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Addio 2014! Era ora che te ne andassi …

Ringrazio pubblicamente l’amico Luciano Raimondi il quale ancora una volta sceglie di pubblicare attraverso il nostro portale un nuovo articolo, interessante ma allo stesso tempo tutt’altro che sereno. La difficile situazione economica di mese in mese grava sempre di più sulle teste dei collezionisti e in particolare sulla filatelia Italiana in generale; il tutto reso ancora più drammatico da una gestione pessima da parte di chi dovrebbe incentivare, stimolare, o per lo meno collaborare e invece a volte sembra quasi che stia remando contro (resto volutamente sul generico). Una veloce analisi della settima annata “Codice a Barre” conclusasi oramai da un mese: annata impegnativa per le tasche dei collezionisti e con qualche aspetto curioso e interessante da porre in evidenza. Il sig. Raimondi, ex Direttaore Artistico della Fabbri Editori in passato ha collaborato attivamente alla realizzazione di numerose opere il cui obiettivo era la diffusione della cultura filatelica in Italia e all’Estero. Conoscente e amico di personaggi importanti della Filatelia Italiana ed Europea, di commercianti di spicco e di collezionisti di alto livello, ha fin da subito saputo riconoscere nei Codici a Barre uno spiraglio di luce, una ventata di novità e di aria fresca per una filatelia Italiana che oramai da tempo (troppo tempo) era appassita, invecchiata e resa per nulla divertente da emissioni pacchiane e decisamente poco interessanti da collezionare. Ogni telefonata con il Sig. Raimondi è per me un momento di piacevole relax, regolarmente condito da racconti interessanti, fatti curiosi e … aimè … ultimamente anche notizie poco rassicuranti. Ma come lascia lui stesso intendere … “questa nostra appassionante storia è partita nel 1840 e certo è che guerre, conflitti, divisioni di Stati non ci hanno mai sconfitti e non ci riusciranno questi predatori a scalfire la nostra volontà e tanto meno quella dignità che non abbiamo mai perso”.

Non vi voglio rubare altro tempo. Vi lascio alla gradevolissima lettura di questo articolo, scaricabile in formato PDF dal link sottostante. Buon proseguimento di giornata.

Addio 2014!

di Luciano Raimondi

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Collezionismo e Bitcoin: connubbio interessante

Per coloro i quali ancora non sapessero cosa siano i Bitcoin, vi invito a leggere il precedente articolo introduttivo sull’argomento. I Bitcoin non sono un nuovo sistema di pagamento. I Bitcoin sono una nuova valuta, al pari d euro e dollaro, ma una valuta totalmente virtuale basata e sostenuta da una rete di server e client P2P tra di loro interconnessi. Vi invito a consultare il sito ufficiale www.bitcoin.org anche in lingua Italiana, di facile comprensione e molto ben strutturato. Oggi vorrei dedicare qualche minuto fornendovi tutti gli strumenti necessari per poter cominciare in concreto ad utilizzare questa valuta come sistema di pagamento/scambio.

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Innanzitutto è importante sapere che criptomonete come i Bitcoin, i Litecoin, gli Stellar non fanno riferimento ad alcuna istituzione bancaria, bensì esclusivamente ad una rete articolata di server e computer privati che, tutti interconnessi fra loro, costituiscono l’infrastruttura base di questa economia per così dire parallela. Ciò significa anonimato, privacy e al contempo sicurezza, trasferimenti in tempo reale, commissioni zero … e via discorrendo. Vi invito a consultare il portale di riferimento www.bitcoin.org dove potrete trovare tutte le informazioni del caso e le risposte a molte delle vostre domande.

Torniamo a noi, comuni mortali, desiderosi, quasi più per curiosità che per reale necessità, di esplorare e sperimentare la criptovaluta sulla nostra pelle 🙂

Per poter in genere operare con i Bitcoin avremo bisogno di un portafoglio virtuale, detto in gergo “Wallet”, dove poter conservare i bitcoin, da utilizzare per i n ostri acquisti e dove poter versare in caso di incassi. Tale servizio è completamente gratuito ed esiste sotto diverse forme. Possiamo infatti installare un programma Wallet sul nostro PC, possiamo scaricare un App Wallet sul nostro smartphone/tablet oppure ancora fare riferimento a siti web che offrono, sempre a titolo completamente gratuito, questo tipo di servizio. Dopo varie sperimentazioni ritengo un servizio otimo e completo quanto offerto dal sito www.blockchain.info Uno degli aspetti interessanti di questo portale è dato dal fatto che, oltre a permetterci di creare un portafoglio virtuale, ci offre anche la possibilità di installare un’utilissima App sul nostro smartphone e di sincronizzarla/connetterla poi con il portafoglio Web: sicurezza, fruibilità, semplicità d’uso, multifunzionalità.

Creato il nostro Wallet su Blockchain.info ora abbiamo bisogno di reperire/acquistare Bitcoin. Come un normale cambia-valute, ecco che ci viene in aiuto il portale Postebit.it che in modo facile, veloce e sicuro ci permette di acquistare Bitcoin attraverso la carta prepagata Postepay o un conto Bancoposta. Generalmente chi offre questo tipo di servizio ritira e cede Bitcoin a prezzi leggermente differenti, guadagnando sulla differenza di cambio (commissioni) tra vendita e acquisto. Se volete conoscere in un dato istante il valore in dollari/euro di un Bitcoin (abbrev. BTC) potete fare riferimento a markets.blockchain.info oppure a CoinMarketCap.com

