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Listino Prezzi 2014 Figurine e Menù Liebig

E’ con grandissimo entusiasmo che annuncio l’attesissima nuova edizione 2014 del Listino Prezzi Figurine e Menù Liebig edito dalla Sanguinetti S.a.S. Sono trascorsi ben sei anni dalla precedente edizione 2008. Quasi 230 le quotazioni di serie Liebig Italiane rivisitate, alle quali si aggiungono gli aggiornamenti prezzi relativi alle serie in edizione straniera. La cololezione Liebig Italiana, nonostante la forte crisi che da quache anno sta interessando l’intero pianeta collezionistico, possono vantare un incremento complessivo di quasi 1200 euro. Significativo, quanto atteso, aumento per la serie n°1123 “Il Mondo Antediluviano” che passa dai precedenti 290 euro agli attuali 350 euro. Non da meno le serie in edizione Tedesca e diverse emissioni antiche, rare e di difficile reperibilità, per le quali si possono constatare aumenti di prezzo anche ragguardevoli. Strumento indispensabile sia per il collezionista, sia per il commerciante di cromolitografie Liebig, il Listino Prezzi 2014 rappresenta un valido strumento per la quotazione e il confronto fra serie. Di lettura e consultazione semplice, immediata e chiara, riporta quotazioni aggiornate di tutte le serie Liebig in edizione Italiana ed estera alle quali si accodano i prezzi di menù da tavola e segnaposto Liebig.

Listino Prezzi 2014 Figurine e Menù Liebig

Ricordo che il presente Listino Prezzi Liebig, così come la numerazione Sanguinetti, sono gli unici riconosciuti universalmente in tutta Europa: a questo Listino fanno riferimento da sempre i principali commercianti e collezionisti di tutto il mondo! In Italia la CiF da qualche anno ha scelto di iniziare la distribuzione del nuovo Catalogo Liebig edito dalla Unificato: ottimo strumento di lavoro e ricerca; peccato per la scelta a mio avviso poco felice di adottare come numerazione quella dell’oramai obsoleto catalogo Fada, creando non poca confusione nei collezionisti Italiani. Si raccomanda pertanto ai collezionisti di adottare come unica numerazione la Sanguinetti, accettata e riconosciuta in tutta Europa da sempre.

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Dopo la prima distribuzione e il successo riscontrato dalla precedente edizione, è con grande piacere che metto gratuitamente a disposizione di tutti i collezionisti il nuovo Listino Prezzi 2014 delle Figurine Lavazza aggiornato e studiato in base alla reperibilità, ai vecchi listini, ai prezzi di vendita attuali, alle richieste Italiane e estere, alla rarità di talune serie. I prezzi sono puramente indicativi e possono non rispecchiare le vendite in negozio oppue all’asta, ma costituiscono un chiaro riferimento al valore di ciascuna serie. Tale listino è uno strumento gratuito in formato digitale PDF scaricabile e stampabile da tutti i collezionisti, utile per orientarsi nell’affascinante mondo delle serie di Figurine Lavazza, permettendo di avere sempre a portata di mano l’elenco completo di tutte le figurine presenti, stabilendo un rapporto di costo e quindi di valore tra una data serie e un’altra.

Scarica il Listino Prezzi 2014 delle Figurine Lavazza

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Gronchi Rosa vs Corriere dei Piccoli

