbia in mente sole, piscina, vacanze, svago …

La crisi è una realtà oggettiva e tangibile oggi più che mai anche se, come del resto avevo ipotizzato, non si fa sentire tanto su beni collezionabili, quanto (nella mia personale esperienza) sulla vendita di materiale nuovo per i collezionisti che, nonostante sconti e promozioni sembra riscuotere scarso interesse. Poco male: per mia fortuna occupa una parte marginale della mia attività che – lo ricordo – si sta orientando sempre di più verso le cromolitografie Liebig. Non tanto per un discorso di profitti, ma soprattutto per passione e per un entusiasmo che ogni settimana è sempre più grande e mi regala davvero soddisfazioni impareggiabili!

Andando a ritirare in posta gli ultimi aggiornamenti Barre del 2012 non è la prima volta che mi sfiora la mente l’idea che probabilmente il fatto di collezionare tutte le posizioni dei Barre stia un po’ scemando. Mi spiego meglio. Ricordando i bei quartetti di Fogazzaro e della Giornata Internazionale della Donna, lì si che il conservare tutte e quattro le posizioni poteva avere un motivo, vuoi estetico, vuoi di completezza. Oggi io stesso mi ritrovo a ritirare e a mettere in vendita, ad esempio,  la posizione SX e DX di uno stesso Barre del 2012 che poi, osservato attentamente, differisce solamente per una minuscola ed impercettibile crocetta/segnetto su di un lato … Non so, ma se io stesso ero sostenitore (e tutt’ora la penso così) dei bei quartetti del 2011, o anche delle coppie di Barre realmente differenti, oggi sto un attimino rivedendo la mia posizione in tal senso, e lo scrivo qui proprio per confrontarmi con voi e sapere cosa ne pensate a riguardo.

Proprio ieri, sfogliando piacevolmetne la mia collezione di Barre dall’inizio, ancora una volta ho avuto la netta impressione che tutti assieme abbiamo portato avanti una collezione veramente bella ed unica, indipendentemente dal suo valore di mercato attuale o futuro. Una collezione spesso frutto di sacrifici e di ricerche continue. Una collezione che oggi vanta più di quattro annate al seguito e soprattutto episodi che hanno lasciato il segno e hanno saputo farci divertire tutti quanti! Sarò un po’ sentimentale in tutto questo, ma gli ultimi due anni sono davvero volati ed il lavoro spesso non lascia tempo o energie a certe riflessioni. Accidenti … abbiamo portato avanti con passione e grande entusiasmo una cosa unica che definirei tutta nostra; una raccolta che ancora oggi desta interesse e curiosità in molti. In tutta franchezza, pur possedendo alcune collezioni di Repubblica, di San Marino e del Vaticano, queste ultime oggi non sono in grado di regalarmi le stesse emozioni che scaturiscono dal semplice sfogliare alcune belle pagine d’album di Barre, dal 2008 ad oggi.

Per quanto riguarda il mercato, come già sottolineato prima, il periodo vuole necessariamente una sensibile contrazione data dal periodo ed anche dalla stagionalità, ma con conseguente ripresa alla volta di settembre in concomitanza della fine delle vacanze (per alcuni: a me adesso sembra di essere sempre in vacanza :-)) e la ripresa delle normali attività. Nonostante il trend per mia scelta mantengo invariati i prezzi di vendita, dedicandomi ad altro (Liebig e Lavazza) ed aspettando tempi più maturi, come alcuni esperti e saggi mi hanno voluto consigliare. Ricordo che se da un lato il mercato dei Barre è fermo, al contempo il mercato dei semplici francobolli di Repubblica, San Marino, Vaticano ed anche Regno sono letteralmente in caduta libera! Basti osservare la chiusura di molte aste su internet, se non addirittura prezzi finiti sempre più al ribasso di serie anche di pregio ed intere collezioni. Quindi non stupitevi se ora l’impressione è di una generale staticità: noi con i Barre abbiamo saputo creare l’eccezione e ci siamo saputi distinguere grazie alla freschezza, all’originalità, alla novità dela nostra collezione. Ed ancora una volta tutto questo mi fa riflettere e capire che il segreto del collezionismo non sono tanto i prezzi o la rarita di un certo elemento. Tutto ruota attorno all’entusiasmo ed al coinvolgimento delle persone. Sì perchè collezionare è un gioco; collezionare è passione; collezionare deve saper far divertire. Se queste componenti vengono a mancare, come ad esempio in una piatta collezione di Repubblica portata avanti quasi per inerzia, allora il divertimento dove sta? E soprattutto chi ce lo fa fare? I Barre – è innegabile – ci hanno fatto divertire un sacco, ci hanno fatto conoscere. I Barre hanno permesso la nascita di questo simpatico gruppetto di collezionsti sempre pronti a scrivere, commentare, arrabbiarsi, bisticciare … Il portale www.figurineliebig.it vi posso assicurare che è stata una delle mie soddisfazioni più grandi degli ultimi anni e non tanto per prezzi, leggi di mercato o quant’altro, ma esclusivamente per la vostra presenza e la vostra partecipazione.