Esiste un altro sistema per poter acquistare Bitcoin: i portali di trading online. Come i mercati di oro e argento, o piattaforme di borsa, allo stesso modo i Bitcoin hanno influenzato a tal punto i mercati globali da rendere necessaria la comparsa dei primi portali attraverso i quali operare con euro, dollari e bitcoin allo stesso modo di come sia acquistano dei titoli in borsa. E’ richiesta in questo caso la registrazione, ma soprattutto l’autenticazione attraverso scansioni di documenti e trasmissione dei propri dati al sito. Quindi è possibile connettere le proprie coordinate bancarie, trasferire una certa somma verso il portale che avremo scelto e infine “giocare in borsa” ossia fissare un tetto massimo al quale saremo disposti ad acquistare un certo quantitativo di BTC (Bitcoin) dipendentemente dalla nostra disponibilità e attendere che un offerente ceda tutto o parte del suo stock in BTC al prezzo da noi concordato. Sicuramente un sistema un po’ più macchinoso e con una certa componente di rischio, anche se alla fine è quello che ci garantisce (dipendentemente dall’andamento del mercato) i migliori profitti, ossia di portarci a casa un certo numero di Bitcoin al miglio prezzo di mercato. Tra i più noti ricordiamo bitstamp.net coinbit.it anxpro.com

Adesso che avete acquistato i vostri primi Bitcoin, sappiate che in tutto il mondo esistono già diversi esercizi commerciali che si sono attrezzati per poter accettare pagamenti in questa valuta. In qualche regione d’Europa stanno addirittura comparendo i primi sportelli Bancomat, con tecnologie di prelievo e versamento ben più all’avanguardia rispetto ai classici sportelli Italiani distributori di euro 😉 Ma lo scopo di questo mio articolo è ben altro.

Se ancora non vi siete stancati di leggere tutta questa pappardella di bit, di software e di tecnologie … proprio ora viene il bello. Vi sarete già domandati perchè ho scelto di pubblicare questo articolo su figurineliebig.it portale dedicato al Collezionismo in generale. Ebbene, è evidente oramai a tutti che, così come l’economia in generale, ancor più il mercato collezionistico sia in crisi. La crisi c’è e persisterà ancora per svariati motivi. Eppure poco alla volta mi sto rendendo conto che, probabilmente più in Italia che altrove, il perdurare di questa situazione di stasi è sintomatica anche e soprattutto di un nostro modo di radicarci al passato, di voler trovare soluzioni a problemi attuali impiegando strumenti oramai obsoleti. Il mondo non sta più cambiando: il mondo è già cambiato da un pezzo. Siamo noi che spesso ci ostiniamo ad ancorarci a vecchi sistemi, modalità superate, meccanismi che sanno di vecchio … Vogliamo per lo meno provare a fare la differenza? Allora diamoci una mossa e innoviamo, ma nel vero senso della parola. Oggi il mercato è della Rete. La gente sempre di più utilizza piattaforme di commercio elettronico come eBay e sistemi di pagamento quali Skrill e PayPal. La gente vuole poter passeggiare e nel contempo sfogliare le inserzioni eBay sul proprio telefonino attraverso l’ottima App di eBay e comprare intanto che è per strada. Le persone, talvolta ignare di sistemi nuovi, sono però curiose e desiderose anch’esse di sperimentare (se pur in sicurezza). E’ tutto quanto un gioco; una macchina che al momento ha il motore alquanto grippato, ma che pian piano si sta rimettendo in moto, anche se non come ce lo aspettiamo noi. Talvolta ci vuole coraggio e anche una certa componente di rischio per potersi buttare e scoprire poi, con grande piacere, quante persone ci danno il proprio consenso e aderiscono di buon grado alla novità.

Solamente pochi giorni fa un signore un po’ avanti negli anni, ma di spirito molto giovanile, mi ha telefonato chiedendomi se potesse ordinare alcune serie Liebig di un certo valore pagandole in contrassegno. Dopo avergli spiegato che, per scelta aziendale, non gestiamo pagamenti in quella modalità, allora mi propose di spedirmi le banconote in busta chiusa, anche a suo totale rischio. Lui non conosceva computer ed eBay e preferiva fare alla vecchia maniera. Gli ho spiegato che tale sistema era tutt’altro che sicuro sia perchè avrebbe potuto perdere il denaro durante il percorso, sia perchè non avrebbe potuto dimostrare in alcun modo di aver consegnato una certa somma a un dato venditore. Dopo quattro chiacchiere, l’ho convinto a provare a farmi una ricarica Postepay recandosi di persona presso un qualunque ufficio postale e dicendo all’impiegato esattamente le cose che gli avevo spiegato (numero di carta, intestatario, importo). Gli ho fatto capire che era un’operazione semplice e che alla fine avrebbe avuto in mano una ricevuta che attestava l’avvenuto pagamento. Inoltre, fatto l’accredito, io lo avrei potuto verificare dopo pochi secondi, spedendo al volo le figurine da lui tanto desiderate. Alle unidici di mattina si reca in posta dove non incontra alcuna difficoltà. Fa il suo versamento e non appena rientra a casa mi avvisa di aver già pagato. Assieme verifichiamo online l’accredito e io gli confermo di aver già ricevuto i suoi soldi: lui per questo è contentissimo ed entusiasta di aver scoperto una cosa così facile e al contempo così funzionale. Volendo esagerare (come mi piace fare ogni tanto) dato che sono solo le 11:30 gli dico che la sua spedizione è già pronta, che partirà entro pochi minuti e che la riceverà …il giorno dopo (R1 Veloce … fatta apposta). Non vi dico l’entusiasmo e la gioia quando dopo meno di 24 ore si è visto recapitare dal portalettere esattamente le serie che meno di 24 ore prima mi aveva chiesto! Oggi siamo già al terzo ordine, ma il “sig. Rossi” mi ha chiesto se potessi dedicargli qualche minuto perchè ha scoperto che ci sono sistemi ancora più efficienti che gli permetterebbero di pagare addirittura da casa, senza fare la fila in posta (leggi PayPal, o ricarica Postepay online). Talvolta le novità spaventano un po’ ma non appena si provano e si scopre che oltre ad essere funzionali ed utili, sono ancora più semplici da usare del previsto non potremo più farne a meno e vorremo saperne sempre di più. Anche se le candeline sulla torta sono più di 80!

