Segni di un prossimo rinnovamento

Si è conclusa da poche ore la prima giornata del Convegno Filatelico MilanoFil E’ evidente a tutti il peso della crisi che oramai da alcuni anni sta affliggendo inesorabilmente il Mercato Filatelico Italiano. Se da un lato la disponibilità economica del collezionista viene sempre meno, dall’altro lato abbiamo potuto assistere tempo addietro ad operazioni da parte di Poste Italiane e di alcune associazioni di professionisti che per certo non hanno favorito la ripresa, dando a volte addirittura l’impressione, per così dire, di “remare contro”. Mi riferisco in particolare alle altissime tirature per ciascun francobollo nuovo emesso, allo spropositato numero di emissioni filateliche per anno solare che, unitamente a folder, tessere, cartoline, album e quant’altro, hanno portato all’allontanamento anche dei più temerari e fidelizzati collezionisti, oramai impossibilitati ad investire ogni anno cifre tanto importanti. Non da meno la distribuzione decisamente disomogenea – se non addirittura la totale assenza – delle emissioni in tutti gli sportelli filatelici d’Italia. Non mi dilungo oltre, avendo già da tempo affrontato in modo chiaro e deciso la situazione punto per punto.

Ebbene, così come al tempo non ho potuto che essere categorico e decisamente severo, oggi in tutta sincerità non posso che percepire una ventata di freschezza e di autentico rinnovamento, e mi precipito a condividere le mie impressioni con voi.

Il motore primario che fa muovere la macchina della Filatelia in Italia, senza voler più essere ipocriti, è il denaro, il business, e con essi il valore che ciascun oggetto filatelico degno di nota può o potrà mai assumere in un futuro prossimo o lontano (sogno o realtà che sia). Inutile nascondersi dietro il mero gusto per il collezionare qualcosa, o il desiderio di completezza di una data raccolta. Certo: tutti aspetti sempre attuali che tra le altre cose caratterizzano la mia stessa persona, ma – parliamoci chiaramente – anche il più puritano tra tutti i collezionisti, ammirando soddisfatto un pezzo importante della propria raccolta, avrà subito la mente rivolta non tanto alla storicità o meno di tale oggetto, quanto al valore di catalogo o di mercato dello stesso. Inoltre, a intensificare maggiormente questo aspetto, il desiderio da parte di molti piccoli o medi commercianti per così dire improvvisati di “fare l’affare” ogni qual volta si presenti loro una buona occasione di investire o di acquistare a scopo di rivendita; un “qualcosa” identificabile grazie alla loro assiduità nel seguire con interesse e particolare attenzione tutti gli sviluppi di ciascuna novità filatelica di Poste Italiane. Le antenne sono sempre rivolte al Mercato (eBay, Delcampe, Convegni e siti web di settore), pronte a cogliere sensibili variazioni di prezzo, di reperibilità, di richiesta, relativamente ad emissioni particolari, si tratti di un francobollo con codice a barre, di un intero postale, oppure folder, tessera filatelica, cartolina filatelica oppure – perchè no – busta realmente viaggiata in date o occasioni speciali. Per alcuni è necessità. Per altri un gioco. Il punto è che la dinamica è totalmente ricorsiva.

I magnati e i cosiddetti puritani della filatelia in Italia non hanno mai saputo fare altro che criticare ogni aspetto meramente speculativo, convinti di identificare in esso il vero cancro del collezionismo in Italia. Scioccamente, sì, perchè non hanno saputo comprendere invece che tutto ciò, forse con modalità e sfacettature differenti, in verità non era niente di meno che il vero motore che DA SEMPRE faceva muovere il Mercato Collezionistico.

Il punto cruciale di oggi è che – personalmente – ho la netta sensazione che “qualcuno” finalmente abbia compreso questo aspetto più che fondamentale e, a fronte di questa “scoperta”, abbia iniziato ad attuare certi cambiamenti che fin da subito hanno riscontrato il consenso di moltissimi collezionisti e commercianti italiani. E’ bastato infatti ridurre (e non di poco) la tiratura dei francobolli emessi perchè il fermento agli uffici postali tornasse palpabile. E’ stato sufficiente decidere di emettere le nuove tessere filateiche con tiratura limitata e verificabile attraverso specifica numerazione apposta su ciascuna di esse per riportare in auge questa interessante collezione. E sicuramente la mossa da parte di Poste Italiane di emettere la tessera filatelica Italiafil il 23 ottobre 2015 in soli 1000 esemplari numerati, distribuiti in occasione del convegno di Firenze, è stata azzeccatissima, tanto da riportare l’attenzione di tutti i collezionisti (filatelici e non) a questo oggetto divenuto in poche ore uno dei pezzi chiave dell’annata, se non addirittura della raccolta. Ben consapevole del successo ottenuto, ecco che Poste Italiane decide di sferzare un nuovo colpo ancor più violento, incisivo, davvero capace questa volta di lasciare il segno anche nei mesi a venire. E quale occasione migliore se non uno dei convegni più importanti d’Europa? Mi sto riferendo, senza ombra di dubbio, alla rara e pressochè introvabile tessera filatelica Veronafil, emessa – caso più unico che raro – in solamente cinquecento esemplari numerati, distribuita PER INTERO in occasione dell’omonimo convegno filatelico a fine novembre dello scorso anno. Ma avremo altre occasioni per affrontare assieme questo argomento che, anche durante questa prima giornata di MilanoFIL, ha e sta assumento di giorno in giorno un’importanza degna della massima attenzione.

Allo stesso modo sono in essere operazioni importanti che vedono coinvolti i collezionisti di Folder Filatelici, con emissioni curate e attente al dettaglio. Tutto questo fermento è palpabile e lo si percepisce nei discorsi di amici collezionisti, durante incontri fra commercianti, tra le righe di articoli a tema. In tutta franchezza, personalmente fatico ancora a intravedere una via di fuga certa e quantomai solida da quel pesante stato di crisi che tanto pesa oggi sulla Filatelia Italiana. Eppure, dopo così tanti mesi – e ancora non so bene il perchè – oggi ho rispolverato in archivio gli stock e le precedenti annate di folder e tessere filateliche, con la strana sensazione che, probabilmente, la loro storia non sia ancora giunta al termine.

Aiutami a condividere questo articolo in rete !!!