Concludo – questa volta davvero – ricordandovi che la stesura di un articolo importante da pubblicare su questo portale è un invito rivolto assolutamente a tutti quanti voi! In più di un anno abbiamo avuto la partecipazione del Dott. Cilio, del Sig. Raimondi, del sig. Scarparo, dell’amico Simone … che ringrazio per i preziosi contributi. Ora però (e mi riallaccio al commento di Peppe da Roma), resto in attesa anche di vostri preziosi contributi che saranno visionati molto volentieri e pubblicati a vostro nome proprio qui, alla mercé dei più spietati ed agguerriti commentatodi del sito (scherzo). Quindi, forza e coraggio: vi aspetto! Dico anche a te, caro Marco … ricordi l’articolo che ci avevi promesso sui fogliaroli? Non vedo l’ora di leggerlo e di scoprire come sono andati davvero i fatti in quel tempo! E poi, sempre caro Marco, credo che tu abbia un bagaglio di informazioni e di esperienza tali che non pioi davvero non condividerlo con noi tutti, regalandoci storie (anche semplici storielle) per noi nuove e sicuramente piacevoli da leggere. Credo che come me la pensino anche molti altri … ed altri ancora avranno cose da raccontare al pari di Marco … insomma … cosa devo fare per spronarvi a scrivere? La fatica di solito è cominciare, come per me questa mattina, come sempre succede … un trafiletto e stop … e poi la ruota comincia a girare … e chi ci ferma più 😉 Buona domenica, amici!

Affrancature sospette da Roma

Sarò breve e conciso, o almeno ci proverò. E’ un dato di fatto che Poste Italiane stia lavorando per smaltire grosse giacenze di francobolli, obbigando talvolta anche piccoli uffici postali ad utilizzare francobolli e non la più pratica TP-Label per le affrancature. In diversi uffici della mia zona, ma anche altrove, sono arrivati – non richiesti – plichi di fogli delle annate precedenti a scopo di smaltimento. Durante gli ultimi quattro ordini ad e-Filatelia ho notato che venivano impiegati francobolli appartenenti alle annate 2009 e 2010 e a questo punto la domanda sorge spontanea: il fatto che abbiano tolto la possibilità di acquisto di quasi tutti i valori appartenenti al 2009 dal sito e-Filatelia.poste.it è perchè tali giacenze sono state destinate tutte alle affrancature interne? Se così fosse, andrebbero prontamente riviste le tirature EFFETTIVE di molti francobolli con codice a barre delle prime annate in quanto è probabile che una grossa percentuale è già andata persa ed altrettanti finiranno su buste, probabilmente con appendice staccata. Sebbene in questi giorni sia più che altro concentrato sulle cromolitografie (cerco di tenere i santini a distanza), un pensiero ai Barre c’è sempre ed ho come l’impressione che, sotto l’ottica dell’investimento e non del puro collezionismo (chiedo venia a Marco :-() il tutto si stia trasformando gradatamente in un business più a lungo termine. Ed è per questo motivo che, personalmente, sto volutamente ignorando le oscillazioni temporanee del mercato dei Barre, scegliendo di mantenere comunque sia prezzi sostenuti che, molto probabilmente e con stupore di alcuni, verranno entro breve ritoccati verso l’alto. Sì, signori miei, perchè anche le mie scorte sono limitate e non vorrei rimanere proprio a bocca asciutta quando il tutto si sarà consolidato, quando di materiale proprio non se ne troverà più, quando probabilmente acquistare un Gronchi Rosa sarà ben poca cosa rispetto ad un Corriere, un Natale Laico, o  a un’annata qualunque di Barre.

