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La storia che si ripete!

Circa 25 anni fa mia madre tirò fuori da una madia un vecchio album di figurine Liebig, facendomelo ammirare da una prudenziale “certa distanza”. Quei pochi minuti sono bastati a segnare indelebilmente parte della mia vita, inculcandomi nella mente il fascino e la passione – sviluppatasi poi in un secondo momento – per le cromolitografie Liebig.

I genitori sono due e probabilmente anche mio padre, non volendo essere da meno, decise alcuni anni fa di regalarmi (o forse si è trattato di appropriazione indebita? – Poco male: oramai sicuramente prescritto) un certo albumetto di vecchie monete Italiane ed estere. Volendo essere sincero, le monete non hanno mai suscitato su di me un fascino particolare. In tutta franchezza non saprei darvi alcuna spiegazione razionale. Forse certe passioni cambiano, maturano e si sviluppano con gli anni e ad un certo punto può essere che siamo maturi a sufficienza per affrontare una nuova avventura! E’ un questo modo che mi piace leggere questo aspetto che ci porta un giorno ad essere appassionati collezionisti di francobolli ed un altro ancora incalliti ricercatori di figurine, per concludere (o forse no: chi può dirlo?) con acquisti e scambi di monete antiche, rare e preziose!

Oggi il collezionismo è per me un lavoro, non soltanto un hobby, una passione. D’altro canto, collezionisti a mio avviso si nasce ed io temo proprio di avere il gene segreto e misterioso che mi spinge ogni giorno a voler completare certe annate, a trovare la figurina mancante, a catalogare, ordinare, sistemare metodicamente un certo accumulo di materiale. Ossessione? Desideri maniacali? Certe volte ammetto che un po’ è difficile tenere a freno l’impulso che ci porta a voler possedere a tutti i costi un certo pezzo. Eppure ad oggi questa mia “condizione” se così la vogliamo definire non mi ha portato neit’altro che soddisfazioni, puro divertimento, passione vera e grande entusiasmo. Se poi si farcisce il tutto con una buona dose di conoscenze, di amicizie, di dialogo … la torta è pressoché completa con tanto di ciliegina, farcitura e abbellimenti vari: proprio una bella torta, a mio parere! Ma ecco che di nuovo sto divagando 🙂 Dicevo che oggi il collezionismo è per me un mestiere: già da tempo ho iniziato a dover fare delle scelte, limitando forzatamente il campo di attività, ad esempio, a una piccola parte della filatelia e alle cromolitografie Liebig e Lavazza (prossimamente su questi schermi). D’altro canto mi capita spesso di girare in auto alla ricerca di materiale da vendere. Non di rado, contrattando una certa collezione di figurine Liebig, può capitare di tornare a casa con anche un certo numero di Santini (quelli proprio non li digerisco … scusate) o di figurine Mira Lanza e, per finire, di monete.

Tutti i nodi vengono al pettine. E’ stato proprio durante uno dei miei viaggetti recenti che mi sono imbattuto in due o tre raccolte di monete che, nonostante io sia tutt’altro che esperto, sono stato costretto ad acquistare. Giunto al magazzino, le ho riposte ordinatamente assieme ad altra merce, dopodiché sono tornato a casa. Eppure, qualcosa già era scattato nella mia mente. Sdraiato sul letto, un po’ soffrivo in quanto sentivo una sorta di desiderio irrefrenabile di sfogliare quelle due raccolte ed osservare con attenzione le monete Italiane più vecchie che fossi riuscito a trovare. Non mi interessava il loro valore, ma le incisioni, le raffigurazioni, l’anno di appartenenza … Davvero insolito, dato che mai mi ero interessato alle monete. Per soddisfare almeno in parte questa mia voglia decido di rispolverare l’albumetto del padre. Nulla di valore o di particolarmente raro e prezioso: un po’ di monetine del Regno, diverse della Prima Repubblica ed altre straniere. Ma ecco che, proprio all’ultima pagina, mi cade l’occhio su alcune strane monete che si riveleranno poi essere dei pesi monetari. A questo punto il meccanismo si è attivato: Catalogo Gigante acquistato, altre monete ritrovate, i primi pezzi autentici ed interessanti ritrovati … ed ecco che una nuova fase, tutta numismatica questa volta, si sta impadronendo del sottoscritto. Ma l’aspetto che più mi diverte è che riescono a coesistere in perfetta armonia più passioni contemporaneamente! L’orgoglio dato dalla mia personale collezione di romolitografie Liebig, sempre in continua evoluzione, lascia ora spazio e tempo anche ad una neonata pasisone per la quale sono totalmente privo di esperienza (oltre che di materiale). Ma, come dico sempre, tempo al tempo!

