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Collezionismo e Bitcoin: connubbio interessante

Per coloro i quali ancora non sapessero cosa siano i Bitcoin, vi invito a leggere il precedente articolo introduttivo sull’argomento. I Bitcoin non sono un nuovo sistema di pagamento. I Bitcoin sono una nuova valuta, al pari d euro e dollaro, ma una valuta totalmente virtuale basata e sostenuta da una rete di server e client P2P tra di loro interconnessi. Vi invito a consultare il sito ufficiale www.bitcoin.org anche in lingua Italiana, di facile comprensione e molto ben strutturato. Oggi vorrei dedicare qualche minuto fornendovi tutti gli strumenti necessari per poter cominciare in concreto ad utilizzare questa valuta come sistema di pagamento/scambio.

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Innanzitutto è importante sapere che criptomonete come i Bitcoin, i Litecoin, gli Stellar non fanno riferimento ad alcuna istituzione bancaria, bensì esclusivamente ad una rete articolata di server e computer privati che, tutti interconnessi fra loro, costituiscono l’infrastruttura base di questa economia per così dire parallela. Ciò significa anonimato, privacy e al contempo sicurezza, trasferimenti in tempo reale, commissioni zero … e via discorrendo. Vi invito a consultare il portale di riferimento www.bitcoin.org dove potrete trovare tutte le informazioni del caso e le risposte a molte delle vostre domande.

Torniamo a noi, comuni mortali, desiderosi, quasi più per curiosità che per reale necessità, di esplorare e sperimentare la criptovaluta sulla nostra pelle 🙂

Per poter in genere operare con i Bitcoin avremo bisogno di un portafoglio virtuale, detto in gergo “Wallet”, dove poter conservare i bitcoin, da utilizzare per i n ostri acquisti e dove poter versare in caso di incassi. Tale servizio è completamente gratuito ed esiste sotto diverse forme. Possiamo infatti installare un programma Wallet sul nostro PC, possiamo scaricare un App Wallet sul nostro smartphone/tablet oppure ancora fare riferimento a siti web che offrono, sempre a titolo completamente gratuito, questo tipo di servizio. Dopo varie sperimentazioni ritengo un servizio otimo e completo quanto offerto dal sito www.blockchain.info Uno degli aspetti interessanti di questo portale è dato dal fatto che, oltre a permetterci di creare un portafoglio virtuale, ci offre anche la possibilità di installare un’utilissima App sul nostro smartphone e di sincronizzarla/connetterla poi con il portafoglio Web: sicurezza, fruibilità, semplicità d’uso, multifunzionalità.

Creato il nostro Wallet su Blockchain.info ora abbiamo bisogno di reperire/acquistare Bitcoin. Come un normale cambia-valute, ecco che ci viene in aiuto il portale Postebit.it che in modo facile, veloce e sicuro ci permette di acquistare Bitcoin attraverso la carta prepagata Postepay o un conto Bancoposta. Generalmente chi offre questo tipo di servizio ritira e cede Bitcoin a prezzi leggermente differenti, guadagnando sulla differenza di cambio (commissioni) tra vendita e acquisto. Se volete conoscere in un dato istante il valore in dollari/euro di un Bitcoin (abbrev. BTC) potete fare riferimento a markets.blockchain.info oppure a CoinMarketCap.com

Esiste un altro sistema per poter acquistare Bitcoin: i portali di trading online. Come i mercati di oro e argento, o piattaforme di borsa, allo stesso modo i Bitcoin hanno influenzato a tal punto i mercati globali da rendere necessaria la comparsa dei primi portali attraverso i quali operare con euro, dollari e bitcoin allo stesso modo di come sia acquistano dei titoli in borsa. E’ richiesta in questo caso la registrazione, ma soprattutto l’autenticazione attraverso scansioni di documenti e trasmissione dei propri dati al sito. Quindi è possibile connettere le proprie coordinate bancarie, trasferire una certa somma verso il portale che avremo scelto e infine “giocare in borsa” ossia fissare un tetto massimo al quale saremo disposti ad acquistare un certo quantitativo di BTC (Bitcoin) dipendentemente dalla nostra disponibilità e attendere che un offerente ceda tutto o parte del suo stock in BTC al prezzo da noi concordato. Sicuramente un sistema un po’ più macchinoso e con una certa componente di rischio, anche se alla fine è quello che ci garantisce (dipendentemente dall’andamento del mercato) i migliori profitti, ossia di portarci a casa un certo numero di Bitcoin al miglio prezzo di mercato. Tra i più noti ricordiamo bitstamp.net coinbit.it anxpro.com

Adesso che avete acquistato i vostri primi Bitcoin, sappiate che in tutto il mondo esistono già diversi esercizi commerciali che si sono attrezzati per poter accettare pagamenti in questa valuta. In qualche regione d’Europa stanno addirittura comparendo i primi sportelli Bancomat, con tecnologie di prelievo e versamento ben più all’avanguardia rispetto ai classici sportelli Italiani distributori di euro 😉 Ma lo scopo di questo mio articolo è ben altro.

Se ancora non vi siete stancati di leggere tutta questa pappardella di bit, di software e di tecnologie … proprio ora viene il bello. Vi sarete già domandati perchè ho scelto di pubblicare questo articolo su figurineliebig.it portale dedicato al Collezionismo in generale. Ebbene, è evidente oramai a tutti che, così come l’economia in generale, ancor più il mercato collezionistico sia in crisi. La crisi c’è e persisterà ancora per svariati motivi. Eppure poco alla volta mi sto rendendo conto che, probabilmente più in Italia che altrove, il perdurare di questa situazione di stasi è sintomatica anche e soprattutto di un nostro modo di radicarci al passato, di voler trovare soluzioni a problemi attuali impiegando strumenti oramai obsoleti. Il mondo non sta più cambiando: il mondo è già cambiato da un pezzo. Siamo noi che spesso ci ostiniamo ad ancorarci a vecchi sistemi, modalità superate, meccanismi che sanno di vecchio … Vogliamo per lo meno provare a fare la differenza? Allora diamoci una mossa e innoviamo, ma nel vero senso della parola. Oggi il mercato è della Rete. La gente sempre di più utilizza piattaforme di commercio elettronico come eBay e sistemi di pagamento quali Skrill e PayPal. La gente vuole poter passeggiare e nel contempo sfogliare le inserzioni eBay sul proprio telefonino attraverso l’ottima App di eBay e comprare intanto che è per strada. Le persone, talvolta ignare di sistemi nuovi, sono però curiose e desiderose anch’esse di sperimentare (se pur in sicurezza). E’ tutto quanto un gioco; una macchina che al momento ha il motore alquanto grippato, ma che pian piano si sta rimettendo in moto, anche se non come ce lo aspettiamo noi. Talvolta ci vuole coraggio e anche una certa componente di rischio per potersi buttare e scoprire poi, con grande piacere, quante persone ci danno il proprio consenso e aderiscono di buon grado alla novità.