Barre 2012: aggiornamenti ed analisi di mercato

La nostra collezione di Barre oggi può vantare ben quattro anni completi al seguito. Il 2008 è costituito da soli nove valori con codice a barre, ma restano tra i più interessanti, rari e quotati di tutta quanta la collezione, assieme al famoso natale laico del 2009 autoadesivo, ancora oggi sulla bocca di tutti per via del tramino di falsificazioni smascherato, a suo tempo, proprio grazie a questo portale ed alla collaborazione di alcuni periti ed esperti di settore. Tutto questo per dire che oggi 9 gennaio 2012 non possiamo più parlare di giovane collezione, ma di realtà ormai consolidata con al sguito migliaia di collezionisti che, forse anche grazie proprio a questa ventata di novità ed ottimismo, hanno rispolverato il vecchio album di francobolli, oppure hanno riscoperto una vecchia passione da anni sopita, oppure ancora si sono scoperti per la prima volta filatelisti. Certo i facili guadagni grazie ad eBay e alla disponibilità di materiale presso gli uffici postali ha sicuramente contribuito non poco a tutto questo, ma al contempo ha fatto muovere la gente. Collezionisti giovani e meno giovani che si sono ritrovati a girare per uffici postali di paese e di provincia, altri, ben più organizzati, con cartina alla mano ed intere giornate (per non dire settimane) pianificate alla ricerca di elementi preziosi e rari per la propria collezione, o anche solo per fare un po’ di business facile … Il tempo è passato in fretta e in men che non si dica oggi ci ritroviamo con una collezione con i controfiocchi già costituita da quasi centottanta elementi! Ho aggiornato il database barre aggiungendo un indice (ID) sequenziale a ciascun Barre della nostra collezione, partendo dalla Giornata della Filatelia del 2008, fino ad arrivare all’ultima emissione del 4 gennaio 2012 dedicata a Giulio Onesti. Una collezione importante. Una collezione decisamente di valore. Una collezione gradevole e divertente. Una collezione che forse oggi è ancora possibile iniziare e completare a prezzi modici, con qualche eccezione per il Corriere dei Piccoli, il Natale Laico ed alcuni valori sempre del 2008, 2009 e 2010 oramai impossibili da reperire al facciale. Una collezione che proprio lo scorso anno ci ha regalato sviluppi inizialmente scioccandi, ma che poi si sono rivelati interessanti. Vedi le appendici multiple per foglio, gli autoadesivi, le cartoline filateliche affrancate con Barre … un po’ di storia postale “autocostruita” … le mille varietà vere, o meno, che in molti si sono messi a ricercare con dedizione, pazienza ed impegno.