Ogni volta che si parla di francobolli o di filatelia, in genere da una persona non propriamente “informata sui fatti” l’affermazione tipica che si coglie è sempre la stessa: ” ma tu ce l’hai il Gronchi Rosa?”. Del resto questo valore, emesso il 3 aprile 1961 ed immediatament ritirato da tutti gli uffici postali a causa di un errore di stampa nei confini del Perù, da quel momento ha saputo far parlare di sé per oltre cinquant’anni, divenendo l’emblema della filatelia della Repubblica Italiana. A chi volesse documentarsi approfonditamente sull’avventura del Gronchi Rosa, consiglio caldamente la lettura dell’articolo scritto magistralmente da Giandri: “Il Gronchi Rosa: nascita, vita e trasfigurazione di un francobollo“. I valori messi in circolazione in quelle poche ore di validità, teoricamente, ammonterebbero a 79625 esemplari: sicuramente in numero ridotto rispetto alle tirature degli altri francobolli del periodo. Eppure, come viene subito spontaneo puntualizzare, ottantamila valori in distribuzione sono un numero esattamente in linea con le tirature alle quali oramai noi collezionisti di francobolli con codice a barre siamo abituati a trattare. Anzi, oserei dire che quasi non ci stupiscono più di tanto, dal momento in cui diversi sono i valori postali con appendice al di sotto di tale soglia: i francobolli con codice a barre del 2008, ad esclusione di Val D’Orcia e Urbino, hanno tutti tiratura di 70.000 esemplari, così come diversi francobolli con appendice del 2009. I tre della “Giornata dello Sport” e della “Giornata della Musica” scendono addirittura a 60.000, esattamente come il francobollo Abbazia Benedettina di luglio 2011 e così via …
Di sicuro questo fattore, soprattutto all’inizio, ha influito parecchio ed ha contribuito a portare massivamente l’attenzione su questa nuova ed interessante collezione, sebbene pochi abbiano saputo vedere “oltre”, credendo ed investendo anche in grossi quantitativi, sicuri che ad un certo punto il collezionismo dei Barre avrebbe fatto la differenza nella filatelia in Italia. In un mio articolo di alcuni mesi fa accennavo alla possibilità da parte del Corriere dei Piccoli con codice a barre di avvicinarsi gradualmente ai valori raggiunti dallo stesso Gronchi Rosa, sia per alcune analogie (esaurito dopo un solo anno dall’emissione; tiratura addirittura inferiore, comparsa delle prime falsificazioni …), sia perchè ha destato fin da subito un certo interesse ed è diventato l’emblema del Collezionismo dei Francobolli con Codice a Barre in Italia.