Veniamo ora a noi e ai molteplici consigli che voi, numismatici esperti e navigati, vorrete sicuramente regalare ad un novizio come me 🙂 Il catalogo l’ho preso, mi sono registrato al forum lamoneta.it … disponga già di un po’ di monete del Regno e della Repubblica (anche se non moltissime) … ciò che manca è un buon album classificatore dove iniziare ad inserirvi sistematicamente le monete che possiedo, per poi iniziare la ricerca dei pezzi mancanti. Essendo rivenditore MasterPhil, ho trovato sul nuovo catalogo 2013 il seguente Album “Lira Lusso” e mi domandavo quale fosse il vostro parere a riguardo. Inoltre mi domandavo altresì se ci fossero album predisposti alla catalogazione, ad esempio, della lira Italiana della Repubblica per tipologia. Per farvi un esempio pratico: un album in cui a pagina 5 ci fossero caselle ed eventuali didascalie per inserire tutte le monete da 10 lire Spiga dal 1951 al 2001. Al momento temo che l’album Lira Lusso non faccia al caso mio, anche se potrebbe essere un articolo interessante da proporre nella sezione Accessori del mio negozio: ho letto in giro che qualitativamente è ottimo (plastica, didascalie ricche …) ed il prezzo competitivo. Insomma … pensate di essere in grado di trasformare, almeno in parte, Mr. Barre in Mr. Coin ??? 🙂 Non vedo l’ora di leggervi, ma se volete il mio Skype è sempre attivo anche per una bella chiacchierata!

Concludo segnalandovi in galleria alcune monete in mio possesso che mi hanno incuriosito fin da subito: spero possiate trovarle interessanti e degne di nota 🙂 A proposito: ho acquistato una nuova macchina fotografica! Sapete che con il lavoro che faccio, fino a prima di partire per Zanzibar usavo ancora la mitica Canon Powershot A40 da 2 Mpixel? Ottime lenti … ma ragazzi che fatica! In attesa di essere davvero pronto per una Reflex, oggi sono il fortunato possessore di una Canon Powershot SX40HS. La sto ancora sperimentando, soprattutto per macro e foto ravvicinate, ma il risultato sembra alquanto soddisfacente. Buon proseguimento e a presto!

Posta Ordinaria 2010 e le belle serie di un tempo

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Come molti di voi già sapranno, da qualche giorno anche lo 0,05 di posta ordinaria del 2010 è stato dichiarato esaurito sul portale e-Filatelia di Poste Italiane. Ho preferito aspettare a darne comunicazione ufficiale. Infatti, se ricordate bene, qualche mese fa, quando fu la volta dello 0,20 si sollevarono dei dissensi. Infatti chi, a fronte di tale notizia, si è prontamente recato presso vari uffici postali di zona, si è reso conto che tale valore era ancora disponibile, anche se non in quantità. Io stesso sono riuscito ad accaparrarmene qualche quartina in perfetto stato di conservazione che, unita alle altre dello 0,05 e dello 0,10 fanno diverse belle seriette complete della posta ordinaria del 2010, di cui alcune in quartine. Ebbene, nonostante i dubbi e le perplessità sorte al tempo, nonostante qualcuno altrove si fosse ancora una volta impuntato dichiarando per iscritto che si trattava di una bufala, che era una semplice situazione temporanea, che sarebbe stato ristampato … ed altre frasi probabilmente inventate sul momento non so a quale scopo … eccoci qua di nuovo sul nostro portale a dare per l’ennesima volta conferma del definitivo esaurimento dello 0,20 e del repentino scomparire da e-Filatelia anche dello 0,05. Tali valori, con alta probabilità, non verranno più ristampati. Forse Poste Italiane sta pensando ad una nuova serie ordinaria, graficamente più accattivante ed apprezzabile (lo spero proprio), sicuramente autoadesiva, sempre di taglio piccolo per eventuali perfezionamenti di tariffa postale … Resta il fatto che la serie di posta ordinaria del 2010, costituita dai tre valori da € 0,05 € 0.10 ed € 0.20 è un oggetto interessante e curioso che forse vale la pena di conservare e monitorare. Inoltre immagino che, non ristampando i sopra citati valori, probabilmente Poste Italiane dovrà prendere in seria considerazione una nuova emissione di ordinari con facciale basso, in modo da agevolare il completamento delle tariffe postali.