La mia attività, se pur modesta, è sicuramente all’avanguardia: piattaforma di e-Commerce eBay, sistemi di pagamento istantaneo, comunicazione a mezzo email, Skype, What’s App e ovviamente tutto un movimento di clienti e di merce non indifferente … tutti i giorni! Oggi sto valutando l’opzione di cominciare ad accettare pagamenti in questa valuta, all’inizio solamente per alcune tipologie di prodoti, oppure per la cessione di lotti cospicui di materiale. Allo stesso modo qualche persona interessata a cedere collezioni importanti, volendo mantenere il totale anonimato nella transazione, mi ha chiesto per prima la possibilità di essere pagata in criptovaluta. Da questa richiesta in particolare è partito tutto quanto il meccanismo mentale che ancora una volta mi sta impegnando su tutti i fronti. Si tratta di sistemi e tecnologie parecchio all’avanguardia; parliamo di una valuta pressochè sconosciuta ai più e soggetta a fortissime oscillazioni, pertanto ad altissimo rischio. Ma come in molte cose … chi non risica, non rosica …

Siamo di fronte a un programma parecchio avanti, soprattutto in un paese radicato e per certi versi retrogado quale è l’Italia in cui per moltissimi già l’uso di un bancomat è futuristico 🙂 Però, volendo restare al passo, o meglio sempre un passo avanti … secondo me è positivo anche sperimenare e anche solo provare a modernizzarsi, magari con sistemi e strumenti davvero nuovi che sappiano anche stupire e meravigliare. In fondo – diciamocelo – è tutto un gioco … e se non trovo qualche giocatolo nuovo … dove sta tutto il divertimento?

Il mondo del collezionismo mi piace e mi diverte un sacco. Lavorare in questo ambito garantisce forti prosmettive e margini di guadagno altissimi. Allo stesso tempo però il mercato del collezionismo in generale è in forte crisi. Io sono convinto che il modo migliore per far fronte a questo ostacolo sia non solo cambiare, ma rivoluzionare completamente il modo di fare commercio. Si tratti di francobolli, di figurine, di monete … la gente ha bisogno di divertirsi e per molti divertimento significa cercare, trovare, comprare, collezionare … Diamo loro tutti gli strumenti per farlo. Ma che siano strumenti nuovi e anch’essi modernissimi, innovativi, facilissimi da usare … e assolutamente divertenti!

Come sempre … restiamo sintonizzati!

Anno nuovo … Vita nuova …

Cari amici collezionisti, è con grande gioia ed ancora un sacco di agitazione in corpo che desidero rendervi partecipi tutti quanti di una mia scelta fatta esattamente alle ore 17 dell’8 novembre 2011. Vi sarete sicuramente resi conto che ultimamente la mia presenza sia sul portale, sia sulla pagina di facebook lascia alquanto a desiderare. Già vi avevo anticipato che si trattava per il sottoscritto di un periodo parecchio difficile. Ma in fondo, ogni qual volta il tempo lo permetteva, una veloce e rapida occhiata ai vostri commenti non mancava mai. Sono alcuni anni che, nonostante i miei hobby, le mie passioni, la mia forte natura da collezionista (ed investitore), riesco a dedicarmi a tutto quanto mi appassiona e mi entusiasma solamente a stento e nei ritagli di tempo. Certo le energie sono molte ed è un dato di fatto che assieme in pochi mesi abbiamo dato vita ad un qualcosa di unico, originale e a mio avviso di grande soddisfazione. Ebbene, oggi, dopo mesi di riflessioni, patemi d’animo, scongiuri, consulti, sedute di yoga e quant’altro di sconvolgente vi possa venire in mente, il sottoscritto ha dato ufficialmente ed irrevocabilmente le dimissioni dal proprio lavoro. Lascio un’azienda che in quindici anni mi ha davvero dato molto. Lascio un ruolo di responsabile nel quale ho creduto fermamente e che negli ultimi hanni ha saputo regalarmi momenti di grandissima soddisfazione. Un impiego difficile che, soprattutto negli ultimi tempi, ha raggiunto ritmi a mio avviso eccessivi, andando ad intaccare equilibri ed armonie familiari che, per me, sono e restano categoricamente al primo posto. La ferrea legge del mercato vuole purtroppo questo tipo di trend e temo che, per chi resterà nella GDO, gli anni a venire saranno ancora più difficili e, purtroppo, umanamente insostenibili. Auguro comunque ai colleghi un grande “in bocca al lupo” con tutto il cuore. Per quanto mi riguarda, io scelgo di cambiare vita, radicalmente, con un taglio netto. Scelgo di chiudere con il 2011 una vita che, purtroppo, mi ha reso difficile ogni cosa. Scelgo di ripartire da zero provando, rischiando, investendo con la mia persona ed il mio denaro in un sogno che ho sempre tenuto chiuso in un cassetto e che forse ora è il caso di aprire. Con tutti i rischi e le difficoltà del caso, con la vostra benedizione, i vostri consigli, le soffiate, le conoscenze giuste, rapporti di collaborazione e quant’altro risultasse necessario, nel 2012 avvierò la mia prima attività commerciale in proprio, dedicandomi a tempo pieno e a pieno ritmo al mio principale campo di interesse: il collezionismo! Scelta azzeccata? Mossa azzardata? Chi vivrà … vedrà … Non credo di essere uno sprovveduto, anche se è indiscutibile una certa componente di rischio. Una scelta, vi posso garantire, davvero difficile, ma necessaria. Una scelta forte. Un passo importante. E voi siete i primi a saperlo.

