Tariffe vecchie e nuove e nuovi servizi postali

Eccoci di nuovo a un appuntamento imperdibile per chi, come il sottoscritto, si diletta a creare oggetti di storia postale moderna. Sarete certamente al corrente che ieri 1 ottobre è stata una giornata da non trascurare assolutamente. Proprio ieri la tariffa di primo porto della posta ordinaria (che prende il nome di servizio “posta4”) è passata da € 0,80 ad € 0,95 (secondo porto da € 2,1 a € 2,55 … ). Come lasciarsi sfuggire una simile opportunità di realizzare certe buste create ad-hoc per l’occasione? Colta la palla al balzo, ecco pronte alcune prioritarie con tanto di vignetta descrittiva sulla sinistra regolarmente affrancate con il nuovo valore della serie “Posta Italiana” da € 0,95 e viaggiate proprio il primo giorno d’uso della nuova tariffa. Non volendo trascurare neppure il secondo porto da € 2,55 abbiamo realizzato qualche busta affrancata per l’occasione con un valore da € 0,95 e due valori da € 0,80.

E nel mentre che stampavo le vignette per le buste destinate a viaggiare il primo di ottobre, mi sono detto: “non possiamo certamente trascurare neppure l’ultimo giorno d’uso della vecchia tariffa da € 0,80” Ed ecco preparate e regolarmente viaggiate il 30 settembre 2015 un certo numero di prioritarie con affrancatura di primo porto per l’Italia.

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Tutto molto divertente. Oggetti interessanti sia dal punto di vista collezionistico, sia a testimonianza di un evento strettamente legato alla Storia Postale del nostro Paese. E vi devo ancora raccontare la vera chicca del giorno!

Poste Italiane ieri 1 ottobre 2015 ha presentato ufficialmente il nuovo servizio di spedizione denominato “Posta1“. Si tratta di una vera e propria novità postale sotto più aspetti. Da ieri è infatti possibile spedire lettere e oggetti con posta prioritaria al costo di € 2,80 (fino a 100 grammi – primo porto). Tale sovrapprezzo si giustifica nella possibilità di applicare una speciale targhetta sulla busta riportante un codice che permetterà al mittente di essere informato sull’avvenuta consegna al numero civico da parte del postino. Da non confondersi con la normale Raccomandata o Raccomandata1. Infatti tale etichetta/codice non consente una vera e propria tracciatura del plico, bensì fornisce solamente l’informazione di avvenuto recapito. Ciò significa che il postino non deve trovare necessariamente il destinatario di persona affinchè firmi e ritiri la busta: sarà sufficiente per il postino lasciare la busta nella cassetta delle lettere del destinatario, registrando con l’apposito scanner l’avvenuto recapito. E’ un po’ una via di mezzo tra una semplice prioritaria e una raccomandata: qualche garanzia in più rispetto alla posta semplice; decisamente molte meno garanzie rispetto a una raccomandata (che prevede la firma del destinatario e va pertanto consegnata alla persona fisica).
Sempre ieri primo ottobre Poste Italiane ha emesso 4 valori postali appartenenti alla bella serie “Leonardesca“. Per la prima volta tali francobolli non riportano il valore in euro, bensì una sigla che, oltre a corrispondere ad uno specifico importo, ne suggerisce l’uso (bada bene: non vincolante) per determinati servizi. Ed ecco infatti comparire il primo valore con sigla “A” di € 2,80 e pertanto indicato per affrancare lettere e plichi spediti con “Posta1” di primo porto. Con grande entusiasmo e frenesia, lavorando sul filo dei minuti, siamo riusciti a realizzare per tempo alcune buste davvero speciali affrancate con la Leonardesca A, applicando su ciascuna busta la nuova etichetta “posta1”, con descrittivo a tema sulla sinistra e … regolarmente viaggiate proprio in data 1 ottobre 2015, ovvero primo giorno di validità del nuovo servizio postale e allo stesso tempo primo giorno d’uso del suddetto francobollo!

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E’ un gioco; è divertente; è altresì emozionante quando poi ci si vedono recapitare con puntualità tutte (o quasi) le buste. A mio parere, tutte queste buste sono fin da oggi 2 ottobre oggetti di una certa importanza storico-postale in quanto regolarmente viaggiate in tariffa in una data importante, con timbro autentico del centro di smistamento di Milano Borromeo. Fra qualche anno acquisiranno valore oppure non interesseranno più a nessuno? Diverranno pezzi da museo, oppure finiranno in qualche albumetto assieme ad altri oggetti comuni, ignorate dai più? Chi lo sa … chi può dirlo … Di sicuro ancora una volta mi sono divertito un sacco, anche se a discapito di coloro che da ieri si sono ritrovati per l’ennesima volta le tariffe postali lievitate e non di poco!

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La mia prima uscita con il Metal Detector

Buongiorno, amici collezionisti e non solo. Come molti di voi già sapranno, il nocciolo della questione è sempre lo stesso: divertirsi! Come primo importante passo alcuni anni fa decisi di trasformare ciò che per me era un semplice hobby in una attività in piena regola: azienda che oggi, a distanza di soli 4 anni, offre grandissime soddisfazioni ed è in continua crescita. D’altro canto il collezionismo porta inevitabilmente ad una vita sedentaria, mentre il sottoscritto necessita troppo spesso di “sane e buone boccate d’aria fresca”. Una passeggiata fà sempre piacere … il nuoto con la mitica squadra Master Baldesio è uno spasso e il fisico ne beneficia ad ogni allenamento … ma mancava sempre quel “qualcosa in più” che riuscisse a chiudere positivamente il quadretto della mia “settimana tipo”.

Garrett_AT-Pro_WillyGià da un paio di anni bazzico su siti, forum e blog inerenti la ricerca con Metal Detector. Si sono poi aggiunti alla TV alcuni programmi decisamente simpatici in cui un team di ricercatori intraprende brevi ma proficue avventure, spesso corollate da ritrovamenti interessanti. Ho guardato attentamente ore ed ore di tutorial in rete sull’argomento, ho letto articoli di presentazione di Metal Detector, di accessori, di strumenti … Nel frattempo quasi due anni sono trascorsi, ma finalmente ecco conclusa la prima fase del nuovo progetto che ho in mente di realizzare a breve.

Il 25 febbraio scorso ricevo il mio primo Metal Detector: un Garrett AT-Pro International. Articolo decisamente performante e assai interessante dal punto di vista dei settaggi e delle funzioni. Non mi dilungo in specifiche e funzionamento, dal momento che in rete sono altri i posti in cui approfondire l’argomento (vedi AMDTT). Assieme al M.D. l’ottimo MacroPointer, la vanga Draper in acciaio temperato, una paletta di plastica dura e la comoda borsa Camo della Garrett in omaggio con l’acquisto del M.D. L’assemblaggio del M.D. è stato semplice e veloce. Qualche difficoltà nell’inserimento dello spinotto delle cuffie … ma nulla di che.

Sabato 28 febbraio 2015 – Prima Uscita – Prima Esperienza

Avrei voluto pubblicare questo articolo già ieri, ma francamente ero talmente disfatto che dopo soli 30 minuti dal mio rientro in casa sono sprofondato nel divano (esatto, non “sul” ma addirittura “nel” divano) e ho dovuto rimandare a questa mattina.

Garrett_AT-Pro_05Le prime zone da spazzolare erano già state segnate sulla mappa da tempo. Non si tratta di aree importanti dal punto di vista della ricerca: semplicemente zone ampie e libere in cui è possibile praticare la ricerca senza alcun problema. Inoltre la consistenza del terreno è tale da permettere lo scavo senza fatica alcuna. Per tenere traccia del percorso effettuato ho impiegato l’ultilissima APP “My Tracks” di Google la quale, unitamente a connessione Internet e GPS integrato del Galaxy Note 3, settati i parametri al massimo dettaglio, garantisce una risoluzione reale prossima al metro! Ma veniamo a noi e  a questa prima avventura da ricercatore. Parto in auto con tutto quanto a corredo: Metal Detector con Cuffie già connesse, MakroPointer, Vanga, Paletta, Gambali, Sacca Camo e borsine varie … Giunto sul posto, parcheggio, indosso i gambali, afferro l’attrezzatura e dopo poche decine di metri parto con la mia prima spazzolata. Confesso di essere un po’ emozionato: la prima volta non sai se dopo i primi metri troverai un tesoro o cosa … pensi che la terra sia tanta … e che è statisticamente assai probabile che ovunque andrai troverai qualcosa di bello e di unico, perchè non può capitare altrimenti! E’ la prima volta che impugno l’AT-Pro ma ho visto talmente tanti video che è come se lo conoscessi da sempre 🙂 Lo setto in modalità Pro – Zero portando la discriminazione del ferro a 30 e via che si comincia!