Solamente pochi giorni fa un signore un po’ avanti negli anni, ma di spirito molto giovanile, mi ha telefonato chiedendomi se potesse ordinare alcune serie Liebig di un certo valore pagandole in contrassegno. Dopo avergli spiegato che, per scelta aziendale, non gestiamo pagamenti in quella modalità, allora mi propose di spedirmi le banconote in busta chiusa, anche a suo totale rischio. Lui non conosceva computer ed eBay e preferiva fare alla vecchia maniera. Gli ho spiegato che tale sistema era tutt’altro che sicuro sia perchè avrebbe potuto perdere il denaro durante il percorso, sia perchè non avrebbe potuto dimostrare in alcun modo di aver consegnato una certa somma a un dato venditore. Dopo quattro chiacchiere, l’ho convinto a provare a farmi una ricarica Postepay recandosi di persona presso un qualunque ufficio postale e dicendo all’impiegato esattamente le cose che gli avevo spiegato (numero di carta, intestatario, importo). Gli ho fatto capire che era un’operazione semplice e che alla fine avrebbe avuto in mano una ricevuta che attestava l’avvenuto pagamento. Inoltre, fatto l’accredito, io lo avrei potuto verificare dopo pochi secondi, spedendo al volo le figurine da lui tanto desiderate. Alle unidici di mattina si reca in posta dove non incontra alcuna difficoltà. Fa il suo versamento e non appena rientra a casa mi avvisa di aver già pagato. Assieme verifichiamo online l’accredito e io gli confermo di aver già ricevuto i suoi soldi: lui per questo è contentissimo ed entusiasta di aver scoperto una cosa così facile e al contempo così funzionale. Volendo esagerare (come mi piace fare ogni tanto) dato che sono solo le 11:30 gli dico che la sua spedizione è già pronta, che partirà entro pochi minuti e che la riceverà …il giorno dopo (R1 Veloce … fatta apposta). Non vi dico l’entusiasmo e la gioia quando dopo meno di 24 ore si è visto recapitare dal portalettere esattamente le serie che meno di 24 ore prima mi aveva chiesto! Oggi siamo già al terzo ordine, ma il “sig. Rossi” mi ha chiesto se potessi dedicargli qualche minuto perchè ha scoperto che ci sono sistemi ancora più efficienti che gli permetterebbero di pagare addirittura da casa, senza fare la fila in posta (leggi PayPal, o ricarica Postepay online). Talvolta le novità spaventano un po’ ma non appena si provano e si scopre che oltre ad essere funzionali ed utili, sono ancora più semplici da usare del previsto non potremo più farne a meno e vorremo saperne sempre di più. Anche se le candeline sulla torta sono più di 80!

La mia attività, se pur modesta, è sicuramente all’avanguardia: piattaforma di e-Commerce eBay, sistemi di pagamento istantaneo, comunicazione a mezzo email, Skype, What’s App e ovviamente tutto un movimento di clienti e di merce non indifferente … tutti i giorni! Oggi sto valutando l’opzione di cominciare ad accettare pagamenti in questa valuta, all’inizio solamente per alcune tipologie di prodoti, oppure per la cessione di lotti cospicui di materiale. Allo stesso modo qualche persona interessata a cedere collezioni importanti, volendo mantenere il totale anonimato nella transazione, mi ha chiesto per prima la possibilità di essere pagata in criptovaluta. Da questa richiesta in particolare è partito tutto quanto il meccanismo mentale che ancora una volta mi sta impegnando su tutti i fronti. Si tratta di sistemi e tecnologie parecchio all’avanguardia; parliamo di una valuta pressochè sconosciuta ai più e soggetta a fortissime oscillazioni, pertanto ad altissimo rischio. Ma come in molte cose … chi non risica, non rosica …

Siamo di fronte a un programma parecchio avanti, soprattutto in un paese radicato e per certi versi retrogado quale è l’Italia in cui per moltissimi già l’uso di un bancomat è futuristico 🙂 Però, volendo restare al passo, o meglio sempre un passo avanti … secondo me è positivo anche sperimenare e anche solo provare a modernizzarsi, magari con sistemi e strumenti davvero nuovi che sappiano anche stupire e meravigliare. In fondo – diciamocelo – è tutto un gioco … e se non trovo qualche giocatolo nuovo … dove sta tutto il divertimento?

Il mondo del collezionismo mi piace e mi diverte un sacco. Lavorare in questo ambito garantisce forti prosmettive e margini di guadagno altissimi. Allo stesso tempo però il mercato del collezionismo in generale è in forte crisi. Io sono convinto che il modo migliore per far fronte a questo ostacolo sia non solo cambiare, ma rivoluzionare completamente il modo di fare commercio. Si tratti di francobolli, di figurine, di monete … la gente ha bisogno di divertirsi e per molti divertimento significa cercare, trovare, comprare, collezionare … Diamo loro tutti gli strumenti per farlo. Ma che siano strumenti nuovi e anch’essi modernissimi, innovativi, facilissimi da usare … e assolutamente divertenti!

Come sempre … restiamo sintonizzati!

Le figurine Liebig Italiane del Dopoguerra

Tutti coloro che cominciano da zero a collezionare figurine Liebig partono dalle più recenti, spostandosi via via verso periodi più remoti. Questo sia per un motivo di costi, sia per un senso di ordine logico. Coloro i quali si appassioneranno davvero, scoprendo sempre più serie antiche e lontane, poco alla volta si scorderanno delle prime serie che sono entrate a far parte della loro collezione, concentrando tutte le proprie energie (come è giusto che sia) su periodi più remoti che richiedono maggiore impegno e attenzione. Oggi però vorrei portarvi a riflettere proprio su queste ultime serie della raccolta per diversi motivi, alcuni dei quali sono certamente da non sottovalutare.

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Parliamo delle ultime duecentotrentatre serie di figurine Liebig in edizione Italiana che vanno a chiudere la monumentale collezione e precisamente dalla n°1457 “L’Industria del Formaggio” emessa nel 1947 (la prima dopo la Seconda Guerra Mondiale) alla n°1866 “Il Regno Animale” del 1974. Non includo appositamente nell’elenco le ultimissime 5 serie “Brooke Bond Liebig” di cui si legga all’articolo precedente.

Queste 233 serie, nonostante siano facilmente reperibili, non devono assolutamente essere sottovalutate o peggio sottostimate. Per certi aspetti, infatti, sono e restano serie che, oltre ad essere interessanti e di piacevole lettura/osservazione, conservano una certa importanza.

  1. Si tratta delle ultime 233 serie Liebig ITA che interessano l’ultimo trentennio della collezione, dall’immediato dopoguerra alla metà degli anni ’70
  2. Tutte queste 233 serie sono in Edizione Italiana Unica: ciò significa che tutti i collezionisti di cromo Liebig d’Europa, volendo completare la propria raccolta, necessiteranno obbligatoriamente delle nostre serie in edizione Italiana se vorranno evitare “buchi” o mancanze negli album 😉
  3. Pur essendo relativamente recenti, sono state emesse in un periodo che oscilla tra i 40 e i 67 anni fa ed hanno un valore complessivo che si aggira attorno ai mille euro di catalogo.

Le serie Italiane di cui sopra sono state stampate dalla Compagnia Italiana Liebig di Milano, la quale già dalla serie n°1286 “Architettura Pre-Colombiana” del 1934 si occupò della produzione e distribuzione delle serie in edizione Ita all’interno del Paese, attraverso i rivenditori di prodotti a marchio Liebig i quali, a seconda degli acquisti, avevano facoltà di omaggiare al cliente una o più serie di figurine, date in comodato d’uso gratuito ai commercianti di beni alimentari a seconda del fatturato. Le stesse serie, pertanto, si possono trovare a volte corredate di fascetta originale “Liebig” (un plusvalore) sulla quale troveremo stampato un numero di serie che però differisce dalla numerazione ufficiale Sanguinetti. Tale numerazione, infatti, denominata C.I.L. è stata adottata in esclusiva dalla Compagnia dal momento in cui ha iniziato a prendersi carico della stampa/distribuzione delle serie Liebig in Italia. Pertanto, volendovi fare un esempio, la serie CIL n°1 corrisponderà alla serie Sanguinetti n°1286. Oppure ancora, trovando ad esempio una serie Liebig con fascetta riportante il numero 303 sapremo che si tratta della Sanguinetti n°1827. Allo scopo, metterò a disposizione un’utile tabella di conversione “CIL – Sanguinetti” in formato PDF.