Con simpatia …

William Verzellesi

Gronchi Rosa vs Corriere dei Piccoli

Ogni volta che si parla di francobolli o di filatelia, in genere da una persona non propriamente “informata sui fatti” l’affermazione tipica che si coglie è sempre la stessa: ” ma tu ce l’hai il Gronchi Rosa?”. Del resto questo valore, emesso il 3 aprile 1961 ed immediatament ritirato da tutti gli uffici postali a causa di un errore di stampa nei confini del Perù, da quel momento ha saputo far parlare di sé per oltre cinquant’anni, divenendo l’emblema della filatelia della Repubblica Italiana. A chi volesse documentarsi approfonditamente sull’avventura del Gronchi Rosa, consiglio caldamente la lettura dell’articolo scritto magistralmente da Giandri: “Il Gronchi Rosa: nascita, vita e trasfigurazione di un francobollo“. I valori messi in circolazione in quelle poche ore di validità, teoricamente, ammonterebbero a 79625 esemplari: sicuramente in numero ridotto rispetto alle tirature degli altri francobolli del periodo. Eppure, come viene subito spontaneo puntualizzare, ottantamila valori in distribuzione sono un numero esattamente in linea con le tirature alle quali oramai noi collezionisti di francobolli con codice a barre siamo abituati a trattare. Anzi, oserei dire che quasi non ci stupiscono più di tanto, dal momento in cui diversi sono i valori postali con appendice al di sotto di tale soglia: i francobolli con codice a barre del 2008, ad esclusione di Val D’Orcia e Urbino, hanno tutti tiratura di 70.000 esemplari, così come diversi francobolli con appendice del 2009. I tre della “Giornata dello Sport” e della “Giornata della Musica” scendono addirittura a 60.000, esattamente come il francobollo Abbazia Benedettina di luglio 2011 e così via …
Di sicuro questo fattore, soprattutto all’inizio, ha influito parecchio ed ha contribuito a portare massivamente l’attenzione su questa nuova ed interessante collezione, sebbene pochi abbiano saputo vedere “oltre”, credendo ed investendo anche in grossi quantitativi, sicuri che ad un certo punto il collezionismo dei Barre avrebbe fatto la differenza nella filatelia in Italia. In un mio articolo di alcuni mesi fa accennavo alla possibilità da parte del Corriere dei Piccoli con codice a barre di avvicinarsi gradualmente ai valori raggiunti dallo stesso Gronchi Rosa, sia per alcune analogie (esaurito dopo un solo anno dall’emissione; tiratura addirittura inferiore, comparsa delle prime falsificazioni …), sia perchè ha destato fin da subito un certo interesse ed è diventato l’emblema del Collezionismo dei Francobolli con Codice a Barre in Italia.

