Archivi tag: 10 dicembre 2011

Quest’anno è sempre … Carnevale !!!

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Buona sera, amici collezionisti. Dopo le ultime risse in posta, con clienti urlanti e protestanti, ecco che Poste Italiane ci regala la prima emissione con facciale da 70 centesimi. Stiamo parlando del bel francobollo appartenente alla serie “Il Folclore” questa volta dedicato al Carnevale Termitano. Al pari dell’emissione “Carnevale di Fano” dello scorso 12 gennaio, anche questa nuova uscita va rigorosamente conservata in terzina per i medesimi motivi di cui al precedente articolo. Questa volta però un meccanismo singolare desta la mia curiosità: ossia il fatto che si tratti proprio della prima emissione da € 0,70. Di per sé nulla di strano o di allarmistico. Eppure, come ben sapete, da gennaio Poste Italiane ha aumentato quasi tutte le tariffe postali e la spedizione base in Prioritaria è passata da € 0,60 ad € 0,70 L’aspetto divertente di tutta questa faccenda è dato dal fatto che di francobolli da 10 centesimi non se ne vedevano da mesi (anche a ordinarli) e al contempo la distribuzione di francobolli da € 0,70 (richiestissimi ovunque) è partita solamente il 4 febbraio scorso proprio con questa bella emissione. Ancora una volta la tiratura è alta (50.000 Barre per tipo), ma a differenza delle altre emissioni, ad esempio, lo sportello filatelico di Cremona Centro ne aveva disponibili solamente pochi esemplari. Quasi tutti i fogli sono stati prontamente acquistati da tabaccai e da uffici pubblici e privati, anche in volumi abbastanza importanti, spinti come non mai dalla fame degli gli zero e settanta, in molti con spedizioni arretrate di una o due settimane, noncuranti del fatto che si trattasse di una emissione non autoadesiva. Con questo messaggio non è mia intenzione fare scalpore, o attivare chissà quale corsa all’oro (non sia mai … temo i commenti pungenti di Marco sulla mia pellaccia come non mai … ) eppure è un dato di fatto che fin da subito la richiesta di fogli interi a scopo di affrancatura è stata altissima e molti fogli sono stati immediatamente rotti e “trasferiti” su decine di migliaia di buste pronte per la spedizione prioritaria. Esiste la TP Label, lo sappiamo bene, ma è anche vero che in molti preferiscono affrancare direttamente le centinaia di buste, per poi semplicemente consegnarle allo sportello evitando infiniti tempi di attesa dovuti all’affrancatura di ciascuna busta con la famigerata etichetta! E poi ci sono i tabaccai che, acquistando francobolli, ottengono uno sconto immediato del 5% sul facciale. Come sempre, restiamo ad osservare.

… e se i Barre finissero ???

Dopo un breve scambio di opinioni sul prossimo futuro del mercato dei Barre in Italia, ecco balenarmi nella testa una nuova ipotesi: e se i Barre finissero? Mi spiego meglio. Sappiamo bene che da quando Poste Italiane il 10 ottobre 2008 ha iniziato ad impiegare le appendici con codice a barre sui fogli il mercato filatelico italiano ha nel vero senso della parola preso vita. Nel giro di pochi mesi centinaia, se non addirittura migliaia di collezionisti giovani e meno giovani hanno iniziato ad accalcarsi in tutti gli uffici postali – anche i più remoti e sperduti – per accaparrarsi quell’unico esemplare al quale era unita una certa appendice … E tutto questo movimento ha portato un fatturato non indifferente alle Poste, la quale sì è vista riversare nei forzieri nuova e fresca pecunia proveniente dalle tasche di noi collezionisti (per non parlare dei commercianti … brutta gente … questi commercianti ;-)). Quando poi per alcuni valori chiave del 2008, del 2009 e del 2010 i valori di mercato del singolo si sono alzati, collezionisti più facoltosi e commercianti hanno iniziato ad investire addirittura in fogli interi, acquistandoli come tali al facciale e rivendendo la rimanenza, oppure impiegandola per le spedizioni. Certo se da un lato gli incrementi di cifra a scopo filatelico sono stati sicuramente significativi, al contempo lo sbattito infinito da parte degli impiegati delle Poste si è decuplicato, dovendo molti di essi, vuoi per amici, vuoi per comuni collezionisti di zona, “sbattersi” a staccare di volta in volta singoli, terzine, sestine con codice a barre … Sicuramente in certi casi queste operazioni hanno causato rallentamenti nel normale svolgersi delle attività d’ufficio e non poche segnalazioni sono partite verso le filiali o i grandi responsabili di Poste Italiane. Così, pensavo, potrebbe accadere che le Poste, per scelta o per necessità, decidano ad un certo momento di non utilizzare più il codice a barre per le operazioni di carico – scarico di materiale filatelico da un ufficio postale all’altro. A mio avviso si tratta di una ipotesi alquanto remota ed altamente improbabile. Ma immaginiamo per un istante che l’emissioni del 10 dicembre sia categoricamente l’ultima con codice a barre. Che cosa potrebbe accadere al Mercato dei Barre in Italia da gennaio 2012?




