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La tracciatura della posta1

Continua senza sosta l’avventura attorno al nuovissimo servizio di spedizione “posta1” al via il 1 ottobre 2015 e ad oggi, dopo 5 giorni, ancora con parecchi disservizi al seguito e non pochi aspetti da migliorare e ottimizzare. Primo fra questi il dotare tutti i portalettere del palmare che permetta loro di “sparare” l’apposita etichetta incollata dal mittente sulla busta, prima di imbucare quest’ultima nella cassetta delle lettere del destinatario. Così facendo, consultando il tracking online, si sarà informati sull’avvenuto recapito al civico. Nel precedente articolo ho sottolineato il fatto che l’utente finale non ha la possibilità di monitorare la tracciatura completa della busta spedita con servizio posta1, però – attenzione – la tracciatura completa (o quasi) esiste ed è verificabile dagli addetti di Poste Italiane. A proposito delle mie spedizioni del 1 ottobre fatte ad-hoc per inaugurare il nuovo servizio, qualunque addetto alle Poste, consultando il terminale, oggi può confermare l’accettazione presso l’ufficio postale di Gadesco P.D. (CR) avvenuta proprio il 1/10/2015 e anche la consegna delle stesse il 2/10/2015 da parte dell’ufficio postale di Vescovato al portalettere, pronte per essere recapitate lo stesso giorno al mio civico. Al momento manca, per l’appunto, quest’ultima fase dell’effettiva avvenuta consegna da parte del portalettere, ma pare che risolveranno nel giro di qualche giorno.

talloncino

Inoltre, fin da subito ci si è accorti di una “svista” a proposito delle etichette autoadesive che il cliente dovrebbe staccare ed apporre in piena autonomia sulla busta da spedire con servizio posta1. Pare una barzelletta, ma esattamente sotto la parte autoadesiva da staccare e incollare sulla busta troviamo la frase “non rimuovere l’etichetta” quasi fosse di pertinenza esclusiva dell’addetto postale. Ciò è assolutamente errato e fuorviante. Stiamo parlando di spedizione prioritaria. Ciò significa che il mittente, già provvisto a casa propria di francobolli ed etichette, può prepararsi in piena autonomia le proprie buste da spedire con posta1, quindi, senza neppure passare dall’ufficio postale e saltando la fila, imbucarle direttamente nella cassetta delle lettere. Terrà per sé come promemoria il talloncino privo di etichetta autoadesiva attraverso il quale poter leggere il codice e verificarlo eventualmente online. Tale talloncino NON è assolutamente una prova di avvenuta spedizione, ma solo ed esclusivamente un pezzetto di carta sul quale è riportato lo stesso codice che è stato posto sulla busta. Così come l’avvenuta consegna al civico NON è un’effettiva prova di avvenuta consegna, dal momento che il recapito della posta1 non prevede la consegna brevi mano, nè tantomeno la firma del destinatario.
Ecco, a proposito dell’effettiva avvenuta spedizione è importante che l’Ufficio Postale di partenza esegua l’accettazione a scanner di tutte le buste di tipo “posta1” sia che esse siano consegnate allo sportello dal mittente, sia che provengono dalla cassetta delle lettere. Così facendo esisterà una prova digitale di avvenuta spedizione, se pur accessibile esclusivamente dagli addetti postali, ma comunque sia fruibile in caso di necessità dal destinatario attraverso il servizio telefonico 803160, oppure direttamente a qualunque sportello postale.

Per concludere, le etichette e i talloncini per l’Italia (interno) e per l’Estero sono pressochè identici: forse Poste Italiane avrebbe potuto prevederli di colori differenti, così da poterli riconoscere e distinguere a colpo d’occhio 😉 C’è chi ventila già il ritiro di tutte le etichette e la sostituzione con una versione aggiornata. Diamo tempo al tempo e come sempre restiamo ad osservare!