Oggi i due valori, pur quotati entrambi cifre importanti, teoricamente (e sottolineo “teoricamente”) si distanziano ancora di alcune centinaia di euro. Prendendo per entrambi ad esame la piattaforma eBay, posti un Corriere ed un Gronchi Rosa in asta per 10 giorni a partire da un solo euro, avremo approssimativamente la prima inserzione che si concluderà attorno ai 200/250 euro, mentre la seconda tra i 550 ed i 750 euro. Ovviamente per esemplari nuovi, perfetti, privi di qualsivoglia difetto occulto. Il secondo possibilmente accompagnato da certificato peritale. Ebbene, ad oggi la realtà pare che stia cambiando repentinamente. Già rileggendo alcuni commenti al precedente articolo si evince che la piattaforma eBay, pur facendola da padrona nel mercato online della filatelia in Italia, non detta necessariamente legge in questo campo. Infatti moltissimi sono i rapporti diretti interpersonali, gli scambi di materiale brevi mano, gli accordi tra privati, magari usando come tramite una nota filatelia o anche una figura esperta del settore. E mi riferisco a movimenti di materiale di alto valore. Tutto questo per arrivare a segnalare un fatto alquanto sbalorditivo anche per il sottoscritto che, pur credendo fermamente nel potenziale dei francobolli con codice a barre, mai avrebbe immaginato che già nel terzo quarto del 2011 si potesse arrivare a simili baratti!
Noi ci conosciamo un po’ tutti e ciascuno di noi ha un certo quantitativo di Barre da parte, vuoi per futuri scambi, vuoi come investimento. Allo stesso tempo in Italia ci sono persone che dispongono di enormi quantitativi di materiale filatelico, probabilmente accumulato al tempo con i nostri stessi scopi, decine di anni or sono. Serie pregiate del Regno, Gronchi Rosa singoli e in quartine, intere collezioni della Prima Repubblica … Ebbene, grazie alla collaborazione di alcuni commercianti del Centro Italia, pare che si siano registrati i primi scambi alla pari tra un Gronchi Rosa ed un Corriere dei Piccoli! Sì, signori miei, io stesso non ci credevo, eppure pare che ci siano persone in Italia con una grande disponibilità di Gronchi che, volendo collezionare anche francobolli con codice a barre, piuttosto di investire altro denaro, preferiscono arrivare allo scambio diretto, con evidente guadagno da parte di chi ancora una volta i Barre li ha da cedere e non da comprare! E’ evidente che oggi è tutto interesse di chi posside un Corriere accettare lo scambio. Io stesso opterei per una messa all’asta dello stesso Gronchi, utilizzando poi il ricavato per l’acquisto del tanto bramato Barre … ma si tratta sempre di scelte e di persone che il più delle volte non bazzicano in rete e pertanto non hanno a disposizione i nostri stessi strumenti di compra-vendita e di scambio.
Tutto questo ancora una volta per farvi riflettere sulla potenzialità della nostra collezione e del reale potere di scambio che i nostri Barre stanno acquisendo oggi in Italia. Sono notizie forti. Io stesso incredulo, ma in fondo non più di tanto. Infatti, riflettendo a lungo sull’accaduto e controllando anche alcune inserzioni eBay e Delcampe, ci si rende subito conto della grande disponibilità di Gronchi Rosa, sempre e ovunque. Oggi il Gronchi Rosa è solo una questione di soldi: se io avessi infinite disponibilità economiche, potrei riempire in poco tempo e con poca fatica un intero classificatore di Gronchi Rosa originali e certificati: potrei acquistarne svariate decine su eBay e Delcampe, ne troverei a bizzeffe in ciascuna asta filatelica, sicuramente otterrei moltissimo materiale anche dalle Filatelie ed anche da diversi privati disposti a vendere e monetizzare … Lo stesso non si potrebbe fare con il Corriere dei Piccoli. Certo ne troverei diversi e probabilmente anche a costi inferiori, ma non sarebbe affatto facile riempire, come nel caso del Gronchi, un intero classificatore! E’ un esempio volutamente forzato, ma che credo renda bene l’idea.
A fronte di quanto scritto sopra, concluderei con una veloce analisi dell’investimento filatelico inteso come bene rifugio. Sempre in precedenti commenti è emerso che il Gronchi Rosa è un elemento importante della storia della filatelia Italiana e pertanto, molto probabilmente, elemento sicuro di investimento. Stiamo parlando di due cose ben distinte. Nel primo caso sono pienamente d’accordo. Io stesso ad oggi non ne possiedo uno, nonostante il prezzo sia tutt’altro che proibitivo. Eppure un po’ mi manca proprio perchè elemento chiave della collezione della Repubblica Italiana. Nonostante questo, come io ho scelto e scelgo tutt’ora di investire in francobolli con codice a barre, mai e poi pai investirei il mio denaro in un lotto di Gronchi Rosa, singoli o in quartine, a meno di acquistare il tutto a prezzi fortemente ribassati rispetto all’attuale valore di mercato (ma questa è un’altra storia). Ne esistono in circolazione quasi ottantamila esemplari. Moltissimi negozianti, case d’asta ed anche privati ne hanno a stock una grande quantità. Il prezzo di catalogo è a mio avviso completamente sballato, creato ad-hoc da pochi noti i quali, ancora oggi, a distanza di decenni, sono nelle condizioni di dettare legge sul prezzo di questo elemento. Volendolo allineare ad un Corriere dei Piccoli o ad un Natale Laico, oserei dire che un prezzo corretto di vendita, tenuto conto anche della storicità di tale valore postale, potrebbe aggirarsi attorno ai 150/200 euro, e forse addirittura meno! Investire in filatelia significa impegnare discrete somme di denaro in elementi postali di un certo tipo che possano garantirci o nel prossimo futuro, oppure a medio/lungo termine, un ritorno economico con buona (meglio se ottima) probabilità. I francobolli con codice a barre, secondo il mio modesto pensiero, hanno tutte le carte in regola per garantire ottimi ritorni economici a breve/medio termine. Io stesso, nonostante la passione, l’entusiasmo, la passione, non mi posso permettere di pronunciarmi oltre. Certo i miei pensieri, le mie analisi, i miei studi sono ben più profondi di quanto appena dichiarato, ma per il momento ritengo corretto non condividere proprio tutto, con il rischio di essere frainteso o di coinvolgere altre persone in certe mie scelte. Un commerciante che consiglia (anche per iscritto) ad un collezionista di investire il proprio denaro in una quartina bordo foglio del Gronchi Rosa, acquistabile, ad esempio, a 3500 euro, a mio avviso è un pessimo consulente. Può propormi la stessa quartina anche a 4000 euro come splendido elemento da collezione ed io scegliere a testa alta di acquistarla e conservarla per poi ammirarla con cura all’interno dei miei album: sarebbe un’ottima scelta, soprattutto se tale pezzo da collezione potesse regalarmi in futuro momenti di soddisfazione e di godimento filatelico. Ma questo è un fatto. Sfido però chiunque ad investire 3500/4000 euro in un oggetto il cui trend negli ultimi anni è stato tutt’altro che positivo ( mi riferisco al reale valore di mercato, non alle quotazioni dei Cataloghi che, sappiamo bene, sono ben lontane dal vero) e che non è in grado neppure di garantirmi, in caso di rivendita, il ritorno dell’intera cifra investita. Un titolo azionario, un etto d’oro, sono immediatamente rivendibili alla esatta quotazione di mercato di un dato momento, salvo eventuali costi di commissione, solitamente irrisori. Se oggi acquisto un Gronchi Rosa a 1850 euro (Unificato 2012) e, ad esempio, l’Unificato 2013 riportasse come quotazione 2250 euro, pensate forse di aver realmente guadagnato 400 euro? Provate voi stessi a proporre un Gronchi ad un commerciante, ad una stimata filatelia che consiglia di investire in francobolli … provate voi stessi a sentire quanto sarebbero disposti ad offrirvi. Ora immaginate di averlo proprio acquistato in precedenza … sfortunati voi se avrete la necessità di monetizzare entro un certo tempo .. sarà una grossa perdita assicurata!
Oggi i commercianti non cercano Gronchi o pregiate serie del Regno, se non a prezzi fortemente scontati, allo stesso modo in cui il sottoscritto potrebbe mettersi a cercare Gronchi Rosa a 200 euro cadauno. Se proponete loro la vostra collezione di Repubblica probabilmente storceranno il naso e vi offriranno qualche centinaio di euro per materiale quotato qualche migliaio. D’altro canto, provate a sventolare un foglio del Corriere o del Natale Laico, incominciate a dire loro di avere a disposizione grossi lotti di Barre, magari del 2009 e del 2010 … subito drizzeranno le antenne ed in men che non si dica avrete tutta la loro attenzione! Le offerte saranno all’inizio basse e poco interessanti, come del resto ogni bravo commerciante sa fare, ma poi vedrete che, soprattutto per gli elementi chiave, il tiro comincerà ad alzarsi rapidamente fino poi ad arrivare ad un accordo soddisfacente per entrambe le parti. Parlo di questa cosa non per consigliarvi di proporre il vostro materiale ad un negoziante, anzi! Vi faccia solo riflettere il fatto che, solitamente, ciò che un commerciante cerca insistentemente è ciò che probabilmente rappresenterà il fulcro del prossimo Mercato; ciò che tanti commercianti cercano sarà ciò che determinerà probabilmente una vera e propria svolta epocale nell’intero Mercato Filatelico Italiano! Questa volta però c’è un aspetto decisamente nuovo, una linea di demarcazione che segna una netta distinzione tra la storia commerciale del Gronchi Rosa e quella dei francobolli con codice a barre: a fare il mercato, sin dall’inizio, questa volta non sono stati i grandi commercianti, o come talvolta accade, “pochi eletti” della Filatelia Italiana (i nomi credo li conosciamo già). La collezione è nostra fin dal principio e con essa, unitamente a scorte, accumuli, quantitativi importanti di elementi chiave, tutti noi collezionisti di Barre siamo dentro al Mercato al 100% e niente affatto a livello marginale. Certo alcuni di noi si sono limitati a completare la propria collezione. Altri, però, hanno creduto nell’enorme potenziale di questo nuovo trend filatelico ed oggi si ritrovano circondati da negozianti, filatelie, commercianti che fanno la fila per ottenerne anche soltanto una parte! Troppo a lungo hanno aspettato, troppo a lungo in molti ci hanno snobbato ed anche deriso. Al tempo forse avrebbero potuto ancora acquisire quantità importanti di Barre da rivendere poi a cifre astronomiche (guardate oggi i listini prezzi di molti commercianti: altro che eBay!). Invece oggi si ritrovano immersi in un mercato già decollato ed affermato da mesi, in cui i collezionisti privati sono ben consapevoli del valore del materiale in loro possesso. E pertanto, pur seguitando ad acquistare, difficilmente oramai sono nella condizione di acquisire stock al facciale! Ed ecco anche perchè i loro stessi listini prezzi sono ancora una volta ben lontani dai nostri reali prezzi di mercato: d’altro canto, dovendo necessariamente marginare, partendo da acquisti alti non possono che alzare il tiro, sperando che tutto quanto il Mercato dei Barre possa allinearsi il prima possibile, attraverso ulteriori crescite ed impennate repentine, ai loro attuali (e fuori mercato) prezzi di vendita. Tornando al nostro Gronchi … anche questo valore ci ha messo un po’ a decollare, ma alla fine è volato fino alle stelle. Oggi il singolo è quotato esattamente 1850 euro (Unificato 2012), mentre la quartina 7600 euro. Immaginate un foglio intero! Oggi un Corriere dei Piccoli vale circa 200/250 euro, mentre il foglio ricordo che a gennaio 2011 aveva raggiunto in un’asta i 500 euro (un milione di lire!). Immaginate se fra qualche tempo questo nostro compagno di avventure subisse lo stesso trend del Gronchi Rosa … chi si azzarderebbe oggi, io mi domando, a cederne un intero foglio, perfetto, integro, completo in ogni sua parte, per poche centinaia di euro?