Oggi i due valori, pur quotati entrambi cifre importanti, teoricamente (e sottolineo “teoricamente”) si distanziano ancora di alcune centinaia di euro. Prendendo per entrambi ad esame la piattaforma eBay, posti un Corriere ed un Gronchi Rosa in asta per 10 giorni a partire da un solo euro, avremo approssimativamente la prima inserzione che si concluderà attorno ai 200/250 euro, mentre la seconda tra i 550 ed i 750 euro. Ovviamente per esemplari nuovi, perfetti, privi di qualsivoglia difetto occulto. Il secondo possibilmente accompagnato da certificato peritale. Ebbene, ad oggi la realtà pare che stia cambiando repentinamente. Già rileggendo alcuni commenti al precedente articolo si evince che la piattaforma eBay, pur facendola da padrona nel mercato online della filatelia in Italia, non detta necessariamente legge in questo campo. Infatti moltissimi sono i rapporti diretti interpersonali, gli scambi di materiale brevi mano, gli accordi tra privati, magari usando come tramite una nota filatelia o anche una figura esperta del settore. E mi riferisco a movimenti di materiale di alto valore. Tutto questo per arrivare a segnalare un fatto alquanto sbalorditivo anche per il sottoscritto che, pur credendo fermamente nel potenziale dei francobolli con codice a barre, mai avrebbe immaginato che già nel terzo quarto del 2011 si potesse arrivare a simili baratti!
Noi ci conosciamo un po’ tutti e ciascuno di noi ha un certo quantitativo di Barre da parte, vuoi per futuri scambi, vuoi come investimento. Allo stesso tempo in Italia ci sono persone che dispongono di enormi quantitativi di materiale filatelico, probabilmente accumulato al tempo con i nostri stessi scopi, decine di anni or sono. Serie pregiate del Regno, Gronchi Rosa singoli e in quartine, intere collezioni della Prima Repubblica … Ebbene, grazie alla collaborazione di alcuni commercianti del Centro Italia, pare che si siano registrati i primi scambi alla pari tra un Gronchi Rosa ed un Corriere dei Piccoli! Sì, signori miei, io stesso non ci credevo, eppure pare che ci siano persone in Italia con una grande disponibilità di Gronchi che, volendo collezionare anche francobolli con codice a barre, piuttosto di investire altro denaro, preferiscono arrivare allo scambio diretto, con evidente guadagno da parte di chi ancora una volta i Barre li ha da cedere e non da comprare! E’ evidente che oggi è tutto interesse di chi posside un Corriere accettare lo scambio. Io stesso opterei per una messa all’asta dello stesso Gronchi, utilizzando poi il ricavato per l’acquisto del tanto bramato Barre … ma si tratta sempre di scelte e di persone che il più delle volte non bazzicano in rete e pertanto non hanno a disposizione i nostri stessi strumenti di compra-vendita e di scambio.
Tutto questo ancora una volta per farvi riflettere sulla potenzialità della nostra collezione e del reale potere di scambio che i nostri Barre stanno acquisendo oggi in Italia. Sono notizie forti. Io stesso incredulo, ma in fondo non più di tanto. Infatti, riflettendo a lungo sull’accaduto e controllando anche alcune inserzioni eBay e Delcampe, ci si rende subito conto della grande disponibilità di Gronchi Rosa, sempre e ovunque. Oggi il Gronchi Rosa è solo una questione di soldi: se io avessi infinite disponibilità economiche, potrei riempire in poco tempo e con poca fatica un intero classificatore di Gronchi Rosa originali e certificati: potrei acquistarne svariate decine su eBay e Delcampe, ne troverei a bizzeffe in ciascuna asta filatelica, sicuramente otterrei moltissimo materiale anche dalle Filatelie ed anche da diversi privati disposti a vendere e monetizzare … Lo stesso non si potrebbe fare con il Corriere dei Piccoli. Certo ne troverei diversi e probabilmente anche a costi inferiori, ma non sarebbe affatto facile riempire, come nel caso del Gronchi, un intero classificatore! E’ un esempio volutamente forzato, ma che credo renda bene l’idea.
A fronte di quanto scritto sopra, concluderei con una veloce analisi dell’investimento filatelico inteso come bene rifugio. Sempre in precedenti commenti è emerso che il Gronchi Rosa è un elemento importante della storia della filatelia Italiana e pertanto, molto probabilmente, elemento sicuro di investimento. Stiamo parlando di due cose ben distinte. Nel primo caso sono pienamente d’accordo. Io stesso ad oggi non ne possiedo uno, nonostante il prezzo sia tutt’altro che proibitivo. Eppure un po’ mi manca proprio perchè elemento chiave della collezione della Repubblica Italiana. Nonostante questo, come io ho scelto e scelgo tutt’ora di investire in francobolli con codice a barre, mai e poi pai investirei il mio denaro in un lotto di Gronchi Rosa, singoli o in quartine, a meno di acquistare il tutto a prezzi fortemente ribassati rispetto all’attuale valore di mercato (ma questa è un’altra storia). Ne esistono in circolazione quasi ottantamila esemplari. Moltissimi negozianti, case d’asta ed anche privati ne hanno a stock una grande quantità. Il prezzo di catalogo è a mio avviso completamente sballato, creato ad-hoc da pochi noti i quali, ancora oggi, a distanza di decenni, sono nelle condizioni di dettare legge sul prezzo di questo elemento. Volendolo allineare ad un Corriere dei Piccoli o ad un Natale Laico, oserei dire che un prezzo corretto di vendita, tenuto conto anche della storicità di tale valore postale, potrebbe aggirarsi attorno ai 150/200 euro, e forse addirittura meno! Investire in filatelia significa impegnare discrete somme di denaro in elementi postali di un certo tipo che possano garantirci o nel prossimo futuro, oppure a medio/lungo termine, un ritorno economico con buona (meglio se ottima) probabilità. I francobolli con codice a barre, secondo il mio modesto pensiero, hanno tutte le carte in regola per garantire ottimi ritorni economici a breve/medio termine. Io stesso, nonostante la passione, l’entusiasmo, la