Dove e come si timbra la posta1

Ancora sulla posta1, il nuovo servizio di Poste Italiane al via il 1 ottobre 2015 e che tanto sta facendo parlare di sé in questi giorni. Tra i molti dubbi, uno forse più pressante è quello che riguarda la timbratura delle buste spedite con servizio posta1 (italia e estero). Ricordiamo che questo nuovo servizio permette al mittente di essere informato sull’esito della consegna al civico della lettera, ovvero di quando il postino avrà letteralmente imbucato la busta nella cassetta delle lettere del destinatario, grazie all’apposizione sulla busta stessa di una apposita etichetta munita di codice a barre testuale e anche 2D (scansionabile). Precisiamo, per maggiore chiarezza, che la consegna NON prevede la firma del destinatario come per la raccomandata, bensì la semplice domiciliazione della busta. Questo perchè si tratta di una spedizione prioritaria e non raccomandata (né tantomeno assicurata). Il codice che andremo ad apporre sulla busta infatti non consente di monitorare il tracking del nostro plico tratta per tratta, bensì fornisce esclusivamente l’informazione di avvenuto recapito al civico (non alla persona), pertanto non si tratta di una prova oggettiva di avvenuta consegna (non è prevista alcuna firma).

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Ora, veniamo a noi e in particolare al problema della timbratura. Le buste spedite con servizio posta1, mi ripeto, NON sono raccomandate, bensì delle Prioritarie, tanto è vero che il mittente, disponendo già a casa sia delle etichette adesive, sia dei valori postali per l’affrancatura (serie Leonardesca, o qualsivoglia altro francobollo in euro o anche in lire), potrà preparare anticipatamente la spedizione ed imbucarla semplicemente in qualunque cassetta delle lettere, senza dover fare la fila in posta e senza doverla far registrare allo sportello spedizioni.

In quanto prioritaria, diversamente da quanto si legge sul sito del CIFO, l’ufficio postale accettante non è autorizzato alla timbratura, che sarà invece effettuata esclusivamente dal primo centro postale di smistamento (nel mio caso Milano Borromeo), esattamente come tutte le buste preccedentemente definite “prioritarie” e che oggi invece rientrano nel servizio denominato “posta4“. L’ufficio postale accettante oggi deve obliterare unicamente i francobolli in lire o in euro utilizzati dal mittente per il pagamento totale o parziale della tariffa di tutti quei servizi affrancabili che vanno obbligatoriamente accettati allo sportello, ovvero posta raccomandata, posta assicurata e pacco ordinario.

A dimostrazione di tutto questo alcuni esempi pratici:

  1. spediamo una busta semplice con servizio posta4 (la vecchia prioritaria – solo un po’ più lenta e un po’ più cara) e una busta con servizio posta1 entrambe regolarmente affrancate (€ 0,95 e € 2,80 – primo porto) evitando di farle timbrare dall’ufficio postale accettante (come è corretto che sia): quando la riceveremo, troveremo apposto su entrambe le buste il timbro del centro di smistamento accettante che si sarà occupato di annullare i valori postali dell’affrancatura. Si prevede già infatti presso i centri di smistamento che tali buste, spedite con tali servizi, debbano essere annullate (qualora siano affrancate) e infatti sono gestite nello stesso “canale”.
  2. spediamo una busta “posta4” e una busta “posta1” regolarmente affrancate e, a riprova, facciamole timbrare preventivamente dall’ufficio postale accettante: quando la riceveremo, troveremo apposto sulla busta anche il timbro del centro di smistamento che si andrà a sovrapporre al primo. Infatti il centro di smistamento, pur riconoscendo i francobolli, non si aspetta di trovare tali valori postali già obliterati e se ne occupa comunque, essendo un suo compito. Il tutto ovviamente avviene in modo completamente automatizzato, con timbri meccanici, lettori ottici e altri sistemi che ora tralascio.
  3. spediamo una raccomandata o un’assicurata in modo regolare: l’ufficio postale accettante andrà ad annullare con il proprio guller di zona tutti i valori postali impiegati per l’affrancatura ed inserirà le buste in apposite scatole per la spedizione massiva della posta al centro di smistamento; scatole ben distinte da quelle atte a contenere buste di tipo posta 1 e posta4 (queste ultime due assieme nel medesimo contenitore): riceveremo le nostre buste unicamente con annullo dell’ufficio del mittente, senza ulteriori timbri da parte dei centri di smistamento. Potremmo eventualmente trovare a tergo, ma anche a fronte, timbro guller dell’ufficio di destinazione (ma non sempre). Questo perchè i centri di smistamento NON si occupano di obliterare raccomandate, assicurate e pacchi ordinari, nè tantomeno sono attrezzati per farlo, nel “canale” che prevede la gestione di questi servizi.
  4. spediamo una raccomandata o un’assicurata evitando (per verifica del caso) che l’ufficio accettante non obliteri come dovrebbe i valori postali (ad esempio una dimenticanza): riceveremo la nostra busta non obliterata, a meno che l’ufficio di destinazione, accorgendosi della mancanza, si preoccupi di annullare i francobolli, supplendo alla mancanza dei colleghi (una svista più capitare). Per certo non troveremo mai i nostri francobolli annullati con timbro meccanico del centro di smistamento, per il motivo spiegato al punto III.

Quattro semplici esempi per chiarire un aspetto fondamentale della posta1: ossia che l’ufficio postale accettante non timbra i francobolli usati per l’affrancatura, ma gestisce la busta spedita con tale servizio al pari di una semplice lettera non raccomandata. L’ufficio accettante dovrà semplicemente inserire tutte le buste di tipo posta1 e posta4 nel medesimo contenitore e spedire al centro di smistamento, sia per l’obliterazione, sia per la conegna.

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Quindi, per concludere, le buste regolarmente viaggiate con servizio posta1 si riconoscono dall’annullo postale del centro di smistamento, solitamente meccanico e non fatto a mano con guller, oltre che dalla serie di barrette verticali generalmente presenti a fronte della busta in basso. Si potrebbero riconoscere anche verificando l’esito del recapito delle stesse al civico attraverso la verifica della consegna con il servizio di Tracking On Line di Poste Italiane: peccato che già dal giorno immediatamente successivo al lanco del nuovo servizio pare siano sorti grossi problemi e disservizi in tal senso: la maggior parte dei portalettere non è stata informata correttamente su come agire in tal senso e oggi quasi tutte le buste spedite il 1 ottobre con posta1 e puntualmente recapitate, non risultano ancora consegnate. Questo problema andrà risolto al più presto da parte delle Poste, sia per le nuove spedizioni, sia per quelle già avvenute, dato che il plusvalore pagato dai clienti proprio per poter usufruire di una tale verifica altrimenti sarebbe stato versato inutilmente. Ma noi siamo fiduciosi e attendiamo i primi giorni della prossima settimana e, come sempre, restiamo ad osservare 🙂

Tariffe vecchie e nuove e nuovi servizi postali

Eccoci di nuovo a un appuntamento imperdibile per chi, come il sottoscritto, si diletta a creare oggetti di storia postale moderna. Sarete certamente al corrente che ieri 1 ottobre è stata una giornata da non trascurare assolutamente. Proprio ieri la tariffa di primo porto della posta ordinaria (che prende il nome di servizio “posta4”) è passata da € 0,80 ad € 0,95 (secondo porto da € 2,1 a € 2,55 … ). Come lasciarsi sfuggire una simile opportunità di realizzare certe buste create ad-hoc per l’occasione? Colta la palla al balzo, ecco pronte alcune prioritarie con tanto di vignetta descrittiva sulla sinistra regolarmente affrancate con il nuovo valore della serie “Posta Italiana” da € 0,95 e viaggiate proprio il primo giorno d’uso della nuova tariffa. Non volendo trascurare neppure il secondo porto da € 2,55 abbiamo realizzato qualche busta affrancata per l’occasione con un valore da € 0,95 e due valori da € 0,80.