 

 

 

 

Certo è che, personalmente, mi vengono in mente le belle serie di posta ordinaria degli anni ’50 ed ’80. La mia preferita resta sicuramente l’Italia al Lavoro del 1950 che con i suoi 19 valori crea un quadro d’insieme davvero splendido. La cura dei dettagli, i particolari evidenziati in ciascuna vignetta, il tema stesso affrontato … Segue poi in ordine personale di gradimento la serie Castelli d’Italia: non così suggestiva, ma probabilmente importante in quanto fu la serie da me utilizzata personalmente al tempo per le affrancature di lettere e cartoline. Oggi quello che il collezionista di Repubblica cerca è un motivo per continuare con entusiasmo a collezionare francobolli. Gli autoadesivi per certo non sono un toccasana, ma le esigenze commerciali vanno ben oltre tale aspetto. Però – e lo sottolineo – un maggiore sforzo da parte di Poste Italiane nel creare serie di pregio, serie tematiche più lunghe di 2 o 4 elementi emesse nello stesso giorno, unite a vignette ben più apprezzabili di una letterina che vola … gioverebbe a tutti. Ed in questo caso non credo che inciderebbe poi molto sui costi di produzione.

Allo stesso modo, nonostante i prezzi di acquisto in rete davvero ridicoli, apprezzo moltissimo la serie Turistica che, sebbene si sia formata con gli anni (e prosegue a tutt’oggi) accostate le varie emissioni ecco davanti a noi un quadro d’insieme ancora una volta suggestivo, estremamente particolareggiato e vario, capace di abbracciare moltissimi luoghi d’Italia. Non dimentichiamoci delle incredibili e lunghe serie di San Marino degli anni ’50 e ’60 che affrontano con disinvoltura i temi più disparati con sobrietà ed eleganza di stile. Serie a mio avviso davvero gradevoli ed acquistabili a prezzi a dir poco ridicoli. Concludo con un rapido sguardo alle serie splendide del Regno d’Italia, in particolare dell’ultimo periodo … in questo caso la bellezza delle stesse, unita alla loro rarità e sicuramente a costi ben più importanti ne fanno pregiati oggetti da collezione che molti vorrebbero possedere e poter ammirare nei propri album.

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A gennaio quindi si parte con il nuovo negozio eBay Premium ed account Professionale: tante belle parolone … ma la sostanza è sempre quella : ghe de lauraa 🙂 Nel frattempo ecco pubblicata proprio questa sera la mia prima asta sperimentale a tema “Francobolli degli Antichi Stati Italiani” in scadenza lunedì 12 dicembre dalle ore 21 in avanti. Non sono per nulla un esperto in materia, così mi sono preso la briga di scannerizzare ad alta risoluzione ciascuno dei 109 valori in asta !!! Un lavoraccio … ma del resto il ghiacchio bisognava romperlo 😉