Comincio a spazzolare a sinistra e a destra ordinatamente e metodicamente, in modo da coprire quanto più terreno possibile ad ogni passo. Mi fermo per un secondo, senza aver percepito alcun suono, guardo per terra e trovo una monetina di rame da 2 centesimi! Senza aver usato l’AT-Pro e senza neppure scavare … e che cacchio! 🙂 All’inizio qualche rumore di fondo disturba, ma grazie allla funzione “Ground Balance” risolvo immediatamente. Ottima cosa davvero! Passeggio e spazzolo … spazzolo e avanzo … eppure ogni qualche passo il M.D. sembra indicare la presenza di qualcosa di interessante sulla sinistra. Provo a ripassare la piastra più e più volte, ma niente. Proseguo e ancora lo stesso segnale che indica la presenza di un corpo metallico non piccolo … ci sono voluti dieci minuti buoni per capire che la vanga va portata un po’ spostata indietro, evitando che si avvicini alla piastra durante le operazioni di ricerca 🙂 Tutta esperienza, giusto? Svelato l’arcano, da questo momento la ricerca prosegue fluida e veloce. La zona non è affatto delle migliori: la presenza di immondizia, tappi e ferraglia di vario tipo a volte inganna, ma le ottime cuffie e l’audio multi-tono e multi volume dell’AT-Pro in questo aiuta moltissimo. Infatti, dopo diversi minuti ecco il primo suono nitido, pulito, forte e acuto! Un sobbalzo. Ripasso, ma il suono resta l’ottimo MD_20150228_01suono di prima! Mi sa tanto che questa volta ci siamo! C’è da scavare. Pensate che sia una cosa pratica? Allora, provate ad iniziare con una mano, mentre con l’altra tenete il M.D. … ma il risultato è deludente. Allora decidete di appoggiare lo strumento per terra, ma le cuffie lo trattengono 🙂 Quindi togliete le cuffie, le appoggiate al M.D. e il tutto per terra, cercando un ciuffo d’erba per evitare di inzozzare l’impugnatura. Procedete con lo scavo di circa 20 cm, estraete il PinPointer e verificate: suona che è un piacere, ma l’oggetto misterioso (ID 72/73 fisso) è ancora sommerso. Scavo ancora un po’ ed allargo leggermente la buca … sondo il terreno più volte con il PP (PinPointer) ed ecco comparire il primo argento! E non è affatto piccolo! Uso la paletta per estrarlo, pensando di essermi già ripagato almeno in parte, dopo soli 15 minuti, lo strumento. Purtroppo ciò che credevo all’origine un pezzo d’argento riportava su di un lato la scritta “Becks” 🙂 Un’ottima lattina di birra schiacciata sotto 20 cm. di terra. Recupero la spazzatura, ricopro la buca pressando il tereno con un piede e proseguo. Poco più avanti in una radura una struttura di legno mi incuriosisce: assomiglia ad un’altalena, ma mi piace pensare che si tratti di una trincea della Grande Guerra. Attorno ad essa molti falsi segnali: probabilmente tappi di bottaglia o quant’altro l’umana zozzeria abbia scelto deliberatamente di lasciare nell’ambiente circostante. Tutto tranne un segnale ancora una volta acceso, pulito e abbastanza forte. Scavo, sposto la zolla di terra, cerco e questa volta ecco la mia prima moneta. Il colore è oro … oro vivo e acceso! Forse la scritta ” 50 euro cent” potrebbe trarre in inganno, ma noi continuiamo a credere che si tratti di oro 🙂 Durante tutta questa avventura saranno ben due le “monete d’oro” rinvenute, per un valore stimato esatto pari ad un euro 🙂

MD_20150228_02Il percorso prosegue lungo un argine dove in prossimità di una panca il M.D. indica la presenza di un oggetto assai curioso: bisogna indagare! Qualcuno mi insegnò che ” se sei in dubbio e il terreno lo permette … allora scava!”. Il terreno è decisamente meno “amico” di prima … scavare non è cosa semplice e richiede sicuramente l’uso di entrambe le braccia. La stessa ricerca è stata ostica: si trattava di un oggetto di piccole dimensioni ad una certa pirofondità (più di 20 cm) e ben mascherato da strati di terriccio. Ma ancora una volta il PP è stato utilissimo. Grande la sorpresa quando, spostati alcuni strati di terra, scopro con grande meraviglia di aver rinvenuto il mio primo gioiello! A un primo sguardo non esperto si potrebbe trattare di un antico monile in argento con incastonate pietre preziose. Ma una successiva perizia lo identificherà come bigiotteria da sorpresine Kinder 🙂

MD_20150228_03L’avventura prosegue. Sono trascorse più di due ore e le mie braccia, allenate per il nuoto, evidentemente sono assai carenti di muscoli ed energia per le spazzolate all’aria aperta. Lo strumento è leggero e maneggevole, ma dopo più di due ore si fa sentire. I cambi tra mano destra e mano sinistra sono sempre più frequenti, ma la ricerca continua. Mi soffermo attorno ad una nuova curiosa struttura in parte di legno e in parte di cemento. Sembrerebbe una torre di vedetta … ed è proprio qui che trovo la mia seconda “moneta d’oro” (50 cent.). Grandissima soddisfazione che per un attimo mi fa dimenticare la fatica fisica.

La giornata termina con un ultimo ritrovamento: un oggetto metallico questa volta ignoto che lascerò identificare ai più esperti. In tutto sono stati percorsi ben 4 Km in circa 4 ore di spazzolate. E’ stata in assoluto la mia prima esperienza da ricercatore e molto è servita al fine di ottimizzare le prossime uscite. Per i neo detectoristi come me, se pur profondamente navigato a suon di YouTube e Forum e Blog, ecco i miei primi consigli, accortezze e suggerimenti che spero vi torneranno utili nelle vostre prime uscite:

  • La scelta del metal detector: è fondamentale un buono strumento che consenta la discriminazione su scala e soprattutto il multi tono. Se esistessero campi in cui sono sepolte solamente monete d’argento, probabilmente un Garrett AT-150 sarebbe più che sufficiente, ma siccome la realtà è ben diversa, se non volete scavare buche all’impazzata, ma solamente quando serve e ne vale davvero la pena (o quasi), allora scegliete con criterio. L’uso delle cuffie è pressochè indispensabile in quanto isolano in parte dall’esterno e ci rendono decisamente più concentrati sul minimo suono. Col tempo – è proprio vero – la “voce” del nostro metal detector diventa sempre più familiare ed impariamo ad ascoltarlo nel modo giusto 😉
  • PinPointer: su consiglio dell’amico Stefano di GarrettItaliana.com ho scelto il MakroPointer, anzichè farmi catturare dalla pubblicità Garrett. Beninteso, il mio Metal Detector è un Garrett e la Garrett come azienda è più che ottima, ma ci sono anche altre opzioni di acquisto e a volte non è detto che l’articolo più costoso sia realmente il più performante. Ho acquistato un PinPointer dalle molteplici funzioni, simile al Garrett ProPointer AT ma leggermente più sensibile e soprattutto con un corredo di accessori utilissimi e di tutto rispetto! Da vedere anche il video comparativo di Garrett Italiana rispetto ad altri PP: desicamente sensibile.
  • La vanga dovrebbe essere di lunghezza complessiva non inferiore a un metro. La Draper da me scelta e acquistata è lunga solamente 78 cm: leggerissima , comoda e molto resistente, ma un po’ corta se usata anche come “bastone da appoggio” durante il percorso. 20 cm in più non avrebbero guastato.
  • Paletta da scavo: ho visto in rete articoli Garrett e di altre marche da 30/40 euro in su. Allora … l’uso della paletta da scavo in questa mia prima esperienza è risultato secondario (su 12/15 buche l’ho usata una sola volta). Una buona paletta di plastica rigida e resistente da 5 euro a mio avviso è risultata più che ottima. L’acciaio è molto resistente, ma anche decisamente più pensante: con la paletta non dovrete forzare il terreno e di plastica è molto più leggera e maneggevole. Cercate “trapiantatore” su Amazon e il gioco è fatto!
  • Borsine varie ed eventuali: oltre alle sacchette / borsine in cui riporre eventuale immondizia recuperata e possibilmente oggetti interessanti, valutate anche che al vostro ritorno in auto il M.D. così come il PP, la vanga, la paletta e gli stivali non saranno esattamente lindi e pinti come quando siete partiti da casa. Piuttosto un generoso strato di terriccio, fango e sabbia li ricopriranno. Pertanto pensate anche di portare con voi, magari lasciandole in auto, alcune borsine extra in cui riporre stivali e attrezzi al vostro ritorno (per poi pulirli a casa) e con cui ricoprire la piastra del M.D. prima di riporlo in auto.
  • Il MakroPointer è dotato anche di un comodissimo porta PP da fissare a qualunque cintura. Però … credo sia più pratico aggiungere un moschettone e lasciarlo un po’ più libero, in modo che sia più agevole da prendere e da riporre. Ogni volta che usate il PinPointer ovviamente si sporca di terra. Riponendolo poi nella sua custodia appesa alla cintura si sporcherà anch’essa di terra. Giunti a casa, però, la pulizia di entrambi sotto l’acqua corrente è operazione velocissima e pratica.
  • Tutti gli oggetti che recuperate, siano essi monete, monili, attrezzi, militaria … sono ricoperti di terra: potrete sgrossarli, ma resteranno zozzi fino a casa. La sacca Camo è proprio bellina, ma una piccola sacchetta di cellophane da riporvi all’interno forse sarebbe indicata.
  • App “My Tracks” di Google: se avete la possibilità di portare con voi uno smartphone Android con GPS integrato e connessione ad internet sempre attiva, vi raccomando l’uso di questa utilissima applicazione. Non dovete fare altro che avviarla alla partenza, disattivandola poi al ritorno in auto. Personalmente non ho mai estratto lo smartphone dal marsupio durante le quattro ore di ricerca. Giunto a casa, è stata una graditissima sorpresa scoprire quanto bene aveva lavorato, fornendomi indicazioni precise su tutto il percorso fatto, con la possibilità, oltretutto, di indicare all’occorrenza luogo preciso di eventuali ritrovamenti importanti! Il tutto poi sincronizzabile con Google Maps ed esportabile su Google Earth: provare per credere!
  • Aree di ricerca: siamo alla mia prima spazzolata e, pur consapevole del rischio di non trovare nulla di interessante, ho scelto una zona a me familiare, sia per testare l’attrezzatura nel suo insieme, sia per rendermi effettivamente conto di che cosa significasse davvero cercare metalli con l’ausilio di un Metal Detector. D’altro canto, la scelta mirata di zone ed aree da dedicare alla ricerca è fondamentale. Non pensiate che, semplicemente macinando chilometri su chilometri, è statisticamente molto probabile che troverete oggetti di interesse. Se la zona è per così dire neutra, ne potrete anche fare di strada, ma vi assicuro che il vostro strumento difficilmente farà anche semplicemente “beep” se non per indicarvi la presenza di qualche ottima lattina di Becks o qualche “antico e raro” tappo di bottiglia. Ora, diciamo subito che spazzolando attorno a punti frequentati da gente (tavolini da pic-nic, altalene, giostre, belvedere …) è probabile rinvenire monete correnti (euro, lire …) o piccoli gioielli smarriti. Allo stesso tempo però i falsi segnali saranno non pochi a causa della presenza di immondizia di tutti i tipi Pertanto, o scavate 100 buche per qualche spicciolo e un orecchino di bigiotteria, oppure vi dedicate ad altro, pianificando la vostra giornata, con certamente maggiori soddisfazioni e sicuramente meno fatica. Vi basti pensare, ad esempio, che scegliendo come target un campo in cui decenni fa si accampò un esercito, la vostra giornata di ricerca sarebbe fatta di pochi e soli “beep” degni di nota: molto probabilmente ad ogni scavo corrisponderà un oggetto ritrovato di sicuro interesse! Tutt’altra musica!
  • In due è meglio: se pensate di scandagliare 50 metri quadrati di terreno, fatelo pure da soli: tutti i ritrovamenti saranno vostri! Ma se avete da sondare un campo, oppure chilometri di pista … beh … fatelo almeno in due! La terra è tanta, signori miei, e anche con tutto l’impegno che vorrete dedicarci, non riuscirete mai a sondare con cura ogni metro quadrato … se siete almeno in due avrete modo di far passare con maggiore cura un’intera area, magari con l’accordo, in fiducia, di dividere a fine giornata il bottino, oppure semplicemente il ricavato dalla vendita dello stesso! E’ vero che in caso di ritrovamenti di valore si guadagnerebbe la metà, ma è altresì vero che le probabilità di scovare qualcosa saranno doppie (o triple). Inoltre, in caso di incontri con altre persone, oppure con forze dell’ordine, in due ci si testimona reciprocamente 😉
  • Incontri fortuiti: solamente 4 ore, ma ben 5 incontri con persone che si trovavano tutte quante a “passeggiare proprio di lì” 🙂 Tutte estremamente curiose e interessate al mio operato. Nessun richiamo, nessuna discussione. Di base sono abituato a salutare sorridendo: probabilmente in futuro capiteranno anche incontri meno graditi … ma che sia proprio questo il “segreto”? In fondo il nostro hobby suscita di per sè una certa curiosità: non si vede tutti i giorni un Garrett AT-Pro in azione!