Scrivere, condividere, pubblicare, evolversi!

Immagino che sia oramai chiaro che al sottoscritto piace scrivere e condividere i propri pensieri con gli altri. Talvolta è un gioco al quale non so resistere, un impulso a voler rendere partecipi tutti quanti delle mie scoperte, delle novità che mi sono capitate, di tutte quelle idee che ogni giorno mi frullano per la testa. E questo sono io da sempre. Oggi però la mia passione per il collezionismo di francobolli, di figurine Liebig e Lavazza, di cartoline, ha trovato la strada giusta per uscire dai propri confini, sfondando violentemente le mura domestiche e dilagando ovunque in Italia e nel Mondo. La forza di Internet unita all’idea di questo portale hanno messo in moto un meccanismo talmente accelerato che – lo confesso – quasi non dormo la notte tante sono le idee, la voglia di fare, di scrivere, di pubblicare …

Il web ha sempre suscitato in me un grande fascino, sin dal lontano 1997, anno in cui acquistai il mio primo modem da 33,6Kbps con il quale potermi interfacciare … anche se ancora non sapevo bene esattamente con chi o con cosa 🙂 Oggi la realtà non è solamente cambiata. Abbiamo davanti agli occhi una intera rivoluzione. Si parla di Social Network, ossia vere e proprie relazioni interpersonali allacciate per così dire “digitalmente”, ossia attraverso tutti quei mezzi comunicativi che il web dei nostri giorni ci mette a disposizione. E non mi riferisco necessariamente a Facebook (che peraltro io stesso non uso assiduamente). Penso alla posta elettronica, a Skype, alle videochiamate in tempo reale. Penso al fatto che se per qualche strano motivo uno di voi ha già in mano i francobolli con codice a barre che verranno ufficialmente emessi in data 26 e 27 agosto 2011, io stesso posso riceverne una scansione all’istante nella mia casella di posta (ricevuti – grazie :-)) e visionarli chiaramente, a colori e ad alta definizione. Penso che con una WebCam HD installata potrei “sfogliare” a distanza la vostra collezione del Regno “quasi” come se le pagine mi scorressero davvero davanti agli occhi! Allo stesso modo io potrei condividere con voi un pensiero proprio qui su questo Portale e vedere come per magia che tutta una serie di discussioni e commenti prendono vita autonomamente attorno ad esso. Sarà la mezza giornata di riposo, sarà forse un mio strano e contorto modo di vedere le cose, ma sinceramente non riesco a rimanere indifferente di fronte a tutto questo. Il portale www.figurineliebig.it è indubbiamente l’esperienza internautica più bella e ricca di emozioni che abbia mai vissuto. Ed ovviamente lo devo in gran marte a tutti voi che giornalmente “fate una capatina”. Forse prima solo per vedere se avessi pubblicato qualcosa di nuovo. Oggi oramai, anche senza nuovi articoli, anche solo per leggere e partecipare alle discussioni che il più delle volte prendono direzioni autonome ed interessantissime.

