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Le figurine Liebig Italiane del Dopoguerra

Tutti coloro che cominciano da zero a collezionare figurine Liebig partono dalle più recenti, spostandosi via via verso periodi più remoti. Questo sia per un motivo di costi, sia per un senso di ordine logico. Coloro i quali si appassioneranno davvero, scoprendo sempre più serie antiche e lontane, poco alla volta si scorderanno delle prime serie che sono entrate a far parte della loro collezione, concentrando tutte le proprie energie (come è giusto che sia) su periodi più remoti che richiedono maggiore impegno e attenzione. Oggi però vorrei portarvi a riflettere proprio su queste ultime serie della raccolta per diversi motivi, alcuni dei quali sono certamente da non sottovalutare.

CIL_303_10

Parliamo delle ultime duecentotrentatre serie di figurine Liebig in edizione Italiana che vanno a chiudere la monumentale collezione e precisamente dalla n°1457 “L’Industria del Formaggio” emessa nel 1947 (la prima dopo la Seconda Guerra Mondiale) alla n°1866 “Il Regno Animale” del 1974. Non includo appositamente nell’elenco le ultimissime 5 serie “Brooke Bond Liebig” di cui si legga all’articolo precedente.

Queste 233 serie, nonostante siano facilmente reperibili, non devono assolutamente essere sottovalutate o peggio sottostimate. Per certi aspetti, infatti, sono e restano serie che, oltre ad essere interessanti e di piacevole lettura/osservazione, conservano una certa importanza.

  1. Si tratta delle ultime 233 serie Liebig ITA che interessano l’ultimo trentennio della collezione, dall’immediato dopoguerra alla metà degli anni ’70
  2. Tutte queste 233 serie sono in Edizione Italiana Unica: ciò significa che tutti i collezionisti di cromo Liebig d’Europa, volendo completare la propria raccolta, necessiteranno obbligatoriamente delle nostre serie in edizione Italiana se vorranno evitare “buchi” o mancanze negli album 😉
  3. Pur essendo relativamente recenti, sono state emesse in un periodo che oscilla tra i 40 e i 67 anni fa ed hanno un valore complessivo che si aggira attorno ai mille euro di catalogo.

Le serie Italiane di cui sopra sono state stampate dalla Compagnia Italiana Liebig di Milano, la quale già dalla serie n°1286 “Architettura Pre-Colombiana” del 1934 si occupò della produzione e distribuzione delle serie in edizione Ita all’interno del Paese, attraverso i rivenditori di prodotti a marchio Liebig i quali, a seconda degli acquisti, avevano facoltà di omaggiare al cliente una o più serie di figurine, date in comodato d’uso gratuito ai commercianti di beni alimentari a seconda del fatturato. Le stesse serie, pertanto, si possono trovare a volte corredate di fascetta originale “Liebig” (un plusvalore) sulla quale troveremo stampato un numero di serie che però differisce dalla numerazione ufficiale Sanguinetti. Tale numerazione, infatti, denominata C.I.L. è stata adottata in esclusiva dalla Compagnia dal momento in cui ha iniziato a prendersi carico della stampa/distribuzione delle serie Liebig in Italia. Pertanto, volendovi fare un esempio, la serie CIL n°1 corrisponderà alla serie Sanguinetti n°1286. Oppure ancora, trovando ad esempio una serie Liebig con fascetta riportante il numero 303 sapremo che si tratta della Sanguinetti n°1827. Allo scopo, metterò a disposizione un’utile tabella di conversione “CIL – Sanguinetti” in formato PDF.