Per concludere, ieri 28 febbraio è stata una giornata splendida, entusiasmante, istruttiva, ma anche fisicamente impegnativa e a volte faticosa. Spazzolare significa muovere continuativamente uno strumento non propriamente leggero a sinistra e a destra, cercando di mantenere la piastra orizzontale, parallela al suolo. Il Garrett AT-Pro è leggero al pari di altri M.D. ma se non siete allenati diciamo che potrete “godere di questa leggerezza” al massimo per le prime due ore. Poi il peso si farà sicuramente sentire. Oggi è domenica mattina e le braccia sono ancora indolenzite. Un po’ come quando andate in palestra dopo due settimane di assenteismo: tornate stanchi nel pomeriggio e la sera poi non riuscite più a muovere un solo muscolo a causa dell’acido lattico! Ecco anche il motivo per il quale sto scrivendo solamente ora questo articolo!

Che dire: finalmente ho rotto il ghiaccio! Ora so cosa vuole dire “ricerca con il Metal Detector” e so anche come migliorare e ottimizzare la mia prossima avventura che sicuramente non tarderà a venire. Ringrazio ufficialmente:

  • il rivenditore ufficiale per l’Italia www.garrettitaliana.com perchè ancora una volta l’amico Stefano, in barba agli altri rivenditori ufficiali mi ha proposto (per la terza volta) il Garrett AT-Pro Internetional al 20% in meno rispetto a tutti gli altri rivenditori ufficiali. Consegna in meno di 24 ore con corriere espresso, materiale nuovo, perfetto, in confezione originale sigillata, con tanto di garanzia e regolare fattura di acquisto. Un consiglio: decidete di acquistare un metal detector: fatevi fare un preventivo chiaro e trasparente per il solo strumento da più fornitori: solo così potrete valutare in modo corretto la migliore offerta di mercato. Non fatevi abbindolare da Kit che, se analizzati, alla fine dei conti risultano decisamente meno convenienti della somma dei singoli articoli!
  • l’Amico Leonardo (bodhi3) di www.amdtt.it perchè il suo portale offre recensioni, approfondimenti e comparative di moltissimi strumenti di tutte le marche. Non ha interessi economici di sorta ed è assolutamente attendibile, permettendoci di scegliere in base alle nostre esigenze lo strumento a noi più indicato.
  • il forum Metal Detector per Tutti: ci sarebbe così tanto da scrivere su questo forum … primo in Italia sull’argomento, oggi 1 marzo 2015 vanta 15.344 iscritti, 83.643 discussioni e oltre un milione di messaggi! La struttura organizzata in categorie, un regolamento chiaro, la presenza costante di moderatori attivi su tutti i fronti, rendono l’ambiente un must per tutti i metaldetectoristi, siano essi hobbisti o professionisti del mestiere.

Per chi già mi conosce, immaginerete che per il sottoscritto questo sia solamente l’inizio di una nuova entusiasmante avventura. Come darvi torto? 🙂 Vi anticipo che sto già covando un progetto niente male: questa volta coinvolgerà altre figure ed altri personaggi, allo scopo di dare vita a qualcosa di nuovo, originale, interessante, ma soprattutto divertente! Buona spazzolata a tutti!

con simpatia …

Willy da Cremona

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Addio 2014! Era ora che te ne andassi …

Ringrazio pubblicamente l’amico Luciano Raimondi il quale ancora una volta sceglie di pubblicare attraverso il nostro portale un nuovo articolo, interessante ma allo stesso tempo tutt’altro che sereno. La difficile situazione economica di mese in mese grava sempre di più sulle teste dei collezionisti e in particolare sulla filatelia Italiana in generale; il tutto reso ancora più drammatico da una gestione pessima da parte di chi dovrebbe incentivare, stimolare, o per lo meno collaborare e invece a volte sembra quasi che stia remando contro (resto volutamente sul generico). Una veloce analisi della settima annata “Codice a Barre” conclusasi oramai da un mese: annata impegnativa per le tasche dei collezionisti e con qualche aspetto curioso e interessante da porre in evidenza. Il sig. Raimondi, ex Direttaore Artistico della Fabbri Editori in passato ha collaborato attivamente alla realizzazione di numerose opere il cui obiettivo era la diffusione della cultura filatelica in Italia e all’Estero. Conoscente e amico di personaggi importanti della Filatelia Italiana ed Europea, di commercianti di spicco e di collezionisti di alto livello, ha fin da subito saputo riconoscere nei Codici a Barre uno spiraglio di luce, una ventata di novità e di aria fresca per una filatelia Italiana che oramai da tempo (troppo tempo) era appassita, invecchiata e resa per nulla divertente da emissioni pacchiane e decisamente poco interessanti da collezionare. Ogni telefonata con il Sig. Raimondi è per me un momento di piacevole relax, regolarmente condito da racconti interessanti, fatti curiosi e … aimè … ultimamente anche notizie poco rassicuranti. Ma come lascia lui stesso intendere … “questa nostra appassionante storia è partita nel 1840 e certo è che guerre, conflitti, divisioni di Stati non ci hanno mai sconfitti e non ci riusciranno questi predatori a scalfire la nostra volontà e tanto meno quella dignità che non abbiamo mai perso”.

Non vi voglio rubare altro tempo. Vi lascio alla gradevolissima lettura di questo articolo, scaricabile in formato PDF dal link sottostante. Buon proseguimento di giornata.

Addio 2014!

di Luciano Raimondi

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Charlie Hebdo n°1178 del 14/01/2015

Charlie Hebdo è un settimanale satirico francese (60.000 copie stampate e distribuite abitualmente) che in data 7 gennaio 2015 ha subito un attentato terrorostico da parte di estremisti islamici, con la conseguente perdita di alcuni membri della redazione. Grazie soprattutto all’appoggio e al sostegno da parte di moltissime persone da tutto il mondo, l’edizione speciale di ieri 14 gennaio 2015 si è potuta stampare addirittura in tre milioni di copie e distribuire in oltre 25 paesi, inclusa l’Italia.