Allora, vediamo se dopo questa sbrodellata di parole riesco a fare il punto della situazione e mettere nero su bianco qualche concetto sintetico ed utile. Nel Web credo che io debba leggere il futuro del collezionismo, ma non solo. Il lavoro … molte professioni … l’istruzione … l’informazione già oggi transitano per il Web e addirittura in molti sono stati capaci di fare del World Wide Web il proprio hobby, la propria scuola, la propria professione, il proprio gioco. Non vorrei essere male interpretato. Amo i rapporti interpersonali diretti, il contatto fisico con la gente, ma mi rendo ogni giorno sempre più conto che Internet sta prepotentemente incalzando nelle nostre vite. Qualcuno ancora lo combatte con orgoglio. Io lo accolgo a braccia aperte come uno strumento fantastico, incredibile con il quale provare a riorganizzare in meglio la mia vita. In verità tutti noi lo stiamo già accogliendo positivamente, partecipando attivamente alla vita di questa community.

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In rete esistono strumenti che neppure oso immaginare. Meccanismi di una complessità troppo alta perchè io possa comprenderli. Sistemi talmente avanzati che ti permettono di trasformare, ad esempio, il tuo negozio online, il tuo blog … questo portale in un avanzato centro di business. Mi raccomando, non mi sto neppure lontanamente riferendo ai banner pubblicitari o ai link promotori di una certa azienda. Google oggi non è più un semplice motore di ricerca. Innanzitutto è IL motore di ricerca per antonomasia, tanto è vero che la scalata al miglior posizionamento tra i risultati di ricerca sta diventando un must per aziende, ma non solo! Meccanismi altamente sofisticati come Adsense, Adwords, Analytics sono in grado, loro soli, di trasformare un semplice Blog in un vero e proprio centro nevralgico per il collezionismo. E se noi arrivassimo a fondere tutti questi elementi fra di loro, beh signori miei, credo che saremmo davvero pronti per dare vita ad una piattaforma con i controfiocchi dai sicuri risultati. Non sto dicendo che è cosa semplice ed alla portata di tutti. Anzi, certi meccanismi vanno davvero assimilati e compresi a fondo. Ed io sono uno di quelli che ancora non li ha afferrati nel modo giusto. Però mi sto informando, mi sto documentando, sto leggendo, studiando, sto facendo degli sforzi per passare ad un livello successivo di comprensione. Ho scoperto in rete il sito della Bruno Editore che, decisamente avanti in questo senso, propone moltissimi testi in formato digitale anche gratuiti, consultabili attraverso il PC o l’iPad, scritti da persone che “questi meccanismi” li hanno adottati tempo fa. Alcuni tra questi scrittori hanno anche la invidiabile capacità di far capire in modo semplice e chiaro esattamente ciò che noi vogliamo imparare o ciò di cui abbiamo esattamente bisogno. Posso permettermi questa affermazione perchè ne ho già “divorati” non pochi ed ogni volta, neppure a farlo apposta, si aprono nuove finestre e nuve possibilità, nuove opportunità. Se solo potessi avere le giornate di 48 ore per poterne dedicare una buona parte alla lettura e alla formazione personale … Proprio oggi credo di essere arrivato ad un punto chave in cui temo proprio di non potermi lasciare sfuggire questa occasione.

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Mi rendo conto di avervi forse annoiato un po’ con tutta quella sfilza di parole che ho buttato giù in poco meno di 30 minuti. Ma in fondo (spero che mi capiate), come dire, anche se non abbiamo mai avuto il piacere di conoscerci di persona, in fondo si è creato una sorta di rapporto digitale costante e sempre presente, tanto è vero che potrei quasi azzardare di chiamarvi “amici” :-). Forse tutto questo con il collezionismo centra ben poco. Forse invece, come io stesso sto immaginando, sarà nel prossimo futuro la chiave del successo del Collezionismo in Italia e nel Mondo. Forse saranno proprio queste nuove forme di “vita sociale digitalizzata” uniti a sofisticati strumenti di analisi ed ottimizzazione del traffico a far risorgere dal limbo il collezionismo assopito.

Il “Fenomeno Barre” su larga scala in Italia e altrove

E’ indubbio che ad oggi il Fenomeno Barre sia largamente diffuso su scala Nazionale e non solo! Diversi sono i Francesi e gli Statunitensi che iniziano seriamente ad interessarsi alla nostra collezione, concludendo il più delle volte acquisti di una certa importanza (intere collezioni) presso filatelie note, ma senza disdegnare i canali a più larga diffusione quali eBay e Delcampe. Io stesso sto notando un incremento delle visite al portale www.figurineliebig.it da parte di osservatori residenti in altri stati europei, ma anche provenienti dagli USA! Ovviamente questo aspetto, peraltro da me preannunciato mesi addietro, non può che farci onore ed un po’ inorgoglirci per il sempre maggiore successo che la nostra amata collezione sta riscuotendo. A dimostrazione del fatto sono tutti quei fogli privati di quell’unico francobollo con appendice con codice a barre … fogli oramai sempre individuabili presso tutti gli sportelli filatelici Italiani, ma ad oggi anche in quegli Uffici Postali sperduti tra i monti, oppure di un lontano ed isolato paesino di provincia … Sì perché, cari Barrofili, non pensate che sia più tanto facile oggi completare la propria collezione di Barre al solo valore facciale anche a costo di girare per decine e decine di uffici postali. Qualcuno oggi ha ancora il coraggio di sostenere il contrario. Qualcuno sicuramente poco informato sui fatti. Qualcuno di sicuro appartenente alla “vecchia guardia” della filatelia: stantia, vecchia, ammuffita, incapace di guardare avanti, di vedere oltre. Ascoltando questi personaggi oramai pittoreschi, oramai ridotti in un angolo dall’evidenza dei fatti,  si direbbe che è sufficiente prendere la macchina e fermarsi al primo ufficio postale vicino a casa per trovare qualche foglio del Natale Laico, alcune terzine del Corriere e magari una collezione bella che pronta di Barre dal 2008 al 2011. Cari collezionisti, posso dirvi in tutta sincerità che sono in contatto con molte persone ogni sacrosanta settimana e la situazione, purtroppo (per alcuni … o per fortuna per altri) è tutt’altro che semplice! Ci sono persone che hanno investito intere mattinate, mappa alla mano, intenzionate a far passare anche il più piccolo e nascosto ufficietto postale di provincia. Ci sono altri che hanno investito giorni di ferie passando al setaccio tutti gli uffici postali delle Alpi (no, dico io … delle Alpi !!!). Sono questi personaggi avventurosi, i cosiddetti Cacciatori di Barre, che rendono questa collezione tanto divertente. Loro, diversamente dai collezionisti che scelgono di  acquistare comodamente da casa via internet, partono all’avventura, affrontando insidie e pericoli di ogni genere e tipo. Qualche impiegato delle Poste poco gentile o male informato sui fatti … strade impervie … uffici introvabili o posizionati in luoghi irraggiungibili … Vita dura, ma quanta soddisfazione quando si trova il tesoro! Loro fanno sempre rientro a casa con un discreto bottino, ma che fatiche hanno dovuto affrontare per conquistarlo! Li ammiro e mi diverte anche solo ascoltare al cellulare le loro avventure. Sì perché il più delle volte è davvero un’avventura alla fine tutta da raccontare!

