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Figurine Liebig: ogni volta è come la prima volta

Buon giorno e buona domenica, cari lettori. Questa mattina mi sono svegliato con una bella tirata di orecchie da parte di una persona che certamente ha tutta la mia stima e la mia ammirazione. “Caro Willy” dice “che cosa mi combini? Non ti sarai scordato di scrivere sul portale, spero …”. Effettivamente un po’ l’estate, un po’ il lavoro, il tempo è sempre così poco e le settimane passano talmente in fretta … Insomma, bando alle ciance e vediamo di condividere con voi una delle mie più recenti esperienze.

Mi permetterei di definire la mia attività semplicemente entusiasmante e stimolante. Certo, nelle ultime tre settimane il mio lavoro è stato tutt’altro che emozionante: scansionare oltre duemila serie di cromolitografie Liebig, sistemare poi le 2000 immagini, preparare duemila inserzioni con Turbo Lister da caricare in negozio … tre settimane di lavoro ripetitivo e noioso, tanto è vero che sono riuscito a trovare il sistema (più che altro mentale, non tanto pratico) di scannerizzare figurine e al contempo guardarmi qualche (diversi) film sul monitor del PC 🙂 Eppure, anche in questa fase decisamente poco invidiata, c’è sempre da scovare qualche aspetto positivo. Per esempio, sono stato costretto a maneggiare per quasi un mese intero ed oltre otto ore al giorno moltissime figurine Liebig non recenti ed anche antiche, appartenenti al XIX secolo! Di sicuro le conosco bene le Liebig … probabilmente non a menadito come certi amici di Busto Arsizio di mia conoscenza, ma diciamo che me la cavo. Eppure – e questo particolare mi era già capitato di notarlo in passato – ogni volta che per rilassarmi decido di sfogliare uno degli album appartenenti alla mia collezione, ecco che sistematicamente l’occhio cade su una certa figurina. Osservandola con maggiore attenzione non è raro notare particolari, scenette, aspetti a dir poco unici, talvolta incredibili, mai notati in precedenza, quasi la stessimo osservando per la prima volta. E’ un po’ come quando si guarda un bel film, gustandoselo dall’inizio alla fine: crediamo di aver capito tutto, di aver colto ogni aspetto e particolare … eppure … avete mai provato a rivederlo, anche a distanza di qualche giorno? Noterete che la vostra mente vi aprirà la strada verso aspetti, particolari e combinazioni non colte durante la prima visione.

Ebbene, questo è uno degli aspetti per i quali le cromolitografie Liebig mi fanno letteralmente impazzire! Certo, il fascino che serie antecedenti la prima guerra mondiale (per intenderci, circa dalla n°1100) sono in grado di trasmettere è cosa ben differente rispetto a serie più recenti. Eppure non è raro incappare in figurine appartenenti agli ultimi vent’anni di collezione e restare come incantati ad osservare la vignetta, tanto è ricca di particolari.

Non ancora contenti, ecco che oltre alla vignetta “capita” talvolta di girare una certa figurina e scoprire a tergo diciture e didascalie scritte e preparate oltre cent’anni fa (oramai anche 130 o 140 anni!): scritte ed espressioni troppo diversi dal nostro abituale modo di parlare. Talvolta concetti espressi con frasi tanto distanti oramai anche dal nostro modo di pensare. In molti definiscono la collezione delle Liebig come una grande enciclopedia. Io stesso concordo con questo modo di identificarla, data l’estrema varietà dei temi trattati, delle didascalie approfondite a tergo della maggior parte delle figurine, delle raffigurazioni curate e particolareggiate. Eppure, associare le Liebig nel loro insieme ad una semplice enciclopedia, oggi, dopo anni di esperienza e soprattutto di passione, lo trovo alquanto riduttivo. Ogni serie Liebig, un po’ come certe cartoline paesaggistiche animate di cinquanta o cent’anni fa, sono un piccolo frammento di storia. La rappresentazione di una certa cosa è fatta come allora la vedevano o semplicemente la immaginavano. Le didascalie sono scritte con frasi, termini e modi tipici del periodo.

Vorrei farvi osservare per un momento la serie n°881 “Automobili” che mi ha sempre fatto sorridere. Le sei figurine rappresentano alcune vetture tipiche di certe epoche. L’aspetto divertente che la sesta figurina, in basso a destra, dovrebbe raffigurare una vettura moderna. E sarebbe davvero così, se non foss’altro che dalla realizzazione di questa serie da sei figurine è trascorso oramai più di un secolo! Il fatto di leggere sotto il disegno dell’Omnibus la dicitura “Omnibus automobile moderno” è alquanto divertente. Curioso anche il genere maschile del sostantivo “automobile”, seguito dall’aggettivo “moderno” e non “moderna” come avremmo scritto noi ai nostri tempi.

Ma questa è solamente una piccola cosa rispetto alle sorprese che serie Liebig ben più antiche sono in grado di riservarci!

Ridendo e scherzando, è trascorsa più di un’oretta da quando ho iniziato a scrivere: come spesso mi capita, scrivere sul portale non è un lavoro, ma un modo vero e proprio per conversare con voi, condividendo certe mie esperienze. E’ come se mentre scrivessi ci fose voi di fronte già pronti a leggere in diretta le frasi che man mano vado creando 🙂 E’ davvero una bella sensazione e rende ogni volta questa piccola esperienza di scrittura davvero radevole. Ora temo di avervi rubato tempo a sufficienza. Vi ringrazio come sempre per il tempo che trascorrete su figurineliebig.it e spero di sentirvi presto e numerosi.  Vi lascio e mi precipito a fare ammenda delle mie colpe, iniziando prima di subito uns econdo articolo su un argomento completamente differente, ma che negli ultimi giorni mi sta davvero interessando sempre di più (e non sono di sicuro le lamine d’argento :-))