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Da noi il numero 1178, prima edizione dopo il pesante attentato di una settimana fa, è stato distribuito come inserto al quotidiano “Il Fatto Quotidiano” in 260.000 copie. Un forte interesse da parte di lettori e anche collezionisti era previsto. Ciò che non si immaginava è che in tutto il mondo, Italia compresa, tali copie andassero completamente esaurite già nelle primissime ore della mattina di ieri. La mia personale esperienza al riguardo ha visto il sottoscritto già alle prime ore dell’alba percorrere – mappa alla mano – le vie della città di Cremona, allo scopo di intercettare le edicole principali, per acquistare un certo numero di quotidiani (inserto incluso). Ciò che posso dirvi è che già alle 6:30 della mattina, su 11 edicole visitate, ben due avevano esaurito l’inserto, mentre nelle altre ne restavano ben poca cosa, tra copie già vendute ed altre riservate giustamente a clienti abituali.

Su eBay abbiamo assistito alla comparsa di inserzioni che proponevano tale edizione a prezzi vertiginosi. Non pochi i negozi che già a decorrere dal giorno precedente l’andata in stampa hanno iniziato a vendere a cifre astronomiche (su prenotazione) tale numero. Si parla di centinaia, se non migliaia di numeri pre-venduti a cifre anche superiori ai 50 euro cadauna. Nelle prime ore del pomeriggio la conferma da parte di tutti i giornali dell’esaurimento su scala globale del n°1178 e conseguente aumento esponenziale di richieste e prezzi su tutte le piattaforme in rete.

Di nuovo … attorno alle ore 18 circa la notizia che il numero 1178 di Charlie Hebdo, dato l’inaspettato volume di richieste, sarebbe andato in ristampa e distribuito nuovamente oggi con le stesse modalità nell’ordine di altre due milioni di copie. Ecco che, a fronte di nuovi rifornimenti, il mercato rallenta e i prezzi cominciano a scendere e a ridimensionarsi rapidamente, fintantoché questa mattina le edicole riaprono e, presa in mano la nuova stampa, i lettori scoprono che si tratta esattamente di una ristampa, ovverso di una seconda edizione, riportante data 15 gennaio 2015 in basso a sinistra. Cancellato il timore che la stampa distribuita oggi fosse identica alla versione di ieri, i prezzi della prima edizione datata 14 gennaio riprendono a volare, le aste impazzano e le vendite si susseguono una dopo l’altra senza sosta.

Alcuni lettori e clienti mi hanno domandato che cosa stesse succedendo attorno al n°1178 della rivista Charlie Hebdo e il perchè di tanto fermento. Questo breve articolo nasce a chiarimento dei fatti inerenti strettamente il settore collezionistico e vuole essere una spiegazione, se pur semplicistica, dell’accaduto.

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Bizzarra Storia Postale Moderna

Non ho mai nascosto la mia passione per la storia postale antica e in particolare relativamente ad oggetti inerenti l’Area Italiana: belle buste eleganti impreziosite da corollari di francobolli commemorativi possibilmente appartenenti alla medesima serie e annulli nitidi, autentici del periodo. Più e più volte ho scelto certe affrancature prettamente filateliche su buste viaggiate del Regno e della Prima Repubblica (fil. ruota alata) solo ed esclusivamente per la bellezza intrinseca dell’oggetto. Forse questo farà storcere un po’ il naso ai puritani … pazienza 🙂

Con l’avvento dei francobolli con codice a barre provvedetti subito a far viaggiare alcune buste affrancate proprio con questi valori postali assai interessanti e al tempo inusuali. Hobby poi trascurato per via del lavoro nello Store di eBay che di mese in mese (oramai siamo alla fine del terzo anno di attività!) non dà tregua (meglio così … s’intende).

Poi però ci sono occasioni ed episodi che non riesco proprio ad ignorare ed ecco che la vecchia passione ritorna in auge, galoppante più che mai e con nuove fantasie filateliche al seguito 🙂 E come sempre non posso fare a meno che condividere con voi … rendervi partecipi di questo gioco divertente e coinvolgervi nella giostra della Storia Postale Moderna.

Molti di voi sapranno che in data 1 dicembre 2014 Poste Italiane ha aumentato le tariffe di spedizione di Posta Raccomandata e Posta Prioritaria (Italiana ed Estera). Inoltre – fatto assai curioso e interessante (oltre che utile allo scopo) – a decorrere dal 26 novembre 2014 vengono stampate le TP-Label anche a valore zero, qualora, ad esempio, una Raccomandata sia affrancata con francobolli in tariffa filatelica completa. Innanzitutto abbiamo già evidenziato due date filateliche importanti:

  • lunedì 1 dicembre 2014 = primo giorno di validità della nuova tariffazione
  • sabato 29 novembre 2014 = ultimo giorno utile per poter usufruire delle vecchie tariffe postali

Inoltre, sempre il 1 dicembre sono stati emessi i due valori di posta ordinaria da 80 e 95 centesimi, autoadesivi. Pertanto il 1 dicembre risulta essere il primo giorno di emissione per questi due valori.

Quale migliore occasione se non il 29 novembre per spedirsi “qualche raccomandata” di primo porto (€ 3,60) decisamente speciale, rigorosamente in tariffa, regolarmente viaggiata, creata ad-hoc per l’occasione? E perchè non sfruttare anche la nuova opzione della TP-Label a valore zero a ulteriore garanzia di autenticità di questi oggetti? Ebbene, in un momento di massima ispirazione mistico-filatelica, ecco che cosa la mia mente ha saputo escogitare.

Per trovare l’ispirazione perfetta ho preso in esame questi elementi di base:

  1. siamo nel 2014, pertanto avrei dovuto impiegare valori appartenenti a quest’anno. Il francobollo dedicato alla Nutella è a mio avviso uno dei più simpatici e interessanti. Allo stesso modo la bella serie del Turismo la fa sempre da padrona. Inoltre – aspetto assolutamente da non trascurare – per le spedizioni del 1 dicembre mi sarebbero servite le nuovi emissioni da 80 e 95 cent. (quest’ultimo purtroppo è saltato).
  2. l’affrancatura avrebbe dovuto rispettare la tariffa piena (€ 0,80 per la prioritaria; € 3,6 e € 4,00 per la raccomandata; € 5,80 per l’assicurata).
  3. Il frontespizio di ciascuna busta avrebbe dovuto ospitare la nuova TP-Label a valore zero, a garanzia di autenticità dell’oggetto. In aggiunta, a riprova della regolarità di ciascuna busta, le ricevute di spedizione ed il tracking stesso verificabile online.
  4. La scelta delle numerazioni di ciascuna Raccomandata poteva anche essere casuale, ma perchè non scegliere numerazioni finali in sequenza? 🙂
  5. Inoltre, nel caso specifico del gruppo di dieci belle raccomandate spedite il 29 novembre 2014 con tariffazione a € 3,60 (primo porto) perchè non impreziosire ciascuna busta con un bel logo riproducente l’annullo originale dell’emissione “Nutella” e numerare le stesse buste da 1 a 10, quasi si trattasse di una “tiratura limitatissima”?

Mi rendo conto che probabilmente alcuni di voi staranno cercando di capire quali sostanze io abbia assunto in quei giorni … e come darvi torto del resto. Però (c’è sempre un “però”) ora che tutte le pecorelle (anche quelle smarrite) sono giunte a destinazione, francamente ammetto di provare una certa soddisfazione nell’ammirare ciascuna di queste buste. Altissimo valore di catalogo? Prezzo di mercato pari a zero? Poco importa, amici. Il divertimento nel realizzarle, la soddisfazione nel farle davvero viaggiare, la solita immancabile ansia da smarrimento (leggi “furto”) e la gioia nel vedere recapitati anche gli ultimi pezzi … francamente è impagabile.

All’inizio tra le varie cose ho scritto che mi avrebbe fatto piacere coinvolgervi in tutto questo. So che alcuni di voi già da tempo realizzano Raccomandate e Prioritarie filateliche, per così dire “da collezione”. Ebbene l’idea di dare vita ad una nicchia filatelica rappresentata da tutti coloro che realizzano buste davvero speciali e soprattutto originali, oltre che esteticamente gradevoli e appaganti mi intriga parecchio. Tenuto conto di alcuni elementi chiave, io credo che oggetti simili a quelli fatti da me viaggiare, possano solleticare la curiosità di più di un collezionista, soprattutto dopo che una simile busta, vuoi perchè la data è oramai sfumata, vuoi perchè tale tariffa ha oramai perso la sua validità, non sarà mai più replicabile. Da qui l’importanza di tutto ciò che ne attesti l’autenticità: ricevute di spedizione, tracking online, TP-Label, annulli …

Al momento preferisco concentrarmi su spedizioni di tipo Registered (Raccomandate, Assicurate), nonostante l’importo più significativo di ciascuna affrancatura. La prioritaria, per sua natura, non è provvista di alcuni elementi a mio parere significativi ed è facilmente falsificabile. Nonostante ce ne scappi qualcuna ogni tanto, diciamo che per il momento faccio in modo di concentrare le mie energie e la mia inventiva sulla Posta Tracciabile e facilmente verificabile.