Tornando a noi, vi rubo solamente qualche istante ancora, perchè i fatti degli ultimi mesi fanno sicuramente riflettere. Come sapete, la mia attività è rivolta in buona percentuale al commercio delle serie Liebig. E così è perchè funziona, perchè ci si diverte, perchè c’è un gran movimento 😉 Io stesso negli ultimi tempi mi sono concentrato soprattutto su serie antecedenti la Seconda Guerra Mondiale, o meglio ancora serie Liebig antiche di fine ‘800 e di difficile reperibilità. E’ un mercato in totale controtendenza rispetto al difficile mondo della filatelia che, soprattutto negli ultimi anni, sta facendo sospirare non pochi commercianti. Io tratto anche filatelia Area Italiana e obiettivamente la situazione a livello commerciale è tutt’altro che rosea. Completamente diverso invece il mondo Liebig, dove ogni giorno si registrano vendite su vendite, richieste continue, ordini piccoli, medi e grandi da gestire … e via discorrendo. L’aspetto interessante e curioso degli ultimi mesi però è dato da un crescente interesse da parte di collezionisti e commercianti esteri rivolto proprio e soprattutto verso queste 233 serie in edizione esclusivamente Italiana. Dealer Inglesi ed Europei in genere inviano richieste di acquisto per 3, 5 o anche dieci serie per tipo a evidente scopo di rivendita, perchè, tra le altre cose, pare proprio che all’estero quelle serie che da noi si cedono a un euro o poco più cadauna trovino modo di essere piazzate a cifre ben più alte! Devo proprio approfondire questo aspetto, dato che ci sono certi dealer che chiudono vendite anche a prezzi multipli del valore di catalogo Sanguinetti 2014! Ancora non mi capacito di questo, ma è un dato oggettivo verificabile. Credo che lavorino molto sulla descrizione di ciascuna figurina, raggiungendo, interessando e invogliando a comprare in questo modo anche i collezionisti più remoti che, volenti o nolenti, grazie proprio a tale descrizione si ritrovano a visitare esattamente quella data inserzione … alché non possono fare a meno di comprare, prima ancora id rendersi conto che, probabilmente, la stessa serie è venduta dal sottoscritto a un quarto di tale valore 🙂 Poco male.

Per concludere, ultima chicca della giornata sempre relativamente alla serie Liebig Italiane recenti: sappiate che negli ultimi mesi si sono registrati i primissimi ordini di cromolitografie Liebig dalla Cina e da qualche altro paese dell’Est. Ordini di basso valore … poche serie relativamente comuni, nulla di più. Eppure, l’aspetto più che importante è che anche la Cina parrebbe cominciare a muoversi e rivolgere poco alla volta la propria attenzione verso questo mondo a lei nuovo. Poche centinaia di euro fatturati … nulla di più … ma da commerciante calcolatore quale sono io … la prima cosa che mi è balzata alla mente è stata che se davvero la Cina dovesse scoprire questo pianeta Liebig … se davvero la Cina iniziasse ad interessarsi seriamente alla questione Liebig … se davvero la Cina cominciasse a comprare seriamente come solo lei sa fare … beh … signori miei … allora sì che si farebbe il botto!

Le cinque serie Brooke Bond Liebig

Spesso in una collezione i pezzi più importandi e più rari sono i primi, i più datati. Lo stesso dicasi per la collezione di cromolitografie Liebig. Eppure, scorrendo velocemente oltre un secolo di emissioni, non è difficile incappare in serie di una certa rarità e di conseguenza di valore non indifferente anche a metà periodo. Basti pensare, ad esempio, alle serie emesse durante la Prima Guerra Mondiale, oppure alla n°1423 “Sports Invernali” del 1940, e via discorrendo. Ancora una volta però la Liebig si distingue da altre collezioni similari per il fatto che proprio le ultime 5 serie della collezione, emesse nell’anno 1975, sono di una certa importanza e curiosità.

  1. Serie n°1867 “Come Siamo Andati Sulla Luna I – Brooke Bond” – € 6.0 (ristampa della n°1847)
  2. Serie n°1868 “Gli Uccelli Protetti – Brooke Bond” – € 5.0 (ristampa della n°1804)
  3. Serie n°1869 “Uniformologia Antica I – Brooke Bond” – € 4.0 (ristampa della n°1831)
  4. Serie n°1870 “Come Siamo Andati Sulla Luna II – Brooke Bond” – € 24.0 (ristampa della n°1854)
  5. Serie n°1871 “Uniformologia Antica II – Brooke Bond” – € 28.0 (ristampa della n°1832)

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Ciò che distinque queste cinque serie dalle originali (1847, 1804, 1831, 1854, 1832) emesse nei rispettivi anni è la scritta “Brooke Bond Liebig Italiana S.p.A. – Milano” a fronte di ciascuna delle sei figurine, in basso, sotto il titolo. Tale scritta compare in sostituzione alle originali scritte pubblicitarie in seguito ad una joint venture avvenuta nel 1968 tra l’azienda Liebig e la multinazionale Brooke Bond, la quale acquistò numerosissimi ettari di terreno con relativi capi di bestiame anche a Fray Bentos in Uruguay dove sappiamo esserci una delle principali fabbriche produttrici del famoso estratto di carne Liebig, dall’omonimo inventore il Barone Justus Von Liebig. La Liebig si espanse a tal punto da avere diverse fabbriche produttrici di estratto di carne in tutto il mondo. Tanto è vero che soprattutto nell’ultimo ventennio di collezione compaiono su serie in edizione sia Italia (ITA), sia Belga (BEL), sia Fiamminga (FIA), Tedesca (TED)  e Olandese (OLA) le pubblicità proprietarie di differenti stabilimenti, fra cui i più noti Oxo, Fray Bentos, Lemco, Liebig and Viandox.

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Tornando a noi e alla nostra amata collezione, come potete verificare anche dai prezzi di ciascuna serie (Listino Sanguinetti 2014) le più quotate e pertanto più ricercate tra le Brooke Bond Liebig sono proprio le ultime due serie della collezione, ossia la n°1870 e la n°1871. Questo è dato dal fatto che la loro diffusione non fu al pari delle altre tre. Probabilmente la tiratura più contenuta, forse una cattiva distribuzione delle stesse data dal fatto che la collezione era in procinto di terminare, fecero sì che queste due chicche fossero difficili da reperire anche per i collezionisti del tempo. Io stesso negli ultimi tre anni ho ritirato e acquistato circa 65 collezioni Liebig tra cui diverse avanzate e alcune oserei dire monumentali. Eppure, pur avendo trovato e dettagliato in negozio moltissime serie anche antiche e non comuni, ho trovato pochissimi pezzi di queste ultime due emissioni.

Trattandosi di serie recenti, non è raro trovare le Brooke Bond Liebig ancora pari al nuovo con fascetta originale, come da fotografia. Nel caso delle ultime due, è più facile trovarle prive di fascetta, se pur in buono/ottimo stato di conservazione. Qualora aveste la fortuna di acquistarle con fascetta Brooke Bond, non che sia un pezzo di inestimabile valore, ma vi suggerirei di conservare sia le figurine, sia la fascetta stessa.

… sembrano Italiane … ma non lo sono !!!