Di sicuro la nostra amata collezione di Barre si trasformerebbe in una collezione chiusa, definita, delimitata da due emissioni temporali (10/10/2008 e 10/12/2011). Di sicuro questo potrebbe essere un ulteriore incentivo a creare, stampare, pubblicare cataloghi ricchi e dettagliati sull’argomento. Di sicuro la conoscenza di questa sfera del collezionismo filatelico si diffonderebbe un po’ ovunque. A mio avviso come primo trend potrebbe verificarsi una forte impennata dei prezzi di ciascun francobollo (e non solo di quelli più rari e ricercati) portando il valore della collezione alle stelle. Trascorsi i primi mesi di vera burrasca tutto, naturalmente, rallenterebbe, si normalizzerebbe, permettendo di definire in modo più chiaro e costante i prezzi di ciascun valore. Tali prezzi con gli anni potrebbero subire oscillazioni sia verso l’alto, sia verso il basso, dipendentemente dal mercato, ed esattamente come per tutti gli altri francobolli importanti della Repubblica e del Regno.

Potrebbe però anche darsi che, passata la burrasca iniziale, il grafico potrebbe assumere un trend fortemente rialzista in modo costante. Questo per il semplice fatto che la collezione dei francobolli con codice a barre, chiusa, diventa una componente essenziale e fondamentale anche per tutti coloro che hanno in passato collezionato Repubblica! In questo modo però il materiale a disposizione è sempre lo stesso, ossia poco e pressoché introvabile al facciale. Quindi a fronte di una domanda costante i prezzi sarebbero destinati ad aumentare gradatamente. E’ questa l’ipotesi che prediligo sotto l’ottica dell’investimento a medio/lungo termine questa volta. Infatti coloro che oggi possiedono, per fortuna o per sbattito, quantità importanti di Barre potrebbero osservare il proprio portafogli salire con costanza e regolarità. E qualora decidessero di monetizzare, con un po’ di pazienza potrebbero sempre ottenere il massimo dalle proprie vendite a fronte di un interesse costante dei compratori.

Ultima ipotesi – la meno rosea – è che cessando le emissioni con codice a barre l’interesse da parte dei collezionisti inizi a scemare pian piano, oppure a spostarsi verso altre forme di collezionismo più stimolanti. E’ possibile, anche se molto improbabile. Innanzitutto perchè trovare oggi qualcosa di più stimolante e vivo dei Barre nella filatelia Italiana è davvero un’impresa. Inoltre, anche volendosi spostare dalla filatelia stessa, pur esistendo moltissimi tipi di collezioni ricche, affascinanti, interessanti, nessuna di queste, a mio avviso, ha tutte le carte in regola per poter essere paragonata ai Barre. Mi raccomando, non vorrei essere fraiteso. Prima dell’avvento dei francobolli con codice a barre in Italia che cosa avevamo? C’era una filatelia spenta, smorta, piatta … avevamo la numismatica, la marcofilia, la storia postale, i puffi, i mignon … eppure nessuna di queste collezioni ha saputo dare vita ad un tale movimento, ad una simile rivoluzione. Oggi, in tutta franchezza, oltre ai Barre il colelzionismo delle serie di figurine Liebig è l’unico che riesce davvero a stimolarmi. Forse perchè, pur esistendo da cosi tanti anni (oltre 120 !!!) è una collezione al contempo antica e moderna. Antica perchè le prime seicento serie antecedono il 1900, sono decisamente splendide (anche se un po’ care) e mostrano scene di vita vissuta del tempo, oltre che essere corredate da didascalie davvero tutte da scoprire. Moderna perchè si tratta di una collezione ancora tutta da scoprire, da studiare, da analizzare, nonostante i suoi centoventi anni di storia.

Per questa sera credo di essermi dilungato a sufficienza. Domani è il mio ultimissimo giorno di lavoro in Iper, mentre venerdì 23 dicembre 2011 sarà il mio personale “The Day After” ossia il mio primo giorno NUOVO, con davanti un’intera avventura ancora tutta da scoprire. Colgo l’occasione per ringraziarvi tutti quanti per la vostra costante presenza sul portale, per i vostri commenti, le vostre battute, le informazioni utili … ed auguro a voi e ai vostri cari un sereno Natale ed un 2012 ricco di sorprese positive e di grandi entusiasmi.

Con simpatia …

William