Per aggiornamenti, contatti, proposte e quant’altro … mi trovate un po’ dappertutto … un po’ come il prezzemolo 😉

PS le foto si vedono meglio su Facebook 😉

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Collezionismo e Bitcoin: connubbio interessante

Per coloro i quali ancora non sapessero cosa siano i Bitcoin, vi invito a leggere il precedente articolo introduttivo sull’argomento. I Bitcoin non sono un nuovo sistema di pagamento. I Bitcoin sono una nuova valuta, al pari d euro e dollaro, ma una valuta totalmente virtuale basata e sostenuta da una rete di server e client P2P tra di loro interconnessi. Vi invito a consultare il sito ufficiale www.bitcoin.org anche in lingua Italiana, di facile comprensione e molto ben strutturato. Oggi vorrei dedicare qualche minuto fornendovi tutti gli strumenti necessari per poter cominciare in concreto ad utilizzare questa valuta come sistema di pagamento/scambio.

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Innanzitutto è importante sapere che criptomonete come i Bitcoin, i Litecoin, gli Stellar non fanno riferimento ad alcuna istituzione bancaria, bensì esclusivamente ad una rete articolata di server e computer privati che, tutti interconnessi fra loro, costituiscono l’infrastruttura base di questa economia per così dire parallela. Ciò significa anonimato, privacy e al contempo sicurezza, trasferimenti in tempo reale, commissioni zero … e via discorrendo. Vi invito a consultare il portale di riferimento www.bitcoin.org dove potrete trovare tutte le informazioni del caso e le risposte a molte delle vostre domande.

Torniamo a noi, comuni mortali, desiderosi, quasi più per curiosità che per reale necessità, di esplorare e sperimentare la criptovaluta sulla nostra pelle 🙂

Per poter in genere operare con i Bitcoin avremo bisogno di un portafoglio virtuale, detto in gergo “Wallet”, dove poter conservare i bitcoin, da utilizzare per i n ostri acquisti e dove poter versare in caso di incassi. Tale servizio è completamente gratuito ed esiste sotto diverse forme. Possiamo infatti installare un programma Wallet sul nostro PC, possiamo scaricare un App Wallet sul nostro smartphone/tablet oppure ancora fare riferimento a siti web che offrono, sempre a titolo completamente gratuito, questo tipo di servizio. Dopo varie sperimentazioni ritengo un servizio otimo e completo quanto offerto dal sito www.blockchain.info Uno degli aspetti interessanti di questo portale è dato dal fatto che, oltre a permetterci di creare un portafoglio virtuale, ci offre anche la possibilità di installare un’utilissima App sul nostro smartphone e di sincronizzarla/connetterla poi con il portafoglio Web: sicurezza, fruibilità, semplicità d’uso, multifunzionalità.

Creato il nostro Wallet su Blockchain.info ora abbiamo bisogno di reperire/acquistare Bitcoin. Come un normale cambia-valute, ecco che ci viene in aiuto il portale Postebit.it che in modo facile, veloce e sicuro ci permette di acquistare Bitcoin attraverso la carta prepagata Postepay o un conto Bancoposta. Generalmente chi offre questo tipo di servizio ritira e cede Bitcoin a prezzi leggermente differenti, guadagnando sulla differenza di cambio (commissioni) tra vendita e acquisto. Se volete conoscere in un dato istante il valore in dollari/euro di un Bitcoin (abbrev. BTC) potete fare riferimento a markets.blockchain.info oppure a CoinMarketCap.com

Esiste un altro sistema per poter acquistare Bitcoin: i portali di trading online. Come i mercati di oro e argento, o piattaforme di borsa, allo stesso modo i Bitcoin hanno influenzato a tal punto i mercati globali da rendere necessaria la comparsa dei primi portali attraverso i quali operare con euro, dollari e bitcoin allo stesso modo di come sia acquistano dei titoli in borsa. E’ richiesta in questo caso la registrazione, ma soprattutto l’autenticazione attraverso scansioni di documenti e trasmissione dei propri dati al sito. Quindi è possibile connettere le proprie coordinate bancarie, trasferire una certa somma verso il portale che avremo scelto e infine “giocare in borsa” ossia fissare un tetto massimo al quale saremo disposti ad acquistare un certo quantitativo di BTC (Bitcoin) dipendentemente dalla nostra disponibilità e attendere che un offerente ceda tutto o parte del suo stock in BTC al prezzo da noi concordato. Sicuramente un sistema un po’ più macchinoso e con una certa componente di rischio, anche se alla fine è quello che ci garantisce (dipendentemente dall’andamento del mercato) i migliori profitti, ossia di portarci a casa un certo numero di Bitcoin al miglio prezzo di mercato. Tra i più noti ricordiamo bitstamp.net coinbit.it anxpro.com

Adesso che avete acquistato i vostri primi Bitcoin, sappiate che in tutto il mondo esistono già diversi esercizi commerciali che si sono attrezzati per poter accettare pagamenti in questa valuta. In qualche regione d’Europa stanno addirittura comparendo i primi sportelli Bancomat, con tecnologie di prelievo e versamento ben più all’avanguardia rispetto ai classici sportelli Italiani distributori di euro 😉 Ma lo scopo di questo mio articolo è ben altro.

Se ancora non vi siete stancati di leggere tutta questa pappardella di bit, di software e di tecnologie … proprio ora viene il bello. Vi sarete già domandati perchè ho scelto di pubblicare questo articolo su figurineliebig.it portale dedicato al Collezionismo in generale. Ebbene, è evidente oramai a tutti che, così come l’economia in generale, ancor più il mercato collezionistico sia in crisi. La crisi c’è e persisterà ancora per svariati motivi. Eppure poco alla volta mi sto rendendo conto che, probabilmente più in Italia che altrove, il perdurare di questa situazione di stasi è sintomatica anche e soprattutto di un nostro modo di radicarci al passato, di voler trovare soluzioni a problemi attuali impiegando strumenti oramai obsoleti. Il mondo non sta più cambiando: il mondo è già cambiato da un pezzo. Siamo noi che spesso ci ostiniamo ad ancorarci a vecchi sistemi, modalità superate, meccanismi che sanno di vecchio … Vogliamo per lo meno provare a fare la differenza? Allora diamoci una mossa e innoviamo, ma nel vero senso della parola. Oggi il mercato è della Rete. La gente sempre di più utilizza piattaforme di commercio elettronico come eBay e sistemi di pagamento quali Skrill e PayPal. La gente vuole poter passeggiare e nel contempo sfogliare le inserzioni eBay sul proprio telefonino attraverso l’ottima App di eBay e comprare intanto che è per strada. Le persone, talvolta ignare di sistemi nuovi, sono però curiose e desiderose anch’esse di sperimentare (se pur in sicurezza). E’ tutto quanto un gioco; una macchina che al momento ha il motore alquanto grippato, ma che pian piano si sta rimettendo in moto, anche se non come ce lo aspettiamo noi. Talvolta ci vuole coraggio e anche una certa componente di rischio per potersi buttare e scoprire poi, con grande piacere, quante persone ci danno il proprio consenso e aderiscono di buon grado alla novità.

Solamente pochi giorni fa un signore un po’ avanti negli anni, ma di spirito molto giovanile, mi ha telefonato chiedendomi se potesse ordinare alcune serie Liebig di un certo valore pagandole in contrassegno. Dopo avergli spiegato che, per scelta aziendale, non gestiamo pagamenti in quella modalità, allora mi propose di spedirmi le banconote in busta chiusa, anche a suo totale rischio. Lui non conosceva computer ed eBay e preferiva fare alla vecchia maniera. Gli ho spiegato che tale sistema era tutt’altro che sicuro sia perchè avrebbe potuto perdere il denaro durante il percorso, sia perchè non avrebbe potuto dimostrare in alcun modo di aver consegnato una certa somma a un dato venditore. Dopo quattro chiacchiere, l’ho convinto a provare a farmi una ricarica Postepay recandosi di persona presso un qualunque ufficio postale e dicendo all’impiegato esattamente le cose che gli avevo spiegato (numero di carta, intestatario, importo). Gli ho fatto capire che era un’operazione semplice e che alla fine avrebbe avuto in mano una ricevuta che attestava l’avvenuto pagamento. Inoltre, fatto l’accredito, io lo avrei potuto verificare dopo pochi secondi, spedendo al volo le figurine da lui tanto desiderate. Alle unidici di mattina si reca in posta dove non incontra alcuna difficoltà. Fa il suo versamento e non appena rientra a casa mi avvisa di aver già pagato. Assieme verifichiamo online l’accredito e io gli confermo di aver già ricevuto i suoi soldi: lui per questo è contentissimo ed entusiasta di aver scoperto una cosa così facile e al contempo così funzionale. Volendo esagerare (come mi piace fare ogni tanto) dato che sono solo le 11:30 gli dico che la sua spedizione è già pronta, che partirà entro pochi minuti e che la riceverà …il giorno dopo (R1 Veloce … fatta apposta). Non vi dico l’entusiasmo e la gioia quando dopo meno di 24 ore si è visto recapitare dal portalettere esattamente le serie che meno di 24 ore prima mi aveva chiesto! Oggi siamo già al terzo ordine, ma il “sig. Rossi” mi ha chiesto se potessi dedicargli qualche minuto perchè ha scoperto che ci sono sistemi ancora più efficienti che gli permetterebbero di pagare addirittura da casa, senza fare la fila in posta (leggi PayPal, o ricarica Postepay online). Talvolta le novità spaventano un po’ ma non appena si provano e si scopre che oltre ad essere funzionali ed utili, sono ancora più semplici da usare del previsto non potremo più farne a meno e vorremo saperne sempre di più. Anche se le candeline sulla torta sono più di 80!