E nel mentre che stampavo le vignette per le buste destinate a viaggiare il primo di ottobre, mi sono detto: “non possiamo certamente trascurare neppure l’ultimo giorno d’uso della vecchia tariffa da € 0,80” Ed ecco preparate e regolarmente viaggiate il 30 settembre 2015 un certo numero di prioritarie con affrancatura di primo porto per l’Italia.

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Tutto molto divertente. Oggetti interessanti sia dal punto di vista collezionistico, sia a testimonianza di un evento strettamente legato alla Storia Postale del nostro Paese. E vi devo ancora raccontare la vera chicca del giorno!

Poste Italiane ieri 1 ottobre 2015 ha presentato ufficialmente il nuovo servizio di spedizione denominato “Posta1“. Si tratta di una vera e propria novità postale sotto più aspetti. Da ieri è infatti possibile spedire lettere e oggetti con posta prioritaria al costo di € 2,80 (fino a 100 grammi – primo porto). Tale sovrapprezzo si giustifica nella possibilità di applicare una speciale targhetta sulla busta riportante un codice che permetterà al mittente di essere informato sull’avvenuta consegna al numero civico da parte del postino. Da non confondersi con la normale Raccomandata o Raccomandata1. Infatti tale etichetta/codice non consente una vera e propria tracciatura del plico, bensì fornisce solamente l’informazione di avvenuto recapito. Ciò significa che il postino non deve trovare necessariamente il destinatario di persona affinchè firmi e ritiri la busta: sarà sufficiente per il postino lasciare la busta nella cassetta delle lettere del destinatario, registrando con l’apposito scanner l’avvenuto recapito. E’ un po’ una via di mezzo tra una semplice prioritaria e una raccomandata: qualche garanzia in più rispetto alla posta semplice; decisamente molte meno garanzie rispetto a una raccomandata (che prevede la firma del destinatario e va pertanto consegnata alla persona fisica).
Sempre ieri primo ottobre Poste Italiane ha emesso 4 valori postali appartenenti alla bella serie “Leonardesca“. Per la prima volta tali francobolli non riportano il valore in euro, bensì una sigla che, oltre a corrispondere ad uno specifico importo, ne suggerisce l’uso (bada bene: non vincolante) per determinati servizi. Ed ecco infatti comparire il primo valore con sigla “A” di € 2,80 e pertanto indicato per affrancare lettere e plichi spediti con “Posta1” di primo porto. Con grande entusiasmo e frenesia, lavorando sul filo dei minuti, siamo riusciti a realizzare per tempo alcune buste davvero speciali affrancate con la Leonardesca A, applicando su ciascuna busta la nuova etichetta “posta1”, con descrittivo a tema sulla sinistra e … regolarmente viaggiate proprio in data 1 ottobre 2015, ovvero primo giorno di validità del nuovo servizio postale e allo stesso tempo primo giorno d’uso del suddetto francobollo!

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E’ un gioco; è divertente; è altresì emozionante quando poi ci si vedono recapitare con puntualità tutte (o quasi) le buste. A mio parere, tutte queste buste sono fin da oggi 2 ottobre oggetti di una certa importanza storico-postale in quanto regolarmente viaggiate in tariffa in una data importante, con timbro autentico del centro di smistamento di Milano Borromeo. Fra qualche anno acquisiranno valore oppure non interesseranno più a nessuno? Diverranno pezzi da museo, oppure finiranno in qualche albumetto assieme ad altri oggetti comuni, ignorate dai più? Chi lo sa … chi può dirlo … Di sicuro ancora una volta mi sono divertito un sacco, anche se a discapito di coloro che da ieri si sono ritrovati per l’ennesima volta le tariffe postali lievitate e non di poco!