Buongiorno a tutti voi, amici collezionisti di figurine Liebig. Oggi voglio portare la vostra attenzione su un piccolo gruppo di serie Liebig che talvolta passano inosservate, ma che sono assolutamente degne di nota e di attenzione. Mi riferisco alla serie di figurine Liebig in edizione Svizzera! Diversamente da altre edizioni (vedi ed. TED, FRA, FIA, OLA, SPA …), le figurine in edizione Svizzera sono tali e quali alle figurine in edizione Italiana: medesime vignette, testo interamente in lingua Italiana. Eppure in basso a tergo di quasi tutte le figurine in ed. SVI troviamo la scritta “PRODOTTI LIEBIG S.A. – BASILEA” che ne denota la provenienza dalla capitale Svizzera, per l’appunto. Sono 113 serie tutte presenti anche in ed. ITA ad eccezione della n°1405 e della n°1423; quest’ultima decisamente non comune e abbastanza costosa. Una piccola collezione a se stante il cui valore di catalogo si aggira attorno ai 1700 euro. Serie relativamente recenti e comuni che interessano l’arco temporale compreso tra il 1930 e il 1954. Fra tutte spicca la bella serie n°1377 “Storia del Giappone” costituita da ben 12 figurine e unica nel suo genere in quanto si distingue dalla medesima in ed. ITA per il fatto di avere i bordi di ciascuna figurina interamente dipinti in oro. Non mancano le varietà e le specializzazioni: ricordiamo la serie n°1492 “Funghi Commestibili II” nella sua variante con il n°3 che identifica la fig. 3 della serie parzialmente mancante; oppure il famoso Trittico dedicato all’Anno Santo (n°1473, 1474, 1475) nella variante di colore azzurro.

Serie Liebig n°1377 "Storia del Giappone" del 1938 in ed. Svizzera
Serie Liebig n°1377 “Storia del Giappone” del 1938 in ed. Svizzera

Un fatto curioso e interessante

Buona sera, amici e appassionati collezionisti di cromolitografie e non solo. Forse non tutti di voi sanno che il collezionismo delle serie di figurine Liebig ha avuto inizio subito pochi anni dopo la prima pubblicazione avvenuta nel lontanissimo 1872. Si parla delle primissime emissioni – vere opere d’arte – dal costo talvolta proibitivo, ma al contempo così ricche di dettagli, così intrise di storia, così autentiche! Il tempo scorre veloce e in men che non si dica il collezionismo delle cromolitografie Liebig interessa gran parte dell’Europa e in special modo Francia, Germania, Belgio, Olanda, Italia. Per oltre un secolo di storia la Liebig ha distribuito diverse serie sempre nuove, ogni volta originali, abile nel catturare l’interesse di tutti quanti grazie ad una varietà di tematiche che non ha eguali. Tanto è vero che se all’inizio la tiratura delle prime serie era alquanto limitata (non è dato di sapere quanto), già con i primi anni del ‘900 la distribuzione delle famose serie Liebig, in più edizioni e tradotte in molte lingue, in seguito ad una richiesta altissima, aumenta esponenzialmente. Infatti, sfogliando velocemente il Listino Prezzi Sanguinetti ci si rende conto di un generale abbassamento di prezzi già a partire dal 1905. Eppure ci fu un episodio durante la Prima Guerra Mondiale che segnò indelebilmente la storia delle amate Liebig. I bombardamenti a tappeto che interessLiebig_1089_BELarono tante città italiane e rasero al suolo le principali strutture logistiche (ma non solo) coinvolsero anche uno dei grandi depositi della Liebig in cui erano gelosamente stoccate moltissime serie Italiane e Svizzere (testo in Italiano ma a tergo in basso la dicitura “Basilea”) pronte per la distribuzione. Fu un vero disastro: migliaia di serie andarono completamente distrutte, tanto è vero che, se osservate i prezzi delle serie Italiane emesse negli anni compresi tra il 1914 e il 1923, noterete subito un importante aumento nelle quotazioni in lingua Italiana, pressochè anomalo dato il periodo di appartenenza. In particolare andarono perse quasi per intero le serie n°1088 “Costumi della Svevia”, n°1089 “Costumi e Vedute dell’Austria, n°1094 “Grandi Navigatori” (rarità assoluta: 8 serie note al mondo), n°1098 “In Palestina”, n°1105 “In Tunisia”, n°1114 “Il Compositore Gluck” e n°1123 “Il Mondo Antediluviano” in lingua Italiana. Oggi i prezzi di queste serie oscillano tra i 1000 e i 1500 euro, facendo eccezione la n°1094 quotata oltre trentamila euro. Sono prezzi altissimi, ma allo stesso tempo, qualora dovesse comparire una di queste rarissime serie in asta, non sperate di potervela aggiudicare. O meglio: io ve lo auguro! Però è bene che sappiate che sono ricercatissime in tutta Europa e qualora ne comparisse una in asta ad esempio su piattaforme come eBay o Delcampe sappiate che, diversamente dal mondo della filatelia, qui i prezzi di catalogo talvolta possono anche raddoppiare o triplicare in un battibaleno! Pensate che solamente qualche mese fa, intenzionato ad aggiudicarmi una bella serie Liebig in edition spagnola (le edizioni spagnole sono molto difficili da ottenere) quotata poco meno di 700 euro, decisi di lanciarmi, offrendo la ragguardevole cifra di 500 euro per la stessa. Ero pressoché certo di vincerla. Ebbene … l’asta si chiuse a oltre 2500 euro, ossia quasi quattro volte la sua quotazione! Questo per farvi capire che, se da un lato il Listino Prezzi Sanguinetti, unitamente alla sua numerazione, è l’unico riconosciuto in tutta Europa, allo stesso tempo nel mondo delle Liebig ci sono interessi e passioni così grandi che in certe occasioni grandi collezionisti sono disposti veramente a tutto pur di possedere una certa serie. E’ questo, signori miei, uno degli aspetti che tanto mi entusiasma e che allo stesso tempo mi ha fatto scegliere di dedicarmi anima e corpo a questo collezionismo che tanto di nicchia non è.

Ma torniamo a noi e alle nostre sette serie. Si dice spesso che “non tutto il male vien per nuocere”. Nonostante il periodo relativamente recente, le sette serie appena menzionate contribuirono nel tempo ad accrescere l’interesse dei collezionisti Europei verso le serie in edizione Italiana. Tanto è vero che non è raro anche da parte mia ricevere richieste da paesi esteri per serie emesse nella nostra lingua, anche se presenti nella loro! Solitamente il collezionista acquista tali serie in edizione estera, costando molto meno (sebbene non siano affatto “regalate”) sperando un giorno di poterla affiancare alla rara in edizione Italiana. Inoltre è doveroso ricordare l’importanza anche di tutte le serie a partire dalla n° 1782 “Pittori del Risorgimento” fino ad arrivare all’ultima emessa n°1871 “Uniformologia Antica II – Brooke Bond”: stiamo parlando infatti delle ultimissime 91 serie emesse a completamento della collezione. Tali serie esistono solo e unicamente in edizione Italiana, pertanto qualunque collezionista Italiano o estero che volesse completare la propria raccolta ne avrà sempre e comunque bisogno! Il loro prezzo è sicuramente contenuto, se paragonato ad altre emissioni più datate. Inoltre sono quasi tutte relativamente facili da trovare. Ma non sottovalutatele. Piuttosto andatene orgogliosi e conseratele con cura, dato che stiamo parlando di un’edizione unica conosciuta in tutto il mondo.

Listino Prezzi 2014 Figurine e Menù Liebig

E’ con grandissimo entusiasmo che annuncio l’attesissima nuova edizione 2014 del Listino Prezzi Figurine e Menù Liebig edito dalla Sanguinetti S.a.S. Sono trascorsi ben sei anni dalla precedente edizione 2008. Quasi 230 le quotazioni di serie Liebig Italiane rivisitate, alle quali si aggiungono gli aggiornamenti prezzi relativi alle serie in edizione straniera. La cololezione Liebig Italiana, nonostante la forte crisi che da quache anno sta interessando l’intero pianeta collezionistico, possono vantare un incremento complessivo di quasi 1200 euro. Significativo, quanto atteso, aumento per la serie n°1123 “Il Mondo Antediluviano” che passa dai precedenti 290 euro agli attuali 350 euro. Non da meno le serie in edizione Tedesca e diverse emissioni antiche, rare e di difficile reperibilità, per le quali si possono constatare aumenti di prezzo anche ragguardevoli. Strumento indispensabile sia per il collezionista, sia per il commerciante di cromolitografie Liebig, il Listino Prezzi 2014 rappresenta un valido strumento per la quotazione e il confronto fra serie. Di lettura e consultazione semplice, immediata e chiara, riporta quotazioni aggiornate di tutte le serie Liebig in edizione Italiana ed estera alle quali si accodano i prezzi di menù da tavola e segnaposto Liebig.