La mia attività, se pur modesta, è sicuramente all’avanguardia: piattaforma di e-Commerce eBay, sistemi di pagamento istantaneo, comunicazione a mezzo email, Skype, What’s App e ovviamente tutto un movimento di clienti e di merce non indifferente … tutti i giorni! Oggi sto valutando l’opzione di cominciare ad accettare pagamenti in questa valuta, all’inizio solamente per alcune tipologie di prodoti, oppure per la cessione di lotti cospicui di materiale. Allo stesso modo qualche persona interessata a cedere collezioni importanti, volendo mantenere il totale anonimato nella transazione, mi ha chiesto per prima la possibilità di essere pagata in criptovaluta. Da questa richiesta in particolare è partito tutto quanto il meccanismo mentale che ancora una volta mi sta impegnando su tutti i fronti. Si tratta di sistemi e tecnologie parecchio all’avanguardia; parliamo di una valuta pressochè sconosciuta ai più e soggetta a fortissime oscillazioni, pertanto ad altissimo rischio. Ma come in molte cose … chi non risica, non rosica …

Siamo di fronte a un programma parecchio avanti, soprattutto in un paese radicato e per certi versi retrogado quale è l’Italia in cui per moltissimi già l’uso di un bancomat è futuristico 🙂 Però, volendo restare al passo, o meglio sempre un passo avanti … secondo me è positivo anche sperimenare e anche solo provare a modernizzarsi, magari con sistemi e strumenti davvero nuovi che sappiano anche stupire e meravigliare. In fondo – diciamocelo – è tutto un gioco … e se non trovo qualche giocatolo nuovo … dove sta tutto il divertimento?

Il mondo del collezionismo mi piace e mi diverte un sacco. Lavorare in questo ambito garantisce forti prosmettive e margini di guadagno altissimi. Allo stesso tempo però il mercato del collezionismo in generale è in forte crisi. Io sono convinto che il modo migliore per far fronte a questo ostacolo sia non solo cambiare, ma rivoluzionare completamente il modo di fare commercio. Si tratti di francobolli, di figurine, di monete … la gente ha bisogno di divertirsi e per molti divertimento significa cercare, trovare, comprare, collezionare … Diamo loro tutti gli strumenti per farlo. Ma che siano strumenti nuovi e anch’essi modernissimi, innovativi, facilissimi da usare … e assolutamente divertenti!

Come sempre … restiamo sintonizzati!

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Le figurine Liebig Italiane del Dopoguerra

Tutti coloro che cominciano da zero a collezionare figurine Liebig partono dalle più recenti, spostandosi via via verso periodi più remoti. Questo sia per un motivo di costi, sia per un senso di ordine logico. Coloro i quali si appassioneranno davvero, scoprendo sempre più serie antiche e lontane, poco alla volta si scorderanno delle prime serie che sono entrate a far parte della loro collezione, concentrando tutte le proprie energie (come è giusto che sia) su periodi più remoti che richiedono maggiore impegno e attenzione. Oggi però vorrei portarvi a riflettere proprio su queste ultime serie della raccolta per diversi motivi, alcuni dei quali sono certamente da non sottovalutare.

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Parliamo delle ultime duecentotrentatre serie di figurine Liebig in edizione Italiana che vanno a chiudere la monumentale collezione e precisamente dalla n°1457 “L’Industria del Formaggio” emessa nel 1947 (la prima dopo la Seconda Guerra Mondiale) alla n°1866 “Il Regno Animale” del 1974. Non includo appositamente nell’elenco le ultimissime 5 serie “Brooke Bond Liebig” di cui si legga all’articolo precedente.

Queste 233 serie, nonostante siano facilmente reperibili, non devono assolutamente essere sottovalutate o peggio sottostimate. Per certi aspetti, infatti, sono e restano serie che, oltre ad essere interessanti e di piacevole lettura/osservazione, conservano una certa importanza.

  1. Si tratta delle ultime 233 serie Liebig ITA che interessano l’ultimo trentennio della collezione, dall’immediato dopoguerra alla metà degli anni ’70
  2. Tutte queste 233 serie sono in Edizione Italiana Unica: ciò significa che tutti i collezionisti di cromo Liebig d’Europa, volendo completare la propria raccolta, necessiteranno obbligatoriamente delle nostre serie in edizione Italiana se vorranno evitare “buchi” o mancanze negli album 😉
  3. Pur essendo relativamente recenti, sono state emesse in un periodo che oscilla tra i 40 e i 67 anni fa ed hanno un valore complessivo che si aggira attorno ai mille euro di catalogo.

Le serie Italiane di cui sopra sono state stampate dalla Compagnia Italiana Liebig di Milano, la quale già dalla serie n°1286 “Architettura Pre-Colombiana” del 1934 si occupò della produzione e distribuzione delle serie in edizione Ita all’interno del Paese, attraverso i rivenditori di prodotti a marchio Liebig i quali, a seconda degli acquisti, avevano facoltà di omaggiare al cliente una o più serie di figurine, date in comodato d’uso gratuito ai commercianti di beni alimentari a seconda del fatturato. Le stesse serie, pertanto, si possono trovare a volte corredate di fascetta originale “Liebig” (un plusvalore) sulla quale troveremo stampato un numero di serie che però differisce dalla numerazione ufficiale Sanguinetti. Tale numerazione, infatti, denominata C.I.L. è stata adottata in esclusiva dalla Compagnia dal momento in cui ha iniziato a prendersi carico della stampa/distribuzione delle serie Liebig in Italia. Pertanto, volendovi fare un esempio, la serie CIL n°1 corrisponderà alla serie Sanguinetti n°1286. Oppure ancora, trovando ad esempio una serie Liebig con fascetta riportante il numero 303 sapremo che si tratta della Sanguinetti n°1827. Allo scopo, metterò a disposizione un’utile tabella di conversione “CIL – Sanguinetti” in formato PDF.

Tornando a noi, vi rubo solamente qualche istante ancora, perchè i fatti degli ultimi mesi fanno sicuramente riflettere. Come sapete, la mia attività è rivolta in buona percentuale al commercio delle serie Liebig. E così è perchè funziona, perchè ci si diverte, perchè c’è un gran movimento 😉 Io stesso negli ultimi tempi mi sono concentrato soprattutto su serie antecedenti la Seconda Guerra Mondiale, o meglio ancora serie Liebig antiche di fine ‘800 e di difficile reperibilità. E’ un mercato in totale controtendenza rispetto al difficile mondo della filatelia che, soprattutto negli ultimi anni, sta facendo sospirare non pochi commercianti. Io tratto anche filatelia Area Italiana e obiettivamente la situazione a livello commerciale è tutt’altro che rosea. Completamente diverso invece il mondo Liebig, dove ogni giorno si registrano vendite su vendite, richieste continue, ordini piccoli, medi e grandi da gestire … e via discorrendo. L’aspetto interessante e curioso degli ultimi mesi però è dato da un crescente interesse da parte di collezionisti e commercianti esteri rivolto proprio e soprattutto verso queste 233 serie in edizione esclusivamente Italiana. Dealer Inglesi ed Europei in genere inviano richieste di acquisto per 3, 5 o anche dieci serie per tipo a evidente scopo di rivendita, perchè, tra le altre cose, pare proprio che all’estero quelle serie che da noi si cedono a un euro o poco più cadauna trovino modo di essere piazzate a cifre ben più alte! Devo proprio approfondire questo aspetto, dato che ci sono certi dealer che chiudono vendite anche a prezzi multipli del valore di catalogo Sanguinetti 2014! Ancora non mi capacito di questo, ma è un dato oggettivo verificabile. Credo che lavorino molto sulla descrizione di ciascuna figurina, raggiungendo, interessando e invogliando a comprare in questo modo anche i collezionisti più remoti che, volenti o nolenti, grazie proprio a tale descrizione si ritrovano a visitare esattamente quella data inserzione … alché non possono fare a meno di comprare, prima ancora id rendersi conto che, probabilmente, la stessa serie è venduta dal sottoscritto a un quarto di tale valore 🙂 Poco male.

Per concludere, ultima chicca della giornata sempre relativamente alla serie Liebig Italiane recenti: sappiate che negli ultimi mesi si sono registrati i primissimi ordini di cromolitografie Liebig dalla Cina e da qualche altro paese dell’Est. Ordini di basso valore … poche serie relativamente comuni, nulla di più. Eppure, l’aspetto più che importante è che anche la Cina parrebbe cominciare a muoversi e rivolgere poco alla volta la propria attenzione verso questo mondo a lei nuovo. Poche centinaia di euro fatturati … nulla di più … ma da commerciante calcolatore quale sono io … la prima cosa che mi è balzata alla mente è stata che se davvero la Cina dovesse scoprire questo pianeta Liebig … se davvero la Cina iniziasse ad interessarsi seriamente alla questione Liebig … se davvero la Cina cominciasse a comprare seriamente come solo lei sa fare … beh … signori miei … allora sì che si farebbe il botto!