In moltissimi nei mesi scorsi sono andati alla ricerca di francobolli con codice a barre e sempre in moltissimi sono stati capaci di accumulare un discreto quantitativo di francobolli allo scopo sia di collezionarli, sia di rivenderli, pagandosi in questo modo la propria collezione. Ed in tutto questo eBay ha avuto un ruolo predominante. Pensate che solamente un anno e mezzo fa le inserzioni di Barre erano solo qualche centinaio. Alcuni mesi fa erano quasi duemila. Oggi ammontano a quasi quattromila! Oltre ai soliti venditori super forniti, in rete troviamo anche account nuovi o che stanno sperimentando da qualche mese la vendita di Barre in rete, spinti da facili guadagni. Tutto questo ovviamente ha portato, in parte, alla saturazione momentanea del Mercato. Oggi c’è una grande disponibilità di materiale e conseguentemente i prezzi hanno subito un certo ridimensionamento. Mi riferisco tra l’altro alle annate 2008, 2009 e 2010 a mio avviso ad oggi le più interessanti da collezionare e da conservare, dato che oramai quasi tutti i valori appartenenti proprio alle suddette annate sono pressoché irreperibili negli uffici postali. Talvolta in rete ci sono proprio in questi giorni ottime occasioni di acquisto per lotti piccoli o medi di Barre. Oppure, partecipando a certe aste, riusciamo ad accaparrarci alcuni pezzi chiave della collezione a prezzi competitivi. In tutto questo il ruolo dei commercianti veterani sembra marginale, nel senso che pare stiano vivendo il momento da osservatori passivi, lasciando fare ai piccoli “commercianti improvvisati” quasi in attesa o che il mercato si consolidi, oppure che tutto questo marasma finisca. Non vorrei essere frainteso: una mia idea è che i grossi commercianti già da tempo hanno fiutato l’enorme opportunità di business dei Barre e, prontamente, in silenzio, grazie a certe conoscenze sono stati in grado di accaparrarsi ingenti quantitativi di singoli, terzine e sestine dei primi anni. Scorte che si tengono ben stretti in attesa del momento migliore per proporli sul mercato. Alcuni di essi, da oltre un anno, hanno prezzi di vendita davvero alti e, anche a mio avviso, un po’ fuori mercato. Ma probabilmente il fatto è che a loro non interessa vendere, o meglio svendere, il proprio materiale in questo momento. E’ materiale acquistato tutto al facciale e pertanto sempre utilizzabile, un domani, qualora il mercato decidesse di cambiare rotta, per affrancare la corrispondenza. Il rischio è pari a zero. E’ materiale originale proveniente dalle Poste. E’ materiale in perfetto stato, ottimamente conservato ed esattamente ciò che, ad un certo punto, non si troverà proprio più se non a prezzi ben più alti di adesso. Allora, quando i giochetti su eBay, le asticciole, gli scambi di briciole inizieranno ad esaurirsi, probabilmente assisteremo d un veloce lievitare dei prezzi di tutti quegli elementi chiave della collezione (annata 2008 tutta, valori da 60 cent. del 2009 ed anche del 2010 formato piccolo, Natale Laico singolo ed in quartina … terzine … sestine … Ed allora ecco che i prezzi che oggi reputiamo eccessivamente pompati inizieranno ad assumere una connotazione di normalità all’interno di un Mercato ben più affermato, stabile e forte.

Le ultime settimane di vendite su ebay sembra abbiano voluto dar ragione quasi più alle ultimissime emisisoni autoadesive piuttosto che agli elementi di pregio, ben più rari e preziosi, della collezione di Barre. Abbiamo visto aste del natale laico 2011 chiudersi ad oltre 20 euro e francobolli singoli del 2008 a meno di 10/12 euro cadauno … va bene l’entusiasmo per la novità … ma personalmente 20 euro li investirei in un paio di valori del 2008, o piuttosto in una sestina del Natale 2008, o ancora in qualche francobollo del 2009 e del 2010 oramai difficile da trovare … tutto il materiale 2011 è assolutamente reperibile al facciale presso la maggior parte degli uffici postali anche periferici. Certo, dopo qualche giorno dall’avvenuta emissione può succedere che in taluni posti certi fogli non siano stati prontamente distribuiti da Poste Italiane … ma con tutti i Km che ci siamo macinati per 2008, 2009 e 2010 … attenzione che per trovare merce del 2011 bastano poche centinaia di metri!  Quindi – mio consiglio spassionato – concentratevi soprattutto sulle prime tre annate, fate in modo di non accumulare a casaccio, ma completando annate, in modo da arrivare a possedere piccole collezioni finite e più facilmente rivendibili e gestibili. In tutto questo, percato e prezzi a parte, diventa interessante e proficuo lo scambio tra persone di fiducia. A fronte di pochi spiccioli per la spedizione, chi dispone di molto materiale può tranquillamente scambiarlo con amici e conoscenti, cedendo le eccedenze e completando “gratis” senza alcun esborso di denaro altre annate. Al contempo daremo la possibilità di fare lo stesso anche ad altri. E tutto questo credo sia anche lo spirito giusto per vivere al meglio la nostra collezione.