Listino Prezzi 2014 Figurine e Menù Liebig

Ricordo che il presente Listino Prezzi Liebig, così come la numerazione Sanguinetti, sono gli unici riconosciuti universalmente in tutta Europa: a questo Listino fanno riferimento da sempre i principali commercianti e collezionisti di tutto il mondo! In Italia la CiF da qualche anno ha scelto di iniziare la distribuzione del nuovo Catalogo Liebig edito dalla Unificato: ottimo strumento di lavoro e ricerca; peccato per la scelta a mio avviso poco felice di adottare come numerazione quella dell’oramai obsoleto catalogo Fada, creando non poca confusione nei collezionisti Italiani. Si raccomanda pertanto ai collezionisti di adottare come unica numerazione la Sanguinetti, accettata e riconosciuta in tutta Europa da sempre.

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Dopo la prima distribuzione e il successo riscontrato dalla precedente edizione, è con grande piacere che metto gratuitamente a disposizione di tutti i collezionisti il nuovo Listino Prezzi 2014 delle Figurine Lavazza aggiornato e studiato in base alla reperibilità, ai vecchi listini, ai prezzi di vendita attuali, alle richieste Italiane e estere, alla rarità di talune serie. I prezzi sono puramente indicativi e possono non rispecchiare le vendite in negozio oppue all’asta, ma costituiscono un chiaro riferimento al valore di ciascuna serie. Tale listino è uno strumento gratuito in formato digitale PDF scaricabile e stampabile da tutti i collezionisti, utile per orientarsi nell’affascinante mondo delle serie di Figurine Lavazza, permettendo di avere sempre a portata di mano l’elenco completo di tutte le figurine presenti, stabilendo un rapporto di costo e quindi di valore tra una data serie e un’altra.

Scarica il Listino Prezzi 2014 delle Figurine Lavazza

[ formato digitale PDF ]

Lo stato di conservazione di una figurina Liebig

La prima serie di sedici figurine Liebig fu emessa nel lontano 1872, ossia più di centoquarantanni fa, o, se preferite, quasi un secolo e mezzo fa! Certo è che per un monumento, oppure in rapporto alla facciata di una chiesa, sono bruscoline … ma per una figurina di carta, delicata, con inchiostri vivi (in particolare per le prime serie) è sicuramente un lasso di tempo decisamente molto grande. E’ altresì vero che il collezionismo delle Liebig ha avuto inizio poco dopo la loro comparsa e questo ha fatto sì che ancora oggi siano reperibili diversi (forse meglio scrivere “alcuni”) esemplari delle prime figurine emesse, ancora oggi in “perfetto stato di conservazione”. Ho scelto appositamente di mettere tra virgolette la frase “perfetto stato di conservazione” perchè proprio con questo articolo vorrei che si facesse chiarezza su un aspetto fondamentale per la collezione stessa.

Il giudizio dato in riferimento allo stato di conservazione di una certa figurina non potrà mai essere assoluto. Infatti, prima ancora di metterci ad osservare gli angoli, i bordi, il colore, il retro di una figurine, dobbiamo necessariamente poterla inquadrare. Innanzitutto è necessario identificarla, ossia capire a quale serie appartiene. In questo ci vengono in aiuto i cataloghi, ma prima ancora l’esperienza che fin da subito, anche se in modo approssimativo, ci aiuterà a collocarla in una data fascia temporale, facilitando quindi il compito di associarla poi ad una serie specifica. A questo punto, identificata la serie e quindi stabilito l’anno di appartenenza, inizieremo ad osservarla con occhi critici ed attenti al minimo dettaglio, ma con la consapevolezza della sua età ed importanza. Per l’osservazione non sono necessari strumenti particolari: abbiamo dinanzi un oggetto di dimensioni più che sufficienti perchè possa essere analizzato in dettaglio anche ad occhio nudo; un oggetto non particolarmente fragile, se pur delicato, che è possibile maneggiare con una certa facilità e sicurezza.

GLI STRUMENTI DEL MESTIERE

Una figurina Liebig solitamente ha una dimensione di 7 x 11 cm circa. Per questo motivo già un occhio attento sarà in grado di percepire anche il minimo difetto o imperfezione. Tuttavia l’ausilio di una lente d’ingrandimento, possibilmente di grande diametro (8 o 9 cm.) con impugnatura a manico, potrebbe tornarci utile negli studi più minuziosi. Anche un righello trasparente, millimetrico e con le linee indicanti i millimetri sottili ci permetterà di misurare con una certa precisione lunghezza e larghezza della nostra figurina e, in caso di serie pregiate, confrontare i dati con un catalogo ufficiale che ne riporti anche le dimensioni. Purtroppo in questo il catalogo Sanguinetti non ci è di grande ausilio, mentre il catalogo Unificato mette a disposizione maggiori dettagli e informazioni utili allo scopo. In aggiunta, mi permetto di indicare tra gli strumenti del mestiere le figurine stesse. Infatti, soprattutto per serie antiche, nulla è più indicato di una seconda figurina da utilizzarsi come elemento di confronto.

DIFETTI COMUNI E DIFETTI NASCOSTI

Volendo fare l’avvocato del diavolo, devo ammettere che i difetti possibili ed effettivamente riscontrabili in una figurina Liebig possono essere diversi e di diversa natura. Proverò ad elencarveli in modo che in futuro sappiate eventualmente identificarli prontamente. Questo perchè alcuni sono palesi, mentre altri più infidi e nascosti, pertanto difficilmente riscontrabili a colpo d’occhio.