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Considerazioni sulle serie di figurine Liebig antiche e uso del Negozio

Lo scorso settembre l’eBay Store “Figurineliebig” è diventato il più grande e più fornito negozio eBay d’Europa di Cromolitografie Liebig. Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno costante e alla passione che dedico all’attività oramai da qualche anno. Sembra impresa da poco, ma il raggiungimento di questi obiettivi sopraggiunge dopo intere settimane, mesi, passati allo scanner, dopo centinaia di ore dedicate alla creazione di inserzioni ricche e dettagliate, in modo che il cliente possa gestire in piena autonomia i propri acquisti, scegliendo con cura le serie, consultando le sezioni dedicate alle varie edizioni … e via discorrendo. Il primo eBay Store in Europa a valore, il primo per numero di inserzioni (quasi cinquemila di sole Liebig), il primo per numero di serie in vendita (oltre dodicimila). Questa attività comporta il maneggiare spesso e volentieri grossi lotti di figurine recenti e meno recenti, in quanto tutto il materiale ritirato e acquistato viene sempre controllato, smistato, sistemato, ricatalogato ed infine archiviato ordinatamente. Negli ultimi tre anni credo che dalle mie mani siano passate più di sessantamila serie Liebig. Di sicuro una “certa esperienza” me la sono fatta 😉 Eppure, ogni volta che mi trovo a dover gestire lotti costituiti in prevalenza da figurine appartenenti al XIX secolo, nonostante la fatica, la meraviglia non manca mai di sopraffarmi. Se le serie emesse successivamente la seconda Guerra Mondiale sono e restano molto ben realizzate e interessanti anche solo da consultare, a mano a mano che ci avviciniamo ad inizio secolo i disegni, i dettagli delle singole scene, la ricchezza di colori, il tipo di stampa … assumono assieme connotazioni tali da rendere ciascuna figurin una piccola opera d’arte da collezionare (e conservare gelosamente). Mi fa sorridere quando un cliente mi chiama e già solo dalla sua voce si coglie lo stupore e la meraviglia nell’ammirare le serie adesso in suo possesso. E mi viene sempre da sorridere per il fatto che ciò che per loro (per voi) è una novità assoluta, per il sottoscritto è ordinaria amministrazione. Ma non è esattamente per questo motivo che sorrido … il vero motivo è che penso sempre tra me e me che se avete una simile reazione già di fronte a serie dei primi del ‘900 … che cosa farete quando la vostra collezione si amplierà a tal punto da interessare le serie appartenenti al XIX secolo?

Signore e signori, preparatevi ad incontrare dei veri e propri dipinti (o meglio cromolitografie) realizzati da artisti e bozzettist vissuti due secoli or sono! Dovete essere pronti ad “accogliere” nella vostra personale collezione ciò che io a fatica definisco “figurine” ma più propriamente arte in formato 7×11

Più si arretra con le emissioni e più ciascuna figurina diventa irrinunciabile e l’unico modo per separarsi da ciascuna di esse è per sostituirla con una seconda uguale per tipo ma meglio conservata! Certo è che le serie del XIX secolo sono alquanto difficili da repertire e al contempo ancora più difficili da trovare in buono/ottimo stato di conservazione. Stiamo prendendo in esame figurine di centovent’anni fa! Eppure è proprio la bellezza e la ricchezza dei soggetti illustrati che talvolta ci fa soprassedere a piccoli difetti marginali, pur di poter ammirare in prima persona la scena, il quadretto ritratto. Sapete, non è raro che certi personaggi acquistino una serie di figurine Liebig per incorniciarla ed esporla nel prorpio studio, o in un locale, o semplicemente in casa, in quanto il soggetto o l’argomento trattato ha una certa attinenza con la propria attività o i propri interessi. Poi magari questi personaggi non collezioneranno mai Liebig, ma farà loro piacere possedere proprio quella data serie ed ammirarla di tanto in tanto.

Una delle cose che ancora oggi mi stupisce delle serie Liebig antiche è il fatto che, osservata più volte una certa figurina, ogni volta ci regala dettagli, sfumature e particolari non scorti la volta precedente. Vuoi per una certa predisposizione mentale, vuoi per un particolare gioco di luci e ombre, ad ogni osservazione l’occhio è in grado di cogliere particolari, ma anche concetti e contenuti fino a quel momento celati. Credo sia proprio questo l’aspetto che ha reso la mia passione così grande e per certi aspetti irrinunciabile!

Solamente qualche settimana fa ero al telefono con il Sig. Sanguinetti e si parlava di prezzi, ma non nel senso che probabilmente state immaginando voi 🙂 Si accennava al fatto che sono davvero moltissime le serie Liebig antiche proposte ad un prezzo di Listino decisamente basso, nonostante l’epoca di appartenenza, l’effettiva rarità e la bellezza dei contenuti. Parliamo di serie a mio avviso meravigliose risalenti a più di un secolo fa e acquistabili a poco meno di dieci euro! Non sono mai stato un appassionato di calcio e ho amici e colleghi che lavorano a volume con le famose figurine Panini … ma vogliamo mettere una figurina del calcio degli anni sessanta, se pur rara e costosa, con una comolitografia autentica di fine ottocento? Questo concetto, a mio avviso molto importante, mi ha fatto riflettere e pensare che, forse, il fatto di possedere un certo numero di cromolitografie Liebig d’epoca ed anche di cambiare parte della filatelia in Liebig non è affatto male. Il periodo non è dei più facili, economicamente parlando, ma il possedere anche se in piccola misura alcuni oggetti autentici realizzati due secoli fa … non so bene … ma mi da soddisfazione e, al contrario della filatelia, un po’mi rassicura.

Concludo proponendo ai collezionisti che hanno iniziato da poco l’avventura del collezionismo Liebig di procedere sempre per gradi, a seconda del proprio interesse, della propria disponibilità economica e certamente delle proprie idee, cogliendo magari qualche spunto dagli articoli da me pubblicati negli ultimi anni sull’argomento. Però (c’è sempre un “però”) se e quando vi capita, provate ad acquistare anche una sola serie antecedente la n°1000, scegliendola indipendentemente dal livello di avanzamento della vostra collezione, ma semplicemente in base a ciò che più vi piace e più vi incuriosisce. Vi ricordo che, se dalla n°1000 alla n°1871 le serie Liebig in vendita nello Store sono ad inserzione multipla, a partire dalla n°999 del 1910 fino alla n°500 del 1897 ciascuna serie è scansionata individualmente, in modo da darvi la possibilità di vedere esattamente la serie che riceverete a casa, e pertanto di scegliere la migliore per stato di conservazione, oppure di risparmiare qualcosina, chiudendo un occhio di fronte a difetti marginali. Inoltre dalla n°1 del 1872 alla n°499 del 1896 tutte le serie sono scansionate individualmente, sia a fronte, sia a tergo! Ma in questo caso abbiamo sconfinato in un’area decisamente impegnativa, quanto rara e ancor più vestita di magia … argomento di un probabile articolo futuro.

Visita lo Store “figurineliebig”

Ciascuna serie di figurine Liebig è inserita in due sotto-categorie: cronologico/numerica (esempio dalla 1000 alla 1199 … oppure dalla 400 alla 499 …) e per edizione (Edizione Italiana, Edizione Tedesca … Francese … Svizzera …) per una più facile consultazione da parte del cliente.

Sempre nella categoria “Figurine Liebig” del negozio eBay trovate anche le sezioni “Accessori” per il collezionismo moderno e originale d’epoca delle figurine Liebig e “Lotti e Collezioni” per i più pretenziosi oppure per coloro che, volendo iniziare da zero questa avventura, scelgono di partire da un lotto di serie consistente, se non addirittura da una collezione più o meno avanzata (in questo modo si risparmia sempre non poco).

Inoltre, volendo cercare una serie in particolare, è sempre molto utile e immediato l’uso del campo “CERCA” in alto a sinistra, appena sotto il Logo: inserite, ad esempio, “Liebig 501” e vi compariranno tutte le serie Liebig n°501 nelle varie edizioni disponibili. Oppure, ovviamente, “1950 Italia al Lavoro” e vi compariranno le serie filateliche di Italia al Lavoro al momento disponibili nello Store (dal momento che sono trattate anche altre famiglie di prodotti.

Si è scelto di adottare uno schema unico per il titolo di ciascuna inserzione. Ad esempio …

“Chromo Liebig Sang. 501 ITA Alberi di differenti latitudini ANNO 1897”

  • “Chromo Liebig” = cromolitografie Liebig (originali d’epoca) all’estero conosciute in generale come “Chromo”
  • “Sang.” = sta per “Sanguinetti” e anticipa l’omonima numerazione della serie (unica riconosciuta in tutta Europa)
  • “501” = numero di serie (cat. Sanguinetti)
  • “ITA” = edizione Italiana (oppure BEL=Belga; FRA=Francese; TED=Tedesca; OLA=Olandese; ING=Inglese;SPA=Spagnola; FIA=Fiamminga; SVI=Svizzera …)
  • “Alberi di differenti latitudini” = titolo della serie (sempre in lingua italiana anche per ed. estere
  • “ANNO 1897” = anno di emissione della serie

Come sempre, sono a vostra completa disposizione, sia via email all’indirizzo figurineliebig@gmail.com, sia telefonicamente al numero 338/4056485 (orari ufficio da LUN a VEN 9-12 … 15-18), sia su Skype (account = ilgiga)

Buon divertimento e buona consultazione.