La discesa è cominciata … ma non dei Barre !!!

Oro sicuro e facile - comprare oro online oggi!Articolo brevissimo su cui riflettere: nelle settimane passate si è discusso molto a proposito del famigerato Gronchi Rosa e di tutti i tramini al suo seguito, atti a tenere alto il prezzo di questo oggetto filatelico che, a mio dire, di raro ha ben poco. Osservavo poc’anzi che anche questa mattina su ebay c’è grande abbondanza di Gronchi Rosa autentici (non mi riferisco alle mere copie). Ma osservando e scorrendo attentamente i venduti, ecco apparire un paio di transazioni che fanno sicuramente riflettere. Il primo, con tanto di certificato, piazzato sul mercato a meno di 400 euro (ed è ancora alto!). Il secondo … a soli 270 euro su proposta di acquisto!

Immagino che il mercato di questo francobollo sia stato costruito ad arte da alcuni commercianti che hanno contribuito in forza (ed ora sempre più a fatica) a tenerne alto il valore. La mia non vuole essere una critica, ma una semplice constatazione peraltro confermata più volte da persone che, certamente, di filatelia se ne intendono più del sottoscritto. A questo punto diventa curioso monitorare il trend di mercato di questo francobollo in un momento così difficile della nostra economia nazionale. Aggiungo qui sotto per comodità qualche link diretto sia alle due inserzioni menzionate, sia alla pagina eBay con tutte le inserzioni in corso del Gronchi Rosa:

Buona analisi e buona giornata a tutti!

… e se i Barre finissero ???

Dopo un breve scambio di opinioni sul prossimo futuro del mercato dei Barre in Italia, ecco balenarmi nella testa una nuova ipotesi: e se i Barre finissero? Mi spiego meglio. Sappiamo bene che da quando Poste Italiane il 10 ottobre 2008 ha iniziato ad impiegare le appendici con codice a barre sui fogli il mercato filatelico italiano ha nel vero senso della parola preso vita. Nel giro di pochi mesi centinaia, se non addirittura migliaia di collezionisti giovani e meno giovani hanno iniziato ad accalcarsi in tutti gli uffici postali – anche i più remoti e sperduti – per accaparrarsi quell’unico esemplare al quale era unita una certa appendice … E tutto questo movimento ha portato un fatturato non indifferente alle Poste, la quale sì è vista riversare nei forzieri nuova e fresca pecunia proveniente dalle tasche di noi collezionisti (per non parlare dei commercianti … brutta gente … questi commercianti ;-)). Quando poi per alcuni valori chiave del 2008, del 2009 e del 2010 i valori di mercato del singolo si sono alzati, collezionisti più facoltosi e commercianti hanno iniziato ad investire addirittura in fogli interi, acquistandoli come tali al facciale e rivendendo la rimanenza, oppure impiegandola per le spedizioni. Certo se da un lato gli incrementi di cifra a scopo filatelico sono stati sicuramente significativi, al contempo lo sbattito infinito da parte degli impiegati delle Poste si è decuplicato, dovendo molti di essi, vuoi per amici, vuoi per comuni collezionisti di zona, “sbattersi” a staccare di volta in volta singoli, terzine, sestine con codice a barre … Sicuramente in certi casi queste operazioni hanno causato rallentamenti nel normale svolgersi delle attività d’ufficio e non poche segnalazioni sono partite verso le filiali o i grandi responsabili di Poste Italiane. Così, pensavo, potrebbe accadere che le Poste, per scelta o per necessità, decidano ad un certo momento di non utilizzare più il codice a barre per le operazioni di carico – scarico di materiale filatelico da un ufficio postale all’altro. A mio avviso si tratta di una ipotesi alquanto remota ed altamente improbabile. Ma immaginiamo per un istante che l’emissioni del 10 dicembre sia categoricamente l’ultima con codice a barre. Che cosa potrebbe accadere al Mercato dei Barre in Italia da gennaio 2012?