Tornando a noi, vediamo di ricapitolare quali possono essere gli elementi riconducibili al cosiddetto …

Fenomeno Barre

Il Francobollo con Codice a Barre: detto comunemente “Barre” o “Il Barre” o “I Barre” (maschile), ossia quell’unico francobollo appartenente al foglio in corrispondenza del quale, a partire dal 10 ottobre 2008, troviamo la tanto ambita appendice con codice a barre.

I Barrofili: tutti i filatelisti giovani e meno giovani che, fin da subito, o col tempo, hanno iniziato ad interessarsi e quindi ad appassionarsi ai francobolli con codice a barre.

I Cacciatori di Barre: personaggi pittoreschi, veri avventurieri che, mappa alla mano, passano al setaccio quanti più uffici postali possibili allo scopo di trovare francobolli con codice a barre.

Gli Stocker di Barre: tutti coloro che, sia a scopo commerciale, sia per investimento personale, accumulano francobolli con codice a barre in grande quantità (anche 50 o 100 per tipo!) attraverso contratti interpersonali, acquisti di medi e grossi lotti in rete e privatamente, ma anche grazie alla collaborazione di alcuni sportelli filatelici amici.

I Commercianti di Barre: tutti quei negozi di filatelia che, seguendo l’onda del successo anche commerciale della nostra collezione, hanno scelto di dedicare parte del proprio negozio (fisico oppure online) al vero e proprio commercio di francobolli con codice a barre, con tanto di vetrina, listino prezzi personale, offerte, proposte.

Il nostro portale www.figurineliebig.it: ho fatto di tutto per non aggiungere questo elemento (non è vero … sto mentendo spudoratamente :-)), ma che ci volete fare … con trentatremila visite in soli sei mesi, circa trecento ospiti al giorno, centinaia di commenti al seguito tutti scritti da persone guidate da una passione autentica per i Barre, una carrellata di articoli (ad oggi quasi ottanta) a tema “francobolli con codice a barre” non indifferente (tutti scritti rigorosamente e con vera passione da Mr. Barre :-)), un listino prezzi di orientamento semi-ufficiale, reale ed attendibile (anche se a breve andrà rivisto) ottenuto grazie ad analisi approfondite di centinaia e centinaia di aste eBay, un Database Barre completo, corredato di scansioni di ciascun Barre e sempre aggiornato … e che cavoli! 🙂 🙂 🙂

La pagina Facebook ufficiale: elemento novità dell’ultimo mese, dettato dall’esigenza di allargare i nostri confini anche al portale di social network più diffuso su scala mondiale. Adesso siamo anche lì 😉 con uno spazio interamente dedicato ai francobolli con codice a barre. Chiunque sia registrato a Facebook ora ha la possibilità di pubblicarvi commenti, scansioni, video e quant’altro in tempo reale, fare domande, partecipare a sondaggi … insomma dire la sua!

Le Riviste Specializzate: Cronaca Filatelica, Il Collezionista, L’Arte Del Francobollo … tutte oramai parlano di francobolli con codice a barre e non solo con trafiletti o piccoli inserti, bensì il più delle volte con interi articoli di due o più pagine, oppure in sezioni dedicate la Mercato Filatelico Italiano. Ovviamente hanno dato un grosso contributo alla diffusione della nostra bella collezione, facendola conoscere ovunque e a chiunque in Italia e all’estero.

Se solo ripenso a come era la Filatelia in Italia tre anni fa, mai e poi mai avrei immaginato che una semplice, piccola, simpatica appendice con codice a barre avrebbe potuto determinare una vera e propria rivoluzione! D’altro canto è spesso da eventi piccoli che si innesca tutta una reazione a catena che, per un concatenarsi di cause ed effetti, talvolta può portare a dove siamo arrivati oggi. Ma l’aspetto più entusiasmante, divertente ed emozionante, cari Amici di Barre, è che la maggior parte di noi ne ha fatto parte fin dal principio. E per tutti gli altri? Beh, signori miei, non disperate: ne abbiamo già passate tante insieme in soli due anni, ma chissà quante altre sorprese ci riserverà il prossimo futuro! Pensate solo al mese di luglio che, a detta anche mia, doveva essere un mese tranquillo … Tutto sta a vedere se avremo il cuore abbastanza forte per reggere alle nuove emozionanti sorprese che il collezionismo dei francobolli con codice a barre avrà ancora in serbo per tutti noi!