  • angoli schiacciati: i quattro angoli di una figurina, se pur integri e a punta, presentano come una specie di gradino, o avvallamento, dovuto alla permanenza prolungata di tale figurina nei vecchi album d’epoca di cartone.
  • angoli stondati: a causa di una errata conservazione, o di maneggiamenti poco attenti, alcune figurine o intere serie possono presentare angoli non più appuntiti, ma stondati, arrotondati. Sappiate che all’origine tutte le figurine Liebig hanno angoli a 90° perfettamente appuntiti.
  • bordi rovinati: difetto dovuto il più delle volte a molteplici inserimenti e rimozioni di una certa figurina in vari album, e in particolare in quelli d’poca dove l’inserimento, più ancora che la rimozione può facilmente danneggiare la figurina.
  • pieghe: uno dei difetti più comuni, spesso causato dalla noncuranza o peggio dalla maldestria. Sebbene le figurine Liebig non siano delicate come francobolli, restano pur sempre fragili cromolitografie di carta. Se non maneggiate con attenzione è facile causare inavvertitamente pieghe soprattutto agli angoli. Una piega abbastanza comune è riscontrabile anche lungo il lato superiore per serie con orientamento verticale, oppure lungo uno dei lati sinistro o destro per serie orizzontali. Succede quando si cerca di inserire la figurina negli appositi fogli trasparenti e questa incontra un minimo di resistenza: mai spingere, mai forzare la mano.
  • residui di colla a tergo: purtroppo anni fa c’era chi sceglieva di incollare le figurine su album di cartone, noncurante del fatto che così le avrebbe irreparabilmente danneggiate. Certe serie antiche sono state recuperate, ma presentano a tergo una o più macchie residue della colla impiegata al tempo. Nei casi più gravi è possibile che con la colla se ne siano andate anche parti della carta a tergo e con essa parte delle descrizioni e didascalie.
  • segni di elastico: esiste qualcuno che per tenere raggruppate le sei figurine appartenenti a una data serie sceglie di utilizzare gli elastici. Anche se morbidi e in apparenza sembrano non danneggiare le figurine, sono assolutamente da evitare. La gomma dell’elastico con gli anni si deteriora e il più delle volte aderisce alla carta in modo irreparabile. Mi è capitato di maneggiare serie in cui una figurina presentava il segno lasciato da un elastico. Nel 90% dei casi, scorrendo fronte/retro anche le altre figurine, ne troveremo sicuramente un’altra della stessa serie con il medesimo difetto.
  • la rifilatura: ci sono figurine che all’origine presentano bordi bianchi decisamente più ampi rispetto ad altre, oppure figurine di misure non standard che è impossibile inserire negli appositi album a fogli trasparenti. Se non siamo a conoscenza della loro misura esatta, è possibile incappare in figurine rifilate, solitamente con l’ausilio di una buona taglierina. I bordi e gli angoli appariranno in ottimo stato, ma in seguito ad un intervento artificioso, che avrà alterato irrimediabilmente la figurina stessa.
  • inchiostro che “suda”: figurine con più di un secolo di vita ed in particolare con presenza di color oro, con gli anni subiscono una sorta di trasudazione dell’inchiostro stesso dalla carta. Tale difetto non era riscontrabile quando le figurine venivano conservate negli album d’epoca. Inserite però in fogli trasparenti di PVC capita talvolta che l’inchiostro di una o più figurine si attacchi alla plastica, rendendone in seguito difficile la rimozione. Nei casi più gravi, facendo scivolare la figurina per estrarla può capitare che parte della vignetta resti attaccata al PVC danneggiando irreparabilmente l’immagine. Sono casi fortuiti che il più delle volte si evitano agendo in modo corretto prima della rimozione.
  • umidità: l’umidità per le figurine Liebig è davvero deleteria, soprattutto qualora album d’epoca con annesse serie siano rimaste per anni in ambienti umidi e poco areati. Quel che è peggio è che spesso, in apparenza, la figurina è integra e perfetta. Eppure, prendendola in mano, notiamo subito una certa morbidezza ed eccessiva flessuosità della carta. I rischi sono due: o a lungo andare tale figurina di sfoglierà, oppure, avendo assorbito umidità, se conservata in fogli trasparenti la muffa potrebbe prendere il sopravvento danneggiandola irreparabilmente.
  • segni e scritte a tergo: fino al 1934 le serie di figurine Liebig non riportano alcuna numerazione, tanto è vero che esistono diversi cataloghi in Europa con numerazioni differenti. Noi stessi in Italia abbiamo la numerazione Sanguinetti (unica riconosciuta universalmente) e la numerazione Unificato/Fada. Era pertanto consuetudine riportare a tergo di una o tutte le figurine di una serie la relativa numerazione, solitamente in matita. Se non deturpante, o meglio in matita, si tratta il più delle volte di segni acettabili.
  • timbri dei commercianti a tergo: diverso il discorso sui timbri apposti a tergo dai commercianti d’epoca: in questo caso l’argomento è degno di studi e approfondimenti, in quanto c’è chi reputa tali timbri come una sorta di firma che arantisce per l’autenticità della figurina stessa, talvolta aumentandone addirittura il valore. Se si tratta di un timbro non deturpante, al momento consiglio di conservare gelosamente tale figurina.
  • le falsificazioni: non propriamente un difetto, quanto il tentativo fraudolento di riprodurre una cromolitografia di valore non indifferente a scopo di lucro. Argomento che ad oggi non sembra interessare il collezionismo delle Liebig. Ho avuto occasione di acquistare alcuni “falsi d’epoca” se così vogliamo definirli a scopo di studio e di confronto. Posso assicurarvi che tali falsi si discostano di molto dalla serie originale: consistenza e scivolosità della carta, tipi di inchiostri, i dettagli stessi sono ben lungi dall’avvicinarsi da un originale di fine ‘800.

Per poter valutare correttamente lo stato di conservazione di una figurina Liebig, una volta identificata, dovremo tenere conto di tre elementi essenziali: l’epoca di appartenenza, la rarità o difficoltà d reperimento, le sue catratteristiche intrinseche (tipo di stampa, dimensioni – per alcune serie antiche e rare dove la rifilatua, ad esempio, è plausibile). Serie recenti e comuni, per nulla difficili da reperire, si potranno trovare facilmente in condizioni pari al nuovo, o addirittura ancora provviste di fascetta originale (mai inserite in album). Serie di 70/100 anni fa con bordi ed angoli perfetti, carta bianca a tergo priva di ingiallimenti o macchie, saranno già ben più difficili da trovare e nel caso saranno sicuramente un ottimo pezzo da collezione. Serie appartenenti al XIX secolo, emesse prima del 1900, difficilmente si presenteranno al pari di una serie degli anni ’50: angoli leggermente stondati, carta al tergo con qualche segno del tempo sono caratteristiche pressoché comuni e più che accettabili e tali figurine saranno considerate comunque sia ottimi pezzi da collezione. Con questo non intendo die che tutte le figurine antecedenti il 1900 debbano essere in mediocri condizioni di conservazione. Ci sono collezionisti che conservano gelosamente serie antiche ancora oggi in perfetto stato. Questo significa che la qualità, se pur rara e difficile, è possibile sempre, ma il più delle volte si fa pagare e anche profumatamente! Una serie Liebig, ad esempio, di fine ‘800 con angoli appuntiti, retri bianchi privi di macchie o abrasioni, a mio avviso rappresenta un tassello importante nella nostra collezione, indipendentemente dal suo valore di catalogo. Iniziare a collezionare da zero le Liebig è davvero divertente e anche semplice data la grande disponibilità di materiale in perfetto stato e a basso costo. Quando però la nostra collezione comincerà ad assumere dimensioni ragguardevoli, la nostra attenzione si sposterà sempre di più verso le serie antiche. Ed è proprio qui che lo stato di conservazione assume un ruolo fondamentale, tanto è vero che il completare la collezione passerà in un secondo piano, prendendo il sopravvento proprio il desiderio di migliorare qualitativamente la collezione stessa, con sostituzioni, cambi, migliorie.

CONCLUSIONI

Spero vivamente che questo articolo possa servire ad affinare la capacità di valutazione di una certa serie Liebig che magari stiamo per acquistare. Allo stesso modo ricordo che prima di un qualunque acquisto le figurine vanno sempre e categoricamente visionate: non fidiamoci mai del giudizio di terzi: quante volte mi sono sentito dire al telefono che un certo lotto era costituito da figurine in perfetto stato. Dopodiché, presa visione dello stesso, già a colpo d’occhio si capiva che le condizioni erano a dir poco pessime! Senza voler essere in mala fede, un conto è il giudizio obiettivo (e talvolta pignolo) del collezionsta esperto; un conto l’opinione di chi riesce fin da subito a cogliere la bellezza di quste figurine, ma senza aver mai avuto la fortuna di confrontarle con altri elementi di paragone. il giudizio e la stima sono fattori assolutamente personali e totalmente soggettivi e possono anche differire non di poco dai nostri. Dal momento in cui certi acquisti si concludono online, non scordiamoci di chiedere sempre scansioni fronte – retro delle serie importanti, perchè alcuni limitano il proprio giudizio alla vignetta e non prendono neppure in considerazione la figurina a tergo con la relativa didascalia. Talvolta omettono difetti al retro che ne deturpano le scritte rendendole magari illeggibili (con conseguente abbattimento del valore). A mio avviso una figurina Liebig va presa sempre nel suo insieme, ossia vignetta + didascalia a tergo. Per come la vedo io, se la vignetta è perfetta, ma la parte descrittiva è sciupata ed illeggibile, la figurina non mi interessa, in quanto incompleta. In verità ancora oggi non transigo su certi elementi, però mi sono reso conto io stesso che è meglio avere una figurina Liebig un po’ sciupata, oppure con qualche difetto anche vistoso, piuttosto che non averla! In fondo a sostituirla siamo sempre in tempo! L’importante è averla pagata il giusto e non come una dello stesso tipo ma “in perfetto stato di conservazione”.