Tornando a noi, vi rubo solamente qualche istante ancora, perchè i fatti degli ultimi mesi fanno sicuramente riflettere. Come sapete, la mia attività è rivolta in buona percentuale al commercio delle serie Liebig. E così è perchè funziona, perchè ci si diverte, perchè c’è un gran movimento 😉 Io stesso negli ultimi tempi mi sono concentrato soprattutto su serie antecedenti la Seconda Guerra Mondiale, o meglio ancora serie Liebig antiche di fine ‘800 e di difficile reperibilità. E’ un mercato in totale controtendenza rispetto al difficile mondo della filatelia che, soprattutto negli ultimi anni, sta facendo sospirare non pochi commercianti. Io tratto anche filatelia Area Italiana e obiettivamente la situazione a livello commerciale è tutt’altro che rosea. Completamente diverso invece il mondo Liebig, dove ogni giorno si registrano vendite su vendite, richieste continue, ordini piccoli, medi e grandi da gestire … e via discorrendo. L’aspetto interessante e curioso degli ultimi mesi però è dato da un crescente interesse da parte di collezionisti e commercianti esteri rivolto proprio e soprattutto verso queste 233 serie in edizione esclusivamente Italiana. Dealer Inglesi ed Europei in genere inviano richieste di acquisto per 3, 5 o anche dieci serie per tipo a evidente scopo di rivendita, perchè, tra le altre cose, pare proprio che all’estero quelle serie che da noi si cedono a un euro o poco più cadauna trovino modo di essere piazzate a cifre ben più alte! Devo proprio approfondire questo aspetto, dato che ci sono certi dealer che chiudono vendite anche a prezzi multipli del valore di catalogo Sanguinetti 2014! Ancora non mi capacito di questo, ma è un dato oggettivo verificabile. Credo che lavorino molto sulla descrizione di ciascuna figurina, raggiungendo, interessando e invogliando a comprare in questo modo anche i collezionisti più remoti che, volenti o nolenti, grazie proprio a tale descrizione si ritrovano a visitare esattamente quella data inserzione … alché non possono fare a meno di comprare, prima ancora id rendersi conto che, probabilmente, la stessa serie è venduta dal sottoscritto a un quarto di tale valore 🙂 Poco male.

Per concludere, ultima chicca della giornata sempre relativamente alla serie Liebig Italiane recenti: sappiate che negli ultimi mesi si sono registrati i primissimi ordini di cromolitografie Liebig dalla Cina e da qualche altro paese dell’Est. Ordini di basso valore … poche serie relativamente comuni, nulla di più. Eppure, l’aspetto più che importante è che anche la Cina parrebbe cominciare a muoversi e rivolgere poco alla volta la propria attenzione verso questo mondo a lei nuovo. Poche centinaia di euro fatturati … nulla di più … ma da commerciante calcolatore quale sono io … la prima cosa che mi è balzata alla mente è stata che se davvero la Cina dovesse scoprire questo pianeta Liebig … se davvero la Cina iniziasse ad interessarsi seriamente alla questione Liebig … se davvero la Cina cominciasse a comprare seriamente come solo lei sa fare … beh … signori miei … allora sì che si farebbe il botto!

2011: Anno Internazionale delle Foreste

L’ONU ha proclamato il 2011 Anno Internazionale delle Foreste. Molte sono le organizzazioni che da anni operano affinchè lo sfruttamento di questa risorsa naturale più che importante, o meglio indispensabile, avvenga secondo una stretta regolamentazione che ne consenta l’uso corretto e commisurato al suo stesso rigenerarsi. Anche Poste Italiane, unitamente alle altre Amministrazioni Postali Europee, partecipa all’evento con un’emissione dedicata proprio alla salvaguardia delle foreste.

In data 9 maggio 2011 Poste Italiane emette la serie “Europa – Le Foreste” costituita da due valori rispettivamente da € 0.60 (affrancatura base prioritaria Italia) e da € 0.75 (affrancatura base prioritaria Estero – zona 1). Non voglio dilungarmi ulteriormente su spiegazioni tecniche a riguardo, dal momento che sono facilmente reperibili attraverso il sito di Poste Italiane (click sull’immagine di ciascun francobollo).