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Dalla Finlandia i primi francobolli a sfondo dichiaratamente omosessuale gay

Il giorno lunedì 8 settembre 2014 è e resterà una data importante nella filatelia mondiale. La Finlandia, dopo non poche peripezie e difficoltà di carattere burocratico e le non poche proteste dei moralisti, emette ufficialmente in assoluto il primo foglietto filatelico a tema dichiaratamente sessuale gay. Il soggetto della vignetta è i famoso artista Touko Laaksonen. Conosciuto con il nome d’arte Tom of Finland (Kaarina, 8 maggio 1920 – Helsinki, 7 novembre 1991), fu un disegnatore e illustratore finlandese, noto per le sue illustrazioni omoerotiche che hanno influenzato la cultura gay del ventesimo secolo. Nel corso di quattro decenni ha realizzato oltre 3.500 illustrazioni caratterizzate da una forte sessualità, in cui vengono raffigurati uomini muscolosi con peni di grosse dimensioni.

Dopo sole 12 ore è già un successo a livello mondiale: le poste Finlandesi ricevono ordini da oltre 176 paesi di tutto il mondo per quantità cospicue di materiale. Le FDC sono dichiarate esaurite nel giro di poche ore, mentre i foglietti, emessi in quantità di 200.000 esemplari (normalmente una quantità più che sufficiente per i collezionisti di tutta Europa), difficilmente saranno in grado di soddisfare tutte le richieste. Sono soprattutto grossi commercianti e rivenditori internazionali ad aver inoltrato ordini a volume di questo articolo. Commercianti Finlandesi di eBay che per ovvie ragioni sono subito entrati in possesso di questo oggetto, messo in vendita al doppio del valore facciale (che ricordo essere esattamente di 3 euro = 3 francobolli da un euro ciascuno), hanno visto le loro scorte volatilizzarsi nel giro di 12 ore.

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Biografia e Storia (da Wikipedia)

Nato in Finlandia, figlio di due insegnanti che hanno assecondato la sua predisposizione per il disegno, Touko Laaksonen cresce sotto varie influenze artistiche, appassionato fin da piccolo alla musica e alla letteratura. Fin da piccolo è consapevole della sua diversità, cresciuto in una Finlandia rurale la cui popolazione era per la stragrande maggioranza composta da contadini e boscaioli; queste figure dalla spiccata virilità influenzeranno le sue future opere.

Nel 1939 si trasferisce a Helsinki per frequentare una scuola per pubblicitari, ma nel settembre del 1939 dopo che Hitler invade la Polonia, si scatena la seconda guerra mondiale; Laaksonen viene arruolato nell’esercito finlandese e coinvolto nella guerra d’inverno con l’URSS. In quel periodo la città, ma soprattutto il porto, è un via vai di figure che creavano turbamento in Laaksonen, marinai, operai, ufficiali dell’esercito. Dopo la guerra, Laaksonen viene restituito alla vita civile e lavora nel settore della pubblicità commerciale come artista grafico, ed inizia a creare disegni erotici per il proprio piacere personale, inoltre si diploma in pianoforte presso il Sibelius Institute. Agli inizi degli anni cinquanta frequenta la società bohémien di Helsinki, esibendosi al pianoforte nelle feste più esclusive, sempre il quel periodo inizia a viaggiare venendo a contatto con la cultura delle capitali europee.

Nel 1956 invia alcuni suoi disegni omoerotici alla rivista statunitense dedicata al corpo maschile Physique Pictorial, presentando i suoi lavori dietro lo pseudonimo di Tom, in seguito l’editore della rivista cambiò il suo nome in Tom of Finland. I suoi lavori erano talmente apprezzati dall’editore che nel 1957 uno di questi finì sulla copertina della rivista. Ma la sua arte catturò l’attenzione pubblica, soprattutto da parte della comunità gay, solo all’inizio degli anni settanta. I suoi lavori erano noti per focalizzarsi sugli archetipi della mascolinità, in cui venivano ritratti boscaioli, operai, motociclisti, poliziotti e uomini vestiti in pelle. Sempre agli inizi degli anni settanta tiene le sue prime mostre, nel 1973 le sue opere vengono esposte ad Amburgo, mentre nel 1978 tiene le sue prime mostre negli Stati Uniti, Los Angeles e San Francisco. L’artista conosce il successo commerciale, grazie all’incontro con l’uomo d’affari canadese Durk Deher; nel 1979 i due fondano la Tom of Finland Foundation che si occupa della raccolta, della conservazione e della divulgazione di opere d’arte omoerotiche. Alla fine degli anni novanta, la società ha introdotto una linea di moda sulla base delle sue opere che copre una vasta gamma di prodotti, oltre al caratteristico taglio-jeans e giacca nello stile dei suoi disegni.

Nel 1981, a causa di un cancro alla gola, muore Veli, suo compagno da 28 anni: i due si conobbero nel 1953. Nel 1988 all’artista viene diagnosticata una grave forma di enfisema polmonare; la malattia influenzò il suo modo di disegnare tanto da fargli sperimentare nuove tecniche per nascondere il tremore alle mani. Touko Laaksonen morì il 7 novembre 1991, con i suoi disegni contribuì a cambiare lo stereotipo dell’omosessuale, da sempre visto come effeminato, proponendo i suoi uomini virili e orgogliosi, felici di essere gay e felici della loro mascolinità.

Il 14 aprile 2014 le Itella Posti (Poste Finlandesi) hanno annunciato la futura emissione di tre francobolli in foglietto con le sue illustrazioni.

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Cryptocurrencies: la valuta del futuro? Bitcoin Litecoin …

Grazie all’amico Raffaele da poco più di 24 ore ho intrapreso una nuova avventura parallela al collezionismo, ma estremamente interessante, oltre che innovativa: la scoperta delle cryptovalute. Molti di voi saranno a conoscenza certamente di sistemi di pagamento innovativi e istantanei che sfruttano la Rete e il Web per il trasferimento di denaro, anche in valute differenti. Tra i più utilizzati sicuramente PayPal, sistema riconosciuto e utilizzato in quasi tutte le parti del mondo. Io stesso oggi su cento pagamenti ricevuti, almeno 80 avvengono tramite PayPal. Eppure … non è di PayPal che voglio parlare oggi e neppure di sistemi similari (leggi Skrill, MoneyBookers …). Solamente ieri ho scoperto l’esistenza di una vera e propria valuta completamente digitale, o meglio virtuale, e indipendente da istituzioni bancarie, coniata (concedetemi il termine) da esperti di programmazione e di criptazione e fatta circolare grazie ad una struttura Peer to Peer, una rete tenuta in piedi e garantita dagli utenti stessi. Ad oggi le cryptovalute sono più di duecento, anche se le principali e più utilizzate sono fondamentalmente poche. In primis i BitCoin, seguiti dai LiteCoin, DogeCoin … Non voglio soffermarmi su aspetti tecnici, o sistemi di sicurezza, non essendo io stesso ancora preparato e ferrato appieno sull’argomento. Sono realmente in fase di studio e approfondimento sull’argomento. Però è talmente affascinante, così interessante e fortemente innovativo che ci tenevo a condividere con tutti quanti voi questa mia nuova scoperta.

WeAcceptBitcoin

Parlando di BitCoin (alias BTC) non si tratta di una moneta ufficiale, eppure si sta diffondendo così rapidamente che diversi esercizi commerciali (anche in Italia) hanno iniziato ad accettarli come forma di pagamento. Coloro i quali solamente un anno fa hanno creduto nelle potenzialità di questa cryptomoneta, acquistabile a pochi euro, oggi si ritrovano una moneta del valore di quasi cinquecento euro cadauna! Il suo potere di acquisto, indipendente dalla moneta locale, è aumentato vertiginosamente, tanto è vero che se un anno fa con un BTC potevi comprarti un cappuccino e forse una brioche, oggi puoi avere un notebook da 500 euro! Non so se rendo l’idea.

Non sto dicendo che dobbiamo buttarci tutti a capofitto in questa nuova esperienza/investimento. D’altro canto il fenomeno è talmente dirompente, prorompente, che il fatto va necessariamente divulgato. Allo stesso modo, quanti di coi avrenno nozioni di economia e finanza sicuramente più estese rispetto alle mie, saranno i benvenuti se vorranno criticare, suggerire, avvisare, consigliare, predirre, allertare.

Come sempre vi ho detto, noi tutti dobbiamo in primis divertirci e giocare: solo così saremo in grado di trascorrere giornate, mesi, momenti felici e essere soddisfatti della nostra vita vissuta. Oggi il mio personale giocattolo è un bitcoin ancora tutto da scoprire, ma nel frattempo, sempre con rischi calcolati, e una certa dose di sfrontatezza, ho deciso di accettare questo tipo di valuta in riferimento ad alcuni lotti in vendita nel mio negozio 🙂 Che sia pazzo già lo si sapeva … ma in fondo è anche così che mi diverto 🙂 Se cliccate sul tasto “Bitcoin ACCEPTED HERE” in alto verrete reindirizzati alle inserzioni che al momento sono pagabili in bitcoin 🙂

Concludo velocemente lasciandovi qualche link utilissimo per approfondire:

BitCoin.org

BitCoinTalk

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