Figurine Liebig: ogni volta è come la prima volta

Buon giorno e buona domenica, cari lettori. Questa mattina mi sono svegliato con una bella tirata di orecchie da parte di una persona che certamente ha tutta la mia stima e la mia ammirazione. “Caro Willy” dice “che cosa mi combini? Non ti sarai scordato di scrivere sul portale, spero …”. Effettivamente un po’ l’estate, un po’ il lavoro, il tempo è sempre così poco e le settimane passano talmente in fretta … Insomma, bando alle ciance e vediamo di condividere con voi una delle mie più recenti esperienze.

Mi permetterei di definire la mia attività semplicemente entusiasmante e stimolante. Certo, nelle ultime tre settimane il mio lavoro è stato tutt’altro che emozionante: scansionare oltre duemila serie di cromolitografie Liebig, sistemare poi le 2000 immagini, preparare duemila inserzioni con Turbo Lister da caricare in negozio … tre settimane di lavoro ripetitivo e noioso, tanto è vero che sono riuscito a trovare il sistema (più che altro mentale, non tanto pratico) di scannerizzare figurine e al contempo guardarmi qualche (diversi) film sul monitor del PC 🙂 Eppure, anche in questa fase decisamente poco invidiata, c’è sempre da scovare qualche aspetto positivo. Per esempio, sono stato costretto a maneggiare per quasi un mese intero ed oltre otto ore al giorno moltissime figurine Liebig non recenti ed anche antiche, appartenenti al XIX secolo! Di sicuro le conosco bene le Liebig … probabilmente non a menadito come certi amici di Busto Arsizio di mia conoscenza, ma diciamo che me la cavo. Eppure – e questo particolare mi era già capitato di notarlo in passato – ogni volta che per rilassarmi decido di sfogliare uno degli album appartenenti alla mia collezione, ecco che sistematicamente l’occhio cade su una certa figurina. Osservandola con maggiore attenzione non è raro notare particolari, scenette, aspetti a dir poco unici, talvolta incredibili, mai notati in precedenza, quasi la stessimo osservando per la prima volta. E’ un po’ come quando si guarda un bel film, gustandoselo dall’inizio alla fine: crediamo di aver capito tutto, di aver colto ogni aspetto e particolare … eppure … avete mai provato a rivederlo, anche a distanza di qualche giorno? Noterete che la vostra mente vi aprirà la strada verso aspetti, particolari e combinazioni non colte durante la prima visione.

Ebbene, questo è uno degli aspetti per i quali le cromolitografie Liebig mi fanno letteralmente impazzire! Certo, il fascino che serie antecedenti la prima guerra mondiale (per intenderci, circa dalla n°1100) sono in grado di trasmettere è cosa ben differente rispetto a serie più recenti. Eppure non è raro incappare in figurine appartenenti agli ultimi vent’anni di collezione e restare come incantati ad osservare la vignetta, tanto è ricca di particolari.

Non ancora contenti, ecco che oltre alla vignetta “capita” talvolta di girare una certa figurina e scoprire a tergo diciture e didascalie scritte e preparate oltre cent’anni fa (oramai anche 130 o 140 anni!): scritte ed espressioni troppo diversi dal nostro abituale modo di parlare. Talvolta concetti espressi con frasi tanto distanti oramai anche dal nostro modo di pensare. In molti definiscono la collezione delle Liebig come una grande enciclopedia. Io stesso concordo con questo modo di identificarla, data l’estrema varietà dei temi trattati, delle didascalie approfondite a tergo della maggior parte delle figurine, delle raffigurazioni curate e particolareggiate. Eppure, associare le Liebig nel loro insieme ad una semplice enciclopedia, oggi, dopo anni di esperienza e soprattutto di passione, lo trovo alquanto riduttivo. Ogni serie Liebig, un po’ come certe cartoline paesaggistiche animate di cinquanta o cent’anni fa, sono un piccolo frammento di storia. La rappresentazione di una certa cosa è fatta come allora la vedevano o semplicemente la immaginavano. Le didascalie sono scritte con frasi, termini e modi tipici del periodo.

Vorrei farvi osservare per un momento la serie n°881 “Automobili” che mi ha sempre fatto sorridere. Le sei figurine rappresentano alcune vetture tipiche di certe epoche. L’aspetto divertente che la sesta figurina, in basso a destra, dovrebbe raffigurare una vettura moderna. E sarebbe davvero così, se non foss’altro che dalla realizzazione di questa serie da sei figurine è trascorso oramai più di un secolo! Il fatto di leggere sotto il disegno dell’Omnibus la dicitura “Omnibus automobile moderno” è alquanto divertente. Curioso anche il genere maschile del sostantivo “automobile”, seguito dall’aggettivo “moderno” e non “moderna” come avremmo scritto noi ai nostri tempi.

Ma questa è solamente una piccola cosa rispetto alle sorprese che serie Liebig ben più antiche sono in grado di riservarci!

Ridendo e scherzando, è trascorsa più di un’oretta da quando ho iniziato a scrivere: come spesso mi capita, scrivere sul portale non è un lavoro, ma un modo vero e proprio per conversare con voi, condividendo certe mie esperienze. E’ come se mentre scrivessi ci fose voi di fronte già pronti a leggere in diretta le frasi che man mano vado creando 🙂 E’ davvero una bella sensazione e rende ogni volta questa piccola esperienza di scrittura davvero radevole. Ora temo di avervi rubato tempo a sufficienza. Vi ringrazio come sempre per il tempo che trascorrete su figurineliebig.it e spero di sentirvi presto e numerosi.  Vi lascio e mi precipito a fare ammenda delle mie colpe, iniziando prima di subito uns econdo articolo su un argomento completamente differente, ma che negli ultimi giorni mi sta davvero interessando sempre di più (e non sono di sicuro le lamine d’argento :-))

Una collezione antica e moderna: le figurine Liebig

Introduzione

Se per un istante penso alle figurine, subito mi tornano in mente gli album dei calciatori, oppure le raccolte di figurine di natura e scienza che tanto mi piacevano quando ero ragazzino. Ricordo ancora le mazzette di doppie con le quali si entrava in classe nella speranza di concludere qualche bello scambio con i compagni. Sembra tutto così lontano, per un certo aspetto quasi surreale, antico … Eppure siamo solo andati indietro con la mente a qualche decennio fa! In verità esistono delle figurine ben più antiche di quelle che io stesso raccoglievo: sono le figurine Liebig.