passione, non mi posso permettere di pronunciarmi oltre. Certo i miei pensieri, le mie analisi, i miei studi sono ben più profondi di quanto appena dichiarato, ma per il momento ritengo corretto non condividere proprio tutto, con il rischio di essere frainteso o di coinvolgere altre persone in certe mie scelte. Un commerciante che consiglia (anche per iscritto) ad un collezionista di investire il proprio denaro in una quartina bordo foglio del Gronchi Rosa, acquistabile, ad esempio, a 3500 euro, a mio avviso è un pessimo consulente. Può propormi la stessa quartina anche a 4000 euro come splendido elemento da collezione ed io scegliere a testa alta di acquistarla e conservarla per poi ammirarla con cura all’interno dei miei album: sarebbe un’ottima scelta, soprattutto se tale pezzo da collezione potesse regalarmi in futuro momenti di soddisfazione e di godimento filatelico. Ma questo è un fatto. Sfido però chiunque ad investire 3500/4000 euro in un oggetto il cui trend negli ultimi anni è stato tutt’altro che positivo ( mi riferisco al reale valore di mercato, non alle quotazioni dei Cataloghi che, sappiamo bene, sono ben lontane dal vero) e che non è in grado neppure di garantirmi, in caso di rivendita, il ritorno dell’intera cifra investita. Un titolo azionario, un etto d’oro, sono immediatamente rivendibili alla esatta quotazione di mercato di un dato momento, salvo eventuali costi di commissione, solitamente irrisori. Se oggi acquisto un Gronchi Rosa a 1850 euro (Unificato 2012) e, ad esempio, l’Unificato 2013 riportasse come quotazione 2250 euro, pensate forse di aver realmente guadagnato 400 euro? Provate voi stessi a proporre un Gronchi ad un commerciante, ad una stimata filatelia che consiglia di investire in francobolli … provate voi stessi a sentire quanto sarebbero disposti ad offrirvi. Ora immaginate di averlo proprio acquistato in precedenza … sfortunati voi se avrete la necessità di monetizzare entro un certo tempo .. sarà una grossa perdita assicurata!
Oggi i commercianti non cercano Gronchi o pregiate serie del Regno, se non a prezzi fortemente scontati, allo stesso modo in cui il sottoscritto potrebbe mettersi a cercare Gronchi Rosa a 200 euro cadauno. Se proponete loro la vostra collezione di Repubblica probabilmente storceranno il naso e vi offriranno qualche centinaio di euro per materiale quotato qualche migliaio. D’altro canto, provate a sventolare un foglio del Corriere o del Natale Laico, incominciate a dire loro di avere a disposizione grossi lotti di Barre, magari del 2009 e del 2010 … subito drizzeranno le antenne ed in men che non si dica avrete tutta la loro attenzione! Le offerte saranno all’inizio basse e poco interessanti, come del resto ogni bravo commerciante sa fare, ma poi vedrete che, soprattutto per gli elementi chiave, il tiro comincerà ad alzarsi rapidamente fino poi ad arrivare ad un accordo soddisfacente per entrambe le parti. Parlo di questa cosa non per consigliarvi di proporre il vostro materiale ad un negoziante, anzi! Vi faccia solo riflettere il fatto che, solitamente, ciò che un commerciante cerca insistentemente è ciò che probabilmente rappresenterà il fulcro del prossimo Mercato; ciò che tanti commercianti cercano sarà ciò che determinerà probabilmente una vera e propria svolta epocale nell’intero Mercato Filatelico Italiano! Questa volta però c’è un aspetto decisamente nuovo, una linea di demarcazione che segna una netta distinzione tra la storia commerciale del Gronchi Rosa e quella dei francobolli con codice a barre: a fare il mercato, sin dall’inizio, questa volta non sono stati i grandi commercianti, o come talvolta accade, “pochi eletti” della Filatelia Italiana (i nomi credo li conosciamo già). La collezione è nostra fin dal principio e con essa, unitamente a scorte, accumuli, quantitativi importanti di elementi chiave, tutti noi collezionisti di Barre siamo dentro al Mercato al 100% e niente affatto a livello marginale. Certo alcuni di noi si sono limitati a completare la propria collezione. Altri, però, hanno creduto nell’enorme potenziale di questo nuovo trend filatelico ed oggi si ritrovano circondati da negozianti, filatelie, commercianti che fanno la fila per ottenerne anche soltanto una parte! Troppo a lungo hanno aspettato, troppo a lungo in molti ci hanno snobbato ed anche deriso. Al tempo forse avrebbero potuto ancora acquisire quantità importanti di Barre da rivendere poi a cifre astronomiche (guardate oggi i listini prezzi di molti commercianti: altro che eBay!). Invece oggi si ritrovano immersi in un mercato già decollato ed affermato da mesi, in cui i collezionisti privati sono ben consapevoli del valore del materiale in loro possesso. E pertanto, pur seguitando ad acquistare, difficilmente oramai sono nella condizione di acquisire stock al facciale! Ed ecco anche perchè i loro stessi listini prezzi sono ancora una volta ben lontani dai nostri reali prezzi di mercato: d’altro canto, dovendo necessariamente marginare, partendo da acquisti alti non possono che alzare il tiro, sperando che tutto quanto il Mercato dei Barre possa allinearsi il prima possibile, attraverso ulteriori crescite ed impennate repentine, ai loro attuali (e fuori mercato) prezzi di vendita. Tornando al nostro Gronchi … anche questo valore ci ha messo un po’ a decollare, ma alla fine è volato fino alle stelle. Oggi il singolo è quotato esattamente 1850 euro (Unificato 2012), mentre la quartina 7600 euro. Immaginate un foglio intero! Oggi un Corriere dei Piccoli vale circa 200/250 euro, mentre il foglio ricordo che a gennaio 2011 aveva raggiunto in un’asta i 500 euro (un milione di lire!). Immaginate se fra qualche tempo questo nostro compagno di avventure subisse lo stesso trend del Gronchi Rosa … chi si azzarderebbe oggi, io mi domando, a cederne un intero foglio, perfetto, integro, completo in ogni sua parte, per poche centinaia di euro?