ASTA A TEMA

I Francobolli degli Antichi Stati Italiani

SCADENZA: lunedì 12 dicembre dalle ore 21 in avanti

L’avvento dei francobolli autoadesivi

All’inizio fu il francobollo dentellato, che tanto e in ogni luogo fece parlare di sé: la sua vignetta ogni volta differente coronata da file di dentelli omogenei ai quattro lati, la gomma, la colla a tergo che, una volta inumidita, permetteva di attaccarlo direttamente alla busta, il valore facciale espresso nella valuta locale, la stampa talvolta in serie da quattro, sei, dieci o più francobolli, ne determinarono il successo su scala planetaria e diedero vita ad un movimento collezionistico che difficilmente ancora oggi trova eguali. Ma ecco che oggi inizia a fare la sua comparsa il francobollo autoadesivo. Prima timidamente (in verità già da alcuni anni), poi sempre più prepotentemente, in Italia iniziamo ad assistere alla presentazione di quasi tutte le nuove emissioni in formato autoadesivo. Apprezzabile l’uso, ma alquanto discutibile l’aspetto meramente collezionistico. Questo neo-oggetto da collezione è destinato a sostituire prepotentemente il suo predecessore. Particolarmente ricercato dalle tabaccherie e da tutti coloro che hanno necessità di affrancare moltissima corrispondenza, indubbia è infatti la sua comodità e praticità in tal senso. Diversamente la pensano i collezionisti. Infatti, già il semplice atto dello staccare il singolo valore dal foglio allo scopo di inserirlo all’interno dei propri classificatori risulta essere un’operazione non propriamente semplice. Il rischio di staccare inavvertitamente il francobollo dalla sua sede è decisamente frequente. Inoltre, anche una volta ottenuto il singolo esemplare, archiviarlo all’interno di un classificatore o meglio in fogli d’album appositi a taschine mono lembo non è cosa pratica, dato il suo maggiore spessore e, fatto preoccupante, la difficoltà di conservazione nel tempo. Pare infatti che gli autoadesivi, se non propriamente conservati (e ad oggi non ne conosco ancora il modo corretto) possano con il tempo letteralmente “scivolare” dalla propria sede, slittando letteralmente sul proprio “tappetino di colla”. Pare inoltre che siano particolarmente soggetti agli effetti deleteri del caldo! Dalle ultime emissioni Italiane è evidente che è tutta intenzione da parte di Poste Italiane di abbandonare definitivamente entro breve la produzione di francobolli per così dire “standard” lasciando largo campo, se non spazio totale, agli autoadesivi. Dobbiamo mettere in conto questa possibilità, oggi più concreta che mai. Immagino che Abafil, Marini, MasterPhil si stiano già attrezzando in tal senso, anche se – lo ammetto – temo che una tale scelta commerciale non credo che riscuoterà l’entusiasmo dei filatelisti. Già da anni il collezionismo dei francobolli della Repubblica Italiana, oltre che di San Marino e del Vaticano, era pesantemente in crisi. Certo la crisi commerciale ha dato il suo contributo in tal senso, causando un forte rallentamente delle vendite di materiale filatelico a scopo collezionistico. E fu così che moltissime filatelie dichiararono bancarotta e chiusero i battenti. Poi fu la volta dei francobolli con codice a barre: una vera e propria ventata di entusiasmo e di ottimismo che ha scosso bruscamente sia il mercato filatelico italiano, sia gli stessi collezionisti assopiti, adagiati in un pacifico limbo del “bel fare niente” e spronandoli ad infilarsi giacca e scarpe, tornando alla ricerca di quell’unico elemento tanto ambito, tanto raro e speciale. Oggi, viste anche le ultimissime edizioni di metà novembre, possiamo dare quasi per certa la nuova era dell’autoadesivo che, se da un lato “chiuderà” la collezione filatelica italiana per così dire più tradizionale, dall’altro lato segnerà l’inizio di un nuovo modo di collezionare i francobolli. So già che questa scelta di Poste Italiane difficilmente otterrà il consenso da parte dei filatelisti, ma so anche che resta indubbiamente un passaggio importante, e come tale non va sottovalutato, né tantomeno preso sotto gamba. Stiamo assistendo in prima persona ad un cambiamento radicale e, a mio avviso, data l’importanza e la valenza, va analizzato a fondo, studiato, capito, discusso, con lo scopo, in particolare, di riuscire ad anticipare i tempi e saper cogliere prima di altri quello che potrebbe accadere alla filatelia in Italia a fronte di un sì importante cambiamento.