Nascita e storia delle figurine Liebig

Tutto ha inizio da un famoso personaggio del 1800, il barone Justus Von Liebig. Nato il 12 maggio del 1803 a Darmstadt in Germania, studia e si laurea in chimica, ottenendo poi una cattedra prima a Giessen nel 1824 ed infine a Monaco Di Baviera, dove insegnerà chimica dal 1852 al 1873. Nell’anno 1865 fonda la compagnia Liebig attraverso la quale poter produrre e commercializzare l’estratto di carne (una sua invenzione) come alternativa economica e nutriente alla carne, al tempo bene assai prezioso e riservato a pochi. La storia delle figurine Liebig vede la sua origine attorno alla metà del XIX secolo. In questo periodo in Francia si diffonde per così dire la “moda” di reclamizzare i propri prodotti omaggiando agli acquirenti gadget vari – il più delle volte figurine stampate in bianco e nero oppure a colori attraverso la tecnica litografica. Solitamente tali figurine rappresentano le scene più varie e contemporaneamente promuovono un certo prodotto, vuoi direttamente nella vignetta, vuoi a tergo con scritte o messaggi pubblicitari diretti. Al tempo erano ben poche le aziende che potessero permettersi una simile forma di pubblicità. Il barone Justus Von Liebig sceglie di adottare lui stesso il sistema delle figurine per promuovere il suo estratto di carne, dapprima omaggiandole semplicemente ai clienti poi arrivando addirittura a distribuirle attraverso una vera e propria raccolta punti. Si intuisce che le figurine Liebig erano diventate un vero e proprio oggetto del desiderio per molti. E’ il lontano 1872 quando vengono emesse le prime due serie in assoluto di figurine Liebig. Stampate in Francia, sono costituite da ben 16 figurine la prima e 12 la seconda, tutte di grande formato, raffiguranti la Fabbrica dell’Estratto di Carne sita a Frai Bentos. Ad oggi la prima serie è considerata una vera rarità, mentre la seconda è quotata ben 1200 euro (listino Sanguinetti 2008). Negli anni a venire seguirono numerosissime altre serie, edite in varie nazioni ed in lingue differenti. Non erano le uniche figurine in circolazione, ma la stampa cromolitografica fino a 12 colori, la cura dei dettagli, la realizzazione dei soggetti il più delle volte affidata a veri e propri artisti, la presenza di descrizioni curate ed approfondite a tergo e, non da meno, il fatto di essere sempre in importanti serie da 6, 12 o addirittura 18 figurine a tema, ne fecero subito una delle serie di figurine più ricercate ed amate. Fino ai primi anni del ‘900 la pubblicità dell’estratto di carne è parte integrante della vignetta. Spesso troviamo proprio l’immagine del vasetto dell’estratto di carne Liebig che in un certo qual modo “partecipa” alla scenetta, al teatrino dipinto dall’artista. Dal 1930 in poi invece immagini e diciture pubblicitarie sono limitate al retro della figurina, mentre l’intera parte frontale è riservata alla vignetta, dai temi più disparati, completamente dissociata dal prodotto Liebig. Resta soltanto la firma del barone Von Liebig posta solitamente in un angolo all’interno della cornice, in modo assai discreto. La prima serie di figurine Liebig stampata anche in lingua italiana è la n°65 dal titolo “Alsazia Scene Popolari”. Risale al lontano 1878 ed è costituita da ben 10 figurine quotate approssimativamente 1500 euro. La diffusione delle serie di figurine Liebig è talmente rapida che nel giro di pochi anni dalla prima emissione le stesse sono stampate da vari stati ed in molteplici lingue. Abbiamo infatti serie di figurine edite in lingua francese, altre in tedesco, italiano, fiammingo, olandese, spagnolo … Nel 1934 viene fondata la Compagnia Italiana Liebig che si occuperà lei stessa di stampare le serie di figurine Liebig edite nella nostra lingua. Il tutto procede fino al 1974, anno in cui cessa la produzione di figurine.

Approfondimenti

Dopo oltre un secolo di emissioni, la collezione vanta ben 1866 serie differenti la maggior parte delle quali di formato 7 x 11 centimetri. Si parla di vere e proprie tematiche che spaziano dalla natura, alla storia … dall’arte alla scienza … e ancora dalle religioni al teatro … Difficile paragonare una collezione di serie Liebig ad una semplice raccolta di figurine; più consona l’associazione ad una vera enciclopedia illustrata, costituita da immagini e vignette dettagliate con a tergo ciascuna una didascalia. Oggi, a quasi un secolo e mezzo di distanza dalla prima emissione, il collezionismo delle figurine Liebig è in assoluto il più diffuso al mondo rispetto a tutte le altre collezioni di figurine ad oggi conosciute (Lavazza, Perugina, Au Bon Marché). Originariamente conservate in album di cartone con pagine costituite da sei finestrelle atte a riporvi ciascuna serie, oggi le figurine Liebig possono vantare un vasto corollario di accessori studiati appositamente per la loro conservazione. Le più famose ditte produttrici di materiale per il collezionismo filatelico e numismatico infatti si sono fin da subito attrezzate per produrre cartelle ad anelli e fogli d’album trasparenti privi di plastificanti affinché ciascuna serie possa essere conservata nel tempo, lontana da usura, umidità, muffe e danneggiamenti accidentali. Tali fogli d’album trasparenti permettono altresì una comoda e sicura consultazione di ciascuna serie, potendole semplicemente sfogliare come le pagine di un libro in totale tranquillità e sicurezza.

Le serie Liebig Italiane

Come dicevamo poc’anzi, la prima serie Liebig edita in lingua italiana è stata la n°65 (numerazione catalogo Sanguinetti) del 1878. A questa prima emissione ne sono seguite moltissime altre sino ad arrivare a quota 1311 serie stampate interamente nella nostra lingua. Di queste ben 10 (numeri di serie 92, 141, 142, 143, 144, 230, 256, 956A, 1094, 1105) sono classificate come “Rarità” e pertanto l’indicazione di un ipotetico prezzo di acquisto è sicuramente un azzardo. Escluse le dieci serie rare, l’ultima quotazione aggiornata dell’intera collezione Italiana ammonta a quasi cinquantamila euro! Sicuramente una cifra importante, ma che non deve impressionare. Infatti, soprattutto perchi ha intenzione di iniziare da zero una propria collezione, si sappia che la maggior parte delle serie emesse dopo la prima guerra mondiale hanno una quotazione decisamente bassa (anche pochi euro cadauna) e sono facilmente reperibili sul mercato a prezzi talvolta anche più bassi rispetto al listino prezzi ufficiale. Ben 670 serie Liebig Italiane si posizionano in una fascia prezzo di Listino al di sotto dei 10 euro cadauna. Il modo più semplice e sicuro per acquistare oggi le figurine Liebig è rivolgersi ad un venditore spcializzato di fiducia. Spesso le filatelie trattano, se pur in modo limitato (tranne qualche rara eccezione) serie di figurine Liebig e Lavazza. Diversamente, i principali canali di e-Commerce restano sicuramente eBay e Delcampe che, ad oggi, con le loro migliaia di inserzioni quotidiane ci offrono una vastissima scelta di serie Italiane e Straniere.

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La prima serie di figurine Liebig stampata anche in lingua italiana è la n°65 dal titolo “Alsazia Scene Popolari”. Risale al lontano 1878 ed è costituita da ben 10 figurine quotate approssimativamente 1500 euro. La diffusione delle serie di figurine Liebig è talmente rapida che nel giro di pochi anni dalla prima emissione le stesse sono stampate da vari stati ed in molteplici lingue. Abbiamo infatti serie di figurine edite in lingua francese, altre in tedesco, italiano, fiammingo, olandese, spagnolo … Nel 1934 viene fondata la Compagnia Italiana Liebig che si occuperà lei stessa di stampare le serie di figurine Liebig edite nella nostra lingua. Il tutto procede fino al 1974, anno in cui cessa la produzione di figurine Liebig. Dopo oltre un secolo di emissioni, la collezione vanta ben 1866 serie differenti la maggior parte delle quali di formato 7 x 11 centimetri. Si parla di vere e proprie tematiche che spaziano dalla natura, alla storia … dall’arte alla scienza … e ancora dalle religioni al teatro … Difficile paragonare una collezione di serie Liebig ad una semplice raccolta di figurine; più consona l’associazione ad una vera enciclopedia illustrata, costituita da immagini e vignette dettagliate con a tergo ciascuna una didascalia.

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