Mi soffermo soltanto su alcuni dati che interessano particolarmente noi collezionisti di francobolli con codice a barre. Anche per questa nuova serie troviamo 4 appendici con codice a barre ai 4 angoli di ciascun foglio. La tiratura pertanto risulta essere di 200.000 esemplari con codice a barre (50.000 fogli stampati). Unitamente alla serie “Astronomia” del 2009 e “Libri per l’Infanzia” del 2010, questa bella e gradevole emissione del 2011 porta a tre le serie “Europa” facenti parte della collezione dei francobolli con codice a barre. L’alta tiratura dovrebbe garantire una discreta disponibilità al facciale anche per i mesi a venire. Nonostante qualche giorno di ritardo nelle consegne, non credo che avrete difficoltà nel reperirla negli Uffici Postali. Consiglio comunque sempre una certa prudenza per tutti quei francobolli che appartengono anche ad altri circuiti collezionistici (vedi coll. Europa) in quanto la richiesta non è limitata esclusivamente al territorio Italiano, ma interessa l’intera Europa e probabilmente anche parte del resto del Mondo. Ne è una dimostrazione lampante il caso di “Pinocchio” del 2010 con codice a barre, praticamente introvabile in quasi tutti gli uffici postali. Sicuramente perchè appartenente alla collezione Europa, molto probabilmente per il soggetto che “piace molto ai giovanissimi” … resta il fatto che “qualcuno di mia conoscenza” ancora oggi resta all’asciutto 🙁

Curiosità: se per caso vi steste domandando quali siano tutti i francobolli italiani appartenenti alla collezione Europa, beh è sufficiente che clicchiate esattamente nel centro dell’annullo 🙂

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Ne ho approfittato anche per aggiornare il Database Barre a questa ultimissima emissione. Come sempre, lo potete scaricare liberamente dal Repository Pubblico sempre a vostra disposizione. Sperando come sempre di avere fatto cosa gradita, vi saluto calorosamente e vi auguro uno splendido week-end!

Collezione Europa CEPT con Codice a Barre: un occhio di riguardo

Buon giorno e buona domenica, cari lettori. Finalmente oggi sembra che il Sole sia dei nostri 🙂

Vorrei che rivolgeste la vostra attenzione ad un paio di serie di francobolli con codice a barre sicuramente degne di nota e precisamente …

Europa: Astronomia - 7 maggio 2009
Europa: Libri per l'Infanzia - 7 maggio 2010

 

Innanzitutto sappiamo già che tutti i valori formato piccolo da €. 0,60 sono tra i più ricercati ed anche i più difficili da reperire. In particolare il francobollo con codice a barre “Telescopio Italiano Galileo” del 2009 è già quotato oltre i sette euro, mentre “Pinocchio” del 2010 ha già superato quotazione sei euro a meno di un anno dalla sua emissione. Ma una nota particolare va evidenziata proprio per queste due serie. Infatti entrambe appartengono alla collezione “Europa CEPT” alla quale partecipano non soltanto i collezionisti Italiani, bensì tutti i filatelisti della maggior parte degli Stati Europei. Questo significa che la richiesta di fogli interi di questi quattro valori porta ad una ingente espatrio di materiale filatelico con una significativa riduzione di disponibilità in particolare di Barre. Aggiungiamo inoltre il fatto che proprio per la tematica gradita e vicina ai bambini ed ai collezionisti di giovane età, sia il francobollo “Geronimo Stilton”, sia in particolare “Pinocchio” del 2010 iniziano ad essere seriamente difficili da reperire al facciale. Le stesse aste su eBay si contano sulla punta delle dita e non è difficile assistere a chiusure d’asta ben superiori al valore da me stesso stimato. Sto infatti valutando una imminente correzione rigorosamente verso l’alto proprio per questi quattro valori, con uno spunto maggiore proprio per “Pinocchio”. Detto questo, vi lascio alla vostra bella e calda domenica, con un’avvertenza: fate in modo di non rimanere senza 😉 E per chi sceglie di investire in Barre come il sottoscritto, vi ricordo l’importanza di accumulare in particolare elementi chiave della collezione (e non mi riferisco necessariamente al Corriere né tantomeno al Natale Laico) categoricamente prima del prossimo Settembre!