Di sicuro la nostra amata collezione di Barre si trasformerebbe in una collezione chiusa, definita, delimitata da due emissioni temporali (10/10/2008 e 10/12/2011). Di sicuro questo potrebbe essere un ulteriore incentivo a creare, stampare, pubblicare cataloghi ricchi e dettagliati sull’argomento. Di sicuro la conoscenza di questa sfera del collezionismo filatelico si diffonderebbe un po’ ovunque. A mio avviso come primo trend potrebbe verificarsi una forte impennata dei prezzi di ciascun francobollo (e non solo di quelli più rari e ricercati) portando il valore della collezione alle stelle. Trascorsi i primi mesi di vera burrasca tutto, naturalmente, rallenterebbe, si normalizzerebbe, permettendo di definire in modo più chiaro e costante i prezzi di ciascun valore. Tali prezzi con gli anni potrebbero subire oscillazioni sia verso l’alto, sia verso il basso, dipendentemente dal mercato, ed esattamente come per tutti gli altri francobolli importanti della Repubblica e del Regno.

Potrebbe però anche darsi che, passata la burrasca iniziale, il grafico potrebbe assumere un trend fortemente rialzista in modo costante. Questo per il semplice fatto che la collezione dei francobolli con codice a barre, chiusa, diventa una componente essenziale e fondamentale anche per tutti coloro che hanno in passato collezionato Repubblica! In questo modo però il materiale a disposizione è sempre lo stesso, ossia poco e pressoché introvabile al facciale. Quindi a fronte di una domanda costante i prezzi sarebbero destinati ad aumentare gradatamente. E’ questa l’ipotesi che prediligo sotto l’ottica dell’investimento a medio/lungo termine questa volta. Infatti coloro che oggi possiedono, per fortuna o per sbattito, quantità importanti di Barre potrebbero osservare il proprio portafogli salire con costanza e regolarità. E qualora decidessero di monetizzare, con un po’ di pazienza potrebbero sempre ottenere il massimo dalle proprie vendite a fronte di un interesse costante dei compratori.

Ultima ipotesi – la meno rosea – è che cessando le emissioni con codice a barre l’interesse da parte dei collezionisti inizi a scemare pian piano, oppure a spostarsi verso altre forme di collezionismo più stimolanti. E’ possibile, anche se molto improbabile. Innanzitutto perchè trovare oggi qualcosa di più stimolante e vivo dei Barre nella filatelia Italiana è davvero un’impresa. Inoltre, anche volendosi spostare dalla filatelia stessa, pur esistendo moltissimi tipi di collezioni ricche, affascinanti, interessanti, nessuna di queste, a mio avviso, ha tutte le carte in regola per poter essere paragonata ai Barre. Mi raccomando, non vorrei essere fraiteso. Prima dell’avvento dei francobolli con codice a barre in Italia che cosa avevamo? C’era una filatelia spenta, smorta, piatta … avevamo la numismatica, la marcofilia, la storia postale, i puffi, i mignon … eppure nessuna di queste collezioni ha saputo dare vita ad un tale movimento, ad una simile rivoluzione. Oggi, in tutta franchezza, oltre ai Barre il colelzionismo delle serie di figurine Liebig è l’unico che riesce davvero a stimolarmi. Forse perchè, pur esistendo da cosi tanti anni (oltre 120 !!!) è una collezione al contempo antica e moderna. Antica perchè le prime seicento serie antecedono il 1900, sono decisamente splendide (anche se un po’ care) e mostrano scene di vita vissuta del tempo, oltre che essere corredate da didascalie davvero tutte da scoprire. Moderna perchè si tratta di una collezione ancora tutta da scoprire, da studiare, da analizzare, nonostante i suoi centoventi anni di storia.

Per questa sera credo di essermi dilungato a sufficienza. Domani è il mio ultimissimo giorno di lavoro in Iper, mentre venerdì 23 dicembre 2011 sarà il mio personale “The Day After” ossia il mio primo giorno NUOVO, con davanti un’intera avventura ancora tutta da scoprire. Colgo l’occasione per ringraziarvi tutti quanti per la vostra costante presenza sul portale, per i vostri commenti, le vostre battute, le informazioni utili … ed auguro a voi e ai vostri cari un sereno Natale ed un 2012 ricco di sorprese positive e di grandi entusiasmi